@LucianoMurgia
PESARO –
Il paragone potrebbe essere irriverente, ma ci sentiamo di proporlo:
ricordate la scritta G.u.c. - acronimo di Giovani un c.... - tatuata
sulle braccia delle colibrì che regalarono il primo scudetto del
volley? Osservando la fotografia di Eleonora Ioele, che racconta –
meglio d'ogni parola – l'orgoglio delle “colibrì” di oggi,
abbiamo provato un brivido.
“Abbiamo
fatto 13” hanno scritto Valentina Salvia e le sue splendide
compagne. Una scritta che è l'ossimoro dei comportamenti tipici
italiani, perché chi vinceva al Totocalcio (oggi mandato in pensione
dal SuperEnalotto), facendo il sognato 13, lo urlava in camera da
letto, magari soffocando perché la bocca era nascosta da un cuscino.
Insomma, non lo urlava.
Il Volley
Pesaro ha fatto 13 e ha tutto il diritto di urlarlo, ma io ho il
dovere di correggere un errore sottolineato, con la matita rossa e
blu, dall'allenatore Stefano Sassi, che era vice allenatore del
Biancoforno Santa Croce (Pisa), che nella stagione 2006/07,
disputando il girone C, quello che vede capolista la squadra allenata
da Matteo Bertini, chiuse l'andata facendo 13 su 13 e totalizzò 39
punti, uno in più delle pesaresi. Da allora, nessuno aveva saputo
imitare le formidabili toscane, che nel Volley Pesaro hanno trovate
un degno erede.
Dato a Santa
Croce quel che è del Santa Croce, applausi al Volley Pesaro, dai due
presidenti Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini allo staff tecnico
sapientemente guidato da Matteo Bertini, da quello sanitario davvero
all'avanguardia a tutti i collaboratori che portano ognuno un mattone
alla costruzione della casa della pallavolo pesarese.
Applausi
perché in tutta la serie B1 – femminile e maschile – solo
Pinerolo (nel girone A del volley rosa) ha chiuso l'andata con un
percorso netto. Nel girone B femminile, l'Emilbronzo 2000 di
Castelnuovo Rangone (Modena) è in testa con 30 punti, in virtù di
10 vittorie e 23 sconfitte. Nel D, quello che interessa più da
vicino Pesaro, è in vetta la Golem Software Palmi (Reggio Calabria),
che di punti ne ha 29 (10 successi, 3 battute d'arresto). Da
segnalare che in questo girone la pallavolo sta vivendo il dramma
sportivo di una società - Brindisi – che – ha scritto il
Corriere dello Sport - “ha seri problemi economici che l'hanno
obbligata a rivedere il suo roster” cedendo Giada Boriassi, l'ex
centrale del Volley Pesaro, ma anche – coincidenza curiosa – al
Biancoforno Santa Croce, passata alla Volalto Caserta, ex squadra di
Francesca Babbi.
Ancora una
volta si conferma che Gaetano Donizetti aveva visto giusto,
componendo – su libretto di Domenico Gilardoni, l'opera “Le
convenienze e inconvenienze teatrali”. Se lo sport è (anche) un
palcoscenico, Giada Boriassi ha dovuto fare i conti con le
inconvenienze economiche, risolvendoli con la convenienza di trovare
subito un'altra squadra, addirittura di serie A2.
A2... una
parolina che oggi a Pesaro sembra magica e non è una casella da
centrare giocando a battaglia navale, uno dei temi preferiti degli
studenti “anta” durante le lezione più barbose. A2 è un
obiettivo, un traguardo, una meta, raggiungibile se il Volley Pesaro
farà... 26! E poi...
Meglio
fermarsi qui, non per scaramanzia, ma per rispetto delle avversarie
che faranno di tutto per recuperare lo svantaggio che le separa dalla
capolista.
Quando la B1
tornerà in campo, il prossimo 7 febbraio, alla fine della stagione
regolare mancheranno altre 13 partite, tre mesi di allenamenti, di
gare, di trasferte, visto che la 26esima giornata è in programma
sabato 9 maggio. Pesaro avrà 6 partite in casa (San Giustino,
Orvieto, Perugia, Capannori, Bologna e Trevi) e 7 in trasferta
(Firenze, Rieti, Ostia, Casal de' Pazzi, Pagliare, Todi e Roma).
Nei fatti,
Firenze esclusa, tutte le pretendenti ai playoff, già superate in
trasferta, dovranno giocare a Campanara.
Tre mesi da lepre, anzi da volpe, si spera fino in fondo, inseguita da una muta di cani. Con un
vantaggio, come racconta una storiella inglese: la volpe lavora per
sé; chi insegue, per chi gli dà da mangiare. E' una bella
differenza, soprattutto se il vantaggio della volpe è di 7... miglia,
pardon, di 7 punti.
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