"La forza del Volley Pesaro è crederci sempre, non arrenderci mai”
Ci sono
parole e parole.
Tito
Vilanova, bravo quanto sfortunato allenatore del FC Barcelona quando
Pep Guardiola prese un anno sabbatico, nel suo stato Whatsapp aveva
questa frase, in catalano: “Seny, pit i collons”. Credo non ci
sia bisogno di tradurla, rappresentando meglio d’ogni commento la
personalità, il carattere, la filosofia, lo stile di vita di Tito.
Perché le parole spesso sono vuote, inutili, come piume al vento, ma
talvolta rappresentano alla perfezione chi le esprime.
Che siano
di un allenatore, di un dirigente o di un giocatore, le parole
raccontano uno stato d’animo, una delusione o un successo,
interpretano i sentimenti.
Le parole di
Francesca Babbi sono più di una diagonale vincente, di una parallela
che non lascia scampo alla difesa, di un muro che annichilisce
l’attaccante avversaria, di un bagher che cancella la gioia di un
servizio vincente. Le parole di Francesca raccontano perché è stata
scelta capitano del Volley Pesaro, erede di Valentina Salvia che –
siamo sicuri – domenica sera avrà gioito nell’apprendere che la
sua squadra, perché chi è stata colibrì o lilla farà sempre parte
di questo gruppo, aveva vinto la prima partita del campionato di
serie A2.
“Insieme
siamo una bomba... 3 punti tutto cuore e palle per noi. Meglio di
così non si poteva cominciare. Vi voglio bene lille e lilli”.
"Ragazze, insieme siamo una bomba" (Foto Eleonora Ioele) |
“E’
stato bellissimo, ieri, veramente”.
E pensare
che eravate un po’ tese, ci raccontava Matteo Bertini, il vostro
allenatore, poco dopo la partita.
“Ricordo
che anche l’anno scorso, alla prima di campionato, avevamo la
stessa tensione. Accade all’inizio della stagione, nel giorno in
cui ti presenti dopo due mesi di lavoro e devi mettere in campo il
frutto della fatica, dei sacrifici fatti. Vorresti che andasse tutto
bene ed è evidente che tutto questo sfocia in una comprensibile
tensione”.
Infatti,
seguendo l’ultima parte dell’allenamento di venerdì, mi sembrava
di avere colto un logico nervosismo... Una mia errata valutazione,
oppure sotto sotto c’era davvero?
“Probabilmente
eravamo tese e abbastanza stanche, perché abbiamo fatto una
preparazione davvero tosta. Nell’ultima settimana si è lavorato
tanto. E’ anche per questo che ci tenevamo a esordire nel migliore
dei modi, a partire con il piede giusto”.
Ora siete
sicuramente più serene, ma credo che la stanchezza vi farà
compagnia lungo la stagione. Michele Patoia, il preparatore atletico,
vi fa lavorare tanto, ma è giusto così, perché – dicono gli
americani - “no pain, no gain”, non c’è conquista senza
sacrificio.
“Lavoriamo
veramente tanto, sia in palestra che in sala pesi e con la palla. La
squadra ha bisogno di farlo perché vuole essere sempre al massimo
per mettere in difficoltà le avversarie, visto che ce ne sono tante
molte bene attrezzate. E’ nostro compito farci trovare sempre
pronte. La vittoria di Trento ci rende più serene, non più
rilassate, perché ogni domenica ci attende una battaglia”.
Domenica
scorsa vi attendeva una squadra che riscuote l’attenzione degli
esperti, venendo dai playoff promozione...
“Magari,
come hanno raccontato loro, pagano il fatto di essere un gruppo
praticamente nuovo e soprattutto qualche problema fisico, però
Trento ha nomi importanti che ne fanno una bella squadra”.
Seguendo
con una certa trepidazione, più da tifoso che da giornalista,
l’avvio di partita, quando avete preso un piccolo break che avete
capitalizzato vincendo il parziale, attendevo di vedere il suo nome e
quello di Elisa Mezzasoma nei punti realizzati. Punti che tardavano
ad arrivare, anche perché davanti avevate una “piovra”, Melissa
Martinelli, 5 muri nel 19-25 per voi. Poi, con il trascorrere del
tempo e del gioco, anche in serie A2 si sono viste le Babbi e le
Mezzasoma.
