di
GIADA BIAGIOLI
Non
sono giorni felicissimi per il volley nazionale ed internazionale, il
“caso” Ghilardi ha mobilitato l’intera famiglia del volley che
si è subito schierata al fianco della giocatrice di Ornavasso.
Alessia Ghilardi |
Alessia
Ghilardi è stata ‘scaricata’ dal proprio club, la Metalleghe
Sanitars Montichiari, senza preavviso, dopo un girone d’andata
giocato più che egregiamente.
Alessia,
neo-libero del team allenato da Barbieri, ha portato Montichiari non
solo ad una salvezza ormai certa, ma ha sostenuto una seconda linea
parecchio instabile.
Tutti,
tifosi ed appassionati, si aspettavano dal mercato invernale della
Metalleghe una nuova schiacciatrice, magari più dotata nei
fondamentali di seconda linea, o al massimo un centrale più solido
delle due giovani Alberti e Olivotto. Non è andata così, l’unico
movimento in entrata registrato fino a questo momento è l’arrivo
di Luna Carocci, da Piacenza dove, con l’arrivo di Cardullo, aveva
perso la maglia da titolare.
L’arrivo
dell’ex-urbinate ha conseguentemente portato all’addio di
Ghilardi. La società ha motivato l’operazione facendo riferimento
alla differenza anagrafica tra i due liberi, Alessia Ghilardi è
classe 1979, mentre Luna Carocci 1988. Ok, ma quest’estate quando
era il momento di costruire la squadra Alessia non aveva mica 22
anni! L’anno di nascita era lo stesso.
Oggi
Ghilardi si trova senza squadra, a pochi giorni dalla chiusura del
mercato, e sostituita –non ce ne voglia Luna, alla quale facciamo i
migliori auguri per il proseguo di stagione – da una giocatrice che
dati alla mano, fino ad ora, ha fatto peggio di lei.
Alessia con Maren Brinker (Rubin/LVF) |
Evidentemente
la società bresciana ha ritenuto che questa fosse la scelta
migliore, noi pensiamo che l’ormai ex-libero di Montichiari,
meritasse un trattamento diverso, un pizzico di riconoscenza in più
per quello che fino ad oggi ha dimostrato in campo.
Ad
obiettivi stagionali raggiunti e superati, forse questa scelta ‘a
favore della linea verde’ poteva aspettare almeno l’estate.
Detto
questo un grande in bocca al lupo ad entrambe, per il presente e per
il futuro.
Riportiamo
un altro triste episodio verificatosi nel mondo della pallavolo,
questa volta in Brasile, durante la partita Minãs-Sesi.
Fabiana, bella e brava |
La
fortissima centrale e capitana della nazionale di Zè Roberto,
Fabiana Marcelino Claudino, è stata vittima di un increscioso
episodio di razzismo, riportiamo un suo post su Facebook:
“Esperienza
difficile e dura! Viverla nella mia città natale, è ancora peggio!
Ieri durante la partita contro la squadra di Minas, un uomo ha
sparato una mitragliata di insulti razzisti verso di me. “Scimmia
vuoi la banana”, la scimmia gioca con le banane, tra le altre.
Questo tipo di ignoranza mi ha colpito soprattutto perché la mia
famiglia stava guardando la partita. Il signore è stato prontamente
allontanato dalla palestra da parte della direzione del Minas Tênis
Clube.
Apprezzo
l’atteggiamento delle “mineire”, di non essere complici con
queste sciocchezze. E questo Club, dove ho cominciato la mia storia e
dove anche oggi ho cari amici. Ho riflettuto molto sulla divulgazione
o no di questo episodio, ma credo che parlare di razzismo aiuti a
mettere in discussione il mondo in cui viviamo e che vogliamo per i
nostri figli. Non ho bisogno di essere rispettata perché sono un
campionessa olimpica o per i titoli che ho vinto, che è una
stronzata! Esigo rispetto perché sono Fabiana Marcelino, cittadina,
un essere umano. La realtà dimostra che non sono la prima e non sarò
l’ultima a soffrire per il razzismo, ma non bisogna arrendersi. Non
si possono tollerare i pregiudizi nel XXI secolo. Questo Signore, mi
rammarico profondamente che non pensi alle frustate che i nostri
antenati hanno preso secoli fa. Non più odio! Non più
intolleranza.”
Questo
è il volley che non ci piace, questo non è volley. Queste cose non
devono proprio accadere.
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