lunedì 19 ottobre 2015

FRANCESCA BABBI, LA LEZIONE DEL CAPITANO

"La forza del Volley Pesaro è crederci sempre, non arrenderci mai”

Francesca, che grinta (Foto Eleonora Ioele)
@LucianoMurgia
Ci sono parole e parole.
Tito Vilanova, bravo quanto sfortunato allenatore del FC Barcelona quando Pep Guardiola prese un anno sabbatico, nel suo stato Whatsapp aveva questa frase, in catalano: “Seny, pit i collons”. Credo non ci sia bisogno di tradurla, rappresentando meglio d’ogni commento la personalità, il carattere, la filosofia, lo stile di vita di Tito. Perché le parole spesso sono vuote, inutili, come piume al vento, ma talvolta rappresentano alla perfezione chi le esprime.
Che siano di un allenatore, di un dirigente o di un giocatore, le parole raccontano uno stato d’animo, una delusione o un successo, interpretano i sentimenti.
Le parole di Francesca Babbi sono più di una diagonale vincente, di una parallela che non lascia scampo alla difesa, di un muro che annichilisce l’attaccante avversaria, di un bagher che cancella la gioia di un servizio vincente. Le parole di Francesca raccontano perché è stata scelta capitano del Volley Pesaro, erede di Valentina Salvia che – siamo sicuri – domenica sera avrà gioito nell’apprendere che la sua squadra, perché chi è stata colibrì o lilla farà sempre parte di questo gruppo, aveva vinto la prima partita del campionato di serie A2.
Insieme siamo una bomba... 3 punti tutto cuore e palle per noi. Meglio di così non si poteva cominciare. Vi voglio bene lille e lilli”.
"Ragazze, insieme siamo una bomba" (Foto Eleonora Ioele)
Il messaggio nella pagina Facebook di Francesca è stato pubblicato alle 22 di ieri, un paio d’ore dopo la conclusione della bellissima battaglia sportiva ospitata dal Sanbàpolis di Trento. La frase è un po’ quella di Tito. La voglia di lottare, sempre, di dare il massimo, con la testa, con il cuore, con le palle. Per tornare a casa con un grandissimo sorriso. Vincere così, recuperando due set che – soprattutto il primo – sembravano già nella “Banca” di Trento, è gratificante.
E’ stato bellissimo, ieri, veramente”.
E pensare che eravate un po’ tese, ci raccontava Matteo Bertini, il vostro allenatore, poco dopo la partita.
Ricordo che anche l’anno scorso, alla prima di campionato, avevamo la stessa tensione. Accade all’inizio della stagione, nel giorno in cui ti presenti dopo due mesi di lavoro e devi mettere in campo il frutto della fatica, dei sacrifici fatti. Vorresti che andasse tutto bene ed è evidente che tutto questo sfocia in una comprensibile tensione”.
Infatti, seguendo l’ultima parte dell’allenamento di venerdì, mi sembrava di avere colto un logico nervosismo... Una mia errata valutazione, oppure sotto sotto c’era davvero?
Probabilmente eravamo tese e abbastanza stanche, perché abbiamo fatto una preparazione davvero tosta. Nell’ultima settimana si è lavorato tanto. E’ anche per questo che ci tenevamo a esordire nel migliore dei modi, a partire con il piede giusto”.
Ora siete sicuramente più serene, ma credo che la stanchezza vi farà compagnia lungo la stagione. Michele Patoia, il preparatore atletico, vi fa lavorare tanto, ma è giusto così, perché – dicono gli americani - “no pain, no gain”, non c’è conquista senza sacrificio.
Lavoriamo veramente tanto, sia in palestra che in sala pesi e con la palla. La squadra ha bisogno di farlo perché vuole essere sempre al massimo per mettere in difficoltà le avversarie, visto che ce ne sono tante molte bene attrezzate. E’ nostro compito farci trovare sempre pronte. La vittoria di Trento ci rende più serene, non più rilassate, perché ogni domenica ci attende una battaglia”.
Domenica scorsa vi attendeva una squadra che riscuote l’attenzione degli esperti, venendo dai playoff promozione...
Magari, come hanno raccontato loro, pagano il fatto di essere un gruppo praticamente nuovo e soprattutto qualche problema fisico, però Trento ha nomi importanti che ne fanno una bella squadra”.
Seguendo con una certa trepidazione, più da tifoso che da giornalista, l’avvio di partita, quando avete preso un piccolo break che avete capitalizzato vincendo il parziale, attendevo di vedere il suo nome e quello di Elisa Mezzasoma nei punti realizzati. Punti che tardavano ad arrivare, anche perché davanti avevate una “piovra”, Melissa Martinelli, 5 muri nel 19-25 per voi. Poi, con il trascorrere del tempo e del gioco, anche in serie A2 si sono viste le Babbi e le Mezzasoma.
Ovviamente, come noi avevamo studiato Trento, loro avevano preparato le contromisure per fermarci. E sono partite cariche. All’inizio, vuoi l’emozione, vuoi che mi cercavano in battuta, ricevendo e attaccando facevo più fatica. Poi ci siamo sbloccate, giocando tranquille, soprattutto consapevoli che potevamo fare bene”. Non a caso ha messo il sigillo alla partita, certificando – dopo oltre dodici anni - la prima vittoria di Pesaro in serie A2.
Chi seguiva la partita davanti al computer ha sofferto le pene dell’inferno quando, vinto il primo set e perso il secondo, siete andate sotto di 5 punti (24-19) nel terzo. Poi la gioia di vedervi recuperare, punto dopo punto, fino a vincere - 27-29 - con un recupero clamoroso. Avete reso possibile l’impossibile. Come?

