domenica 21 giugno 2015

"O CAPITANO, MIO CAPITANO", VALENTINA SALUTA PESARO

Valentina Salvia fotografata da Eleonora Ioele

La centrale toscana ha anteposto lo studio alla pallavolo, "ma il Volley Pesaro resterà sempre nel mio cuore"

@LucianoMurgia
"O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l'ambìto premio è conquistato...”.
Mi piace pensare che le compagne di squadra abbiano salutato Valentina Salvia recitando la poesia di Walt Whitman resa famosa da Robin Williams, il meraviglioso professor Keating nel film L'attimo fuggente. Una poesia scritta dopo l'assassinio di Abraham Lincoln, presidente degli Stati Uniti d'America. Allora, il 1865, come oggi, negli Usa si uccideva troppo facilmente con le pistole, con i fucili.
Mi piace Walt Whitman e ancora oggi ringrazio di cuore Walter Veltroni per averlo citato nella prefazione fatta al mio libro “Dietro i canestri”. Adoro L'attimo fuggente e la magistrale interpretazione di Robin Williams della figura del professor Keating. Mi sembrava giusto legarla alla partenza di Valentina Salvia, l'ultimo Capitano del Volley Pesaro,
Dunque, il Capitano, anzi il “Mio Capitano” se ne va e la prossima stagione avremo un nuovo Capitano a cui i Balusch dedicheranno il coro caro alla centrale toscana...
“Quel coro - “Un Capitano, c'è solo un Capitano" - mi ha regalato grandi emozioni, anzi emozioni forti... Abbiamo vissuto, insieme, una stagione stupenda, con un gruppo stupendo”.
Spesso, le cronache sportive, riferite soprattutto, se non esclusivamente al calcio, si beano di una frase che più che di circostanza è un insulto all'intelligenza. Giocatori che cambiamo maglia a suon di milioni, parlano – assecondati da giornalisti “slurp”, leccapiedi - di “scelta di vita”. Che è vera nel caso della nostra Valentina. Lei, con le compagne e lo staff tecnico, ha vinto il campionato. Potrebbe giocare in A2, ma alla pallavolo antepone lo studio. Valentina ha scelto di fare ciò che più le piace, pensando al futuro, non al presente.
“Lo spiegavo, qualche giorno fa, alla nostra co-presidente, Barbara Rossi: sono arrivata a un bivio. Sapevo che prima o poi avrei dovuto fare una scelta. Sabato ho finito gli esami, manca solo la tesi che darò a fine ottobre. E' il momento di pensare al dopo, anche a livello universitario. Voglio iscrivermi alla specialistica. Se tutto andrà bene, la farò a Firenze. Lunedì proverò a rendermi conto di persona di cosa mi attende. Già adesso, però, so che conciliare gli impegni della serie A2 con la specialistica sarebbe folle. E rischierei di non fare bene a scuola e nella pallavolo. A me piace fare le cose bene, anzi alla perfezione. Non ho alternative, perché nel mio futuro c'è il lavoro, un lavoro per cui ho scelto di studiare, di impegnarmi. Il design è qualcosa di molto importante, mi dà grandi soddisfazioni 365 giorni l'anno, supera addirittura la passione. Non me la sento di lasciare lo studio per giocare in serie A. In passato, quando non frequentavo, davo la priorità alla pallavolo. Ora non più...”.
Che cosa significa specialistica?
“Dà ulteriore preparazione su design del prodotto, della comunicazione... che poi sono le cose che mi piace fare...”.
Come non condividere le emozioni, le speranze di Valentina. Sarà possibile coniugarle con il volley giocato, sempre interessante anche se non in serie A?
“Penso di sì, ma al momento non so dove, anche se sarà un impegno più tranquillo, perché osservando gli orari della specialistica dovrei essere impegnata tutti i giorni, dalle ore 9,30 alle 18,30. Cercherò di fare qualcosa per divertirmi, ma al momento non ci ho pensato. Di sicuro sceglierò una squadra vicina all'università”.
Intanto può archiviare la partecipazione al volley di alto livello con la promozione. Non poteva esserci finale più bello.
“Credo di avere raggiunto il massimo a livello di soddisfazioni individuali e collettive. Mi sento appagata”.
Alle fortune sportive, Valentina abbina il massimo che offre la vita: studiare per fare il lavoro che si sogna.
“Sembra incredibile, ma il 2015 è indimenticabile: è arrivata la promozione, ho terminato gli esami, a ottobre mi laureo. Un anno bellissimo!”.
Cosa ritiene di avere lasciato alle compagne?
“Un bagaglio di ricordi immenso. Resterà dentro ognuna di noi, nessuno potrà cancellarlo”.
Secondo lei chi sarà il nuovo capitano? Ha un'idea o preferisce astenersi?
“Ho un'idea ben precisa, ma preferisco astenermi”.
Cosa porterà nel cuore delle due stagioni pesaresi, oltre al risultato sportivo?
“Sono arrivata che nasceva la nuova società: l'abbraccio tra lo Snoopy e il colibrì dava vita al Volley Pesaro. Come giocatrice sento di essere nata anch'io con questo simbolo. Avere contribuito a fare la storia di questa società rimarrà dentro il mio cuore”.
Se qualche giocatrice contattata dal Volley Pesaro le chiedesse un consiglio, cosa le direbbe per convincerla a rispondere sì?
“Di andarci assolutamente perché la società è serissima, una vera famiglia e a Pesaro si sta benissimo”.
Un saluto ai tifosi?
“Ciao Balusch, vi voglio bene”.
Grazie di cuore, Capitano, e tanti auguri per una bellissima carriera ricca di promozioni nel mondo del design.




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