Luca Secchi: "Pesaro gioca una pallavolo veloce, particolare. Per vincere abbiamo dovuto rischiare"
Il saluto tra Luca Secchi e Matteo Bertini (Foto Belli) |
@LucianoMurgia
Gli
occhi davanti al canale 59, a Gazzetta.tv, che trasmette in diretta
da Istanbul la sfida tra l'Eczacibaşi
Istanbul campione d'Europa e la Pomì Casalmaggiore che esibisce lo
scudetto di campione d'Italia. In campo, fra le turche, Christiane
Fürst,
che è sempre nel nostro cuore, non solo per il contributo dato ai
primi due scudetti pesaresi; fra le lombarde, Valentina Tirozzi e
Lauren Gibbemeyer.
Ogni
volta che inizia la Champions League, è quasi istintivo pensare al
passato di una società, di una squadra che vogliono tornare grandi,
pure consapevoli – soprattutto a livello societario – che i passi
in avanti migliori sono quelli che hanno appoggi precisi, che le case
più sicure si costruiscono su fondamenta certe. Facile sognare
tripli salti rovesciati e carpiati, poi bisogna eseguirli, e non
tutti abbiamo le qualità di Tania Cagnotto.
Così,
anche una sconfitta può diventare positiva, per aiutare a capire che
una squadra tornata quest'anno in serie A2 ha un percorso da seguire,
un cammino che prevede anche passi falsi. Soprattutto al cospetto di
un'avversaria, il Volley Soverato, che ha mostrato grandi qualità.
Eppure, la squadra di Bertini – grazie anche ai 10 errori delle
calabresi - è stata a un passo dal vincere il primo set, che avrebbe
potuto cambiare l'andamento psicologico della partita. Brave, Begic e
compagne, a reagire nel momento di maggiore difficoltà.
“E'
un'analisi che condivido – ha spiegato a fine gara Luca Secchi,
allenatore di Soverato -. Il problema è che, quando giochi una
squadra come Pesaro che sviluppa un gioco molto rapido, del tutto
particolare, devi prendere qualche rischio. Abbiamo provato a
spingere sia in battuta sia in situazioni di contrattacco, ma non
sempre ci è andata bene. Però, nel complesso, le ragazze sono state
molto attente tatticamente, riuscendo a sviluppare buone trame.
Abbiamo tamponato costantemente le prime due-tre soluzioni