E' tutto vero, la rimonta nel terzo set non è un sogno (Foto Eleonora Ioele)
Prima di tutto, non abbiamo mai smesso di crederci, ed è un grande merito. Di solito, in situazioni così difficili, ci si lascia andare, scivolando - senza battersi - verso la fine del set. Invece noi siamo state tutte molto brave, svolgendo ognuna il proprio compito. Ognuna ha fatto quello che doveva dando tutto quello che poteva... Chi era in difesa ha difeso, chi era al muro ha toccato tanti palloni, chi era in battuta ha messo in difficoltà la ricezione trentina, chi era in attacco – come in quel momento Martina Bordignon – ha messo a terra i palloni che le si chiedeva di mettere giù”.

A differenza di altre squadre, noi difendiamo tutte”

Siete state così brave che da Trento mi raccontavano di difese pazzesche di Babbi e Zannini.
Sapete bene che la nostra squadra ha nella difesa una caratteristica importante. A differenza di altre squadre, noi difendiamo tutte. Difendono le centrali quando sono in posto 5. Difende la palleggiatrice. Di più: se in altre squadre di solito l’opposto non difende, da noi difende, eccome. E il libero e noi posti 6 dobbiamo essere molto brave in questo fondamentale”.

La differenza tra B1 e A2? L’altezza e i muri”

Melissa Martinelli ci diceva che tra la serie B1 e l’A2 c’è una grande differenza... Lei come ha trovato la serie A2?
Prima di rispondere, Francesca ride di gusto... “La differenza c’è... nell’altezza, nei muri, e magari nelle giocatrici più esperte. Noi abbiamo giocato con la stessa grinta e lo stesso cuore che mettevamo in campo la scorsa stagione, in serie B1. Come si è visto, ha fatto la differenza anche in A2”.

Abbiamo valori importanti, li hanno anche le nuove arrivate”
Valori importanti nel DNA di vecchie e nuove, parola di Capitano (Foto Eleonora Ioele)

Valori importanti, quelli di cui parla il Capitano, che sono nel DNA della squadra che ha vinto la B1 e si evidenziano anche nelle nuove. In poco tempo siete riuscite a trasmetterli alle ragazze arrivate quest’anno.
Non è stato difficile, perché sono valori che avevano prima di venire a Pesaro. Un esempio per tutte: Federica Mastrodicasa; lei è una giocatrice grintosissima, mette in campo tanto cuore. E le ragazzine sono entrate bene nel nostro meccanismo che porta a crederci sempre, a non arrendersi mai”.

Avere iniziato vincendo ha fatto bene all’umore, vogliamo fare punti per salvarci prima possibile”

Iniziare bene la stagione è sempre importante, soprattutto in un campionato che non lesina le sorprese, come si è visto già nella prima giornata. Un successo a Trento è sicuramente un buon viatico.

Iniziare bene fa benissimo all’ambiente e all’umore. E’ lunedì pomeriggio e io non vedo l’ora sia domani per andare ad allenarmi. C’è entusiasmo e tanta voglia di fare, di riprendere le nostre cose, la quotidianità, di preparare la prossima partita e studiare l’avversaria di domenica. E’ ovvio che partire con una sconfitta avrebbe reso tutto più difficile, soprattutto per una squadra come la nostra che deve fare punti al più presto possibile perché il nostro obiettivo è la salvezza. A Trento abbiamo conquistato tre punti preziosi”. 

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