“Ovviamente,
come noi avevamo studiato Trento, loro avevano preparato le
contromisure per fermarci. E sono partite cariche. All’inizio, vuoi
l’emozione, vuoi che mi cercavano in battuta, ricevendo e
attaccando facevo più fatica. Poi ci siamo sbloccate, giocando
tranquille, soprattutto consapevoli che potevamo fare bene”. Non a
caso ha messo il sigillo alla partita, certificando – dopo oltre
dodici anni - la prima vittoria di Pesaro in serie A2.
Chi
seguiva la partita davanti al computer ha sofferto le pene
dell’inferno quando, vinto il primo set e perso il secondo, siete
andate sotto di 5 punti (24-19) nel terzo. Poi la gioia di vedervi
recuperare, punto dopo punto, fino a vincere - 27-29 - con un recupero
clamoroso. Avete reso possibile l’impossibile. Come?
“
Prima di
tutto, non abbiamo mai smesso di crederci, ed è un grande merito. Di
solito, in situazioni così difficili, ci si lascia andare,
scivolando - senza battersi - verso la fine del set. Invece noi siamo
state tutte molto brave, svolgendo ognuna il proprio compito. Ognuna
ha fatto quello che doveva dando tutto quello che poteva... Chi era
in difesa ha difeso, chi era al muro ha toccato tanti palloni, chi
era in battuta ha messo in difficoltà la ricezione trentina, chi era
in attacco – come in quel momento Martina Bordignon – ha messo a
terra i palloni che le si chiedeva di mettere giù”.
E' tutto vero, la rimonta nel terzo set non è un sogno (Foto Eleonora Ioele) |
“A
differenza di altre squadre, noi difendiamo tutte”
Siete
state così brave che da Trento mi raccontavano di difese pazzesche
di Babbi e Zannini.
“Sapete
bene che la nostra squadra ha nella difesa una caratteristica
importante. A differenza di altre squadre, noi difendiamo tutte.
Difendono le centrali quando sono in posto 5. Difende la
palleggiatrice. Di più: se in altre squadre di solito l’opposto
non difende, da noi difende, eccome. E il libero e noi posti 6
dobbiamo essere molto brave in questo fondamentale”.
“La
differenza tra B1 e A2? L’altezza e i muri”
Melissa
Martinelli ci diceva che tra la serie B1 e l’A2 c’è una grande
differenza... Lei come ha trovato la serie A2?
Prima di
rispondere, Francesca ride di gusto... “La differenza c’è...
nell’altezza, nei muri, e magari nelle giocatrici più esperte. Noi
abbiamo giocato con la stessa grinta e lo stesso cuore che mettevamo
in campo la scorsa stagione, in serie B1. Come si è visto, ha fatto
la differenza anche in A2”.
“Abbiamo
valori importanti, li hanno anche le nuove arrivate”
Valori
importanti, quelli di cui parla il Capitano, che sono nel DNA della
squadra che ha vinto la B1 e si evidenziano anche nelle nuove. In
poco tempo siete riuscite a trasmetterli alle ragazze arrivate
quest’anno.
“Non è
stato difficile, perché sono valori che avevano prima di venire a
Pesaro. Un esempio per tutte: Federica Mastrodicasa; lei è una
giocatrice grintosissima, mette in campo tanto cuore. E le ragazzine
sono entrate bene nel nostro meccanismo che porta a crederci sempre,
a non arrendersi mai”.
“Avere
iniziato vincendo ha fatto bene all’umore, vogliamo fare punti per
salvarci prima possibile”
Iniziare
bene la stagione è sempre importante, soprattutto in un campionato
che non lesina le sorprese, come si è visto già nella prima
giornata. Un successo a Trento è sicuramente un buon viatico.
“Iniziare
bene fa benissimo all’ambiente e all’umore. E’ lunedì
pomeriggio e io non vedo l’ora sia domani per andare ad allenarmi.
C’è entusiasmo e tanta voglia di fare, di riprendere le nostre
cose, la quotidianità, di preparare la prossima partita e studiare
l’avversaria di domenica. E’ ovvio che partire con una sconfitta
avrebbe reso tutto più difficile, soprattutto per una squadra come
la nostra che deve fare punti al più presto possibile perché il
nostro obiettivo è la salvezza. A Trento abbiamo conquistato tre
punti preziosi”.
Nessun commento:
Posta un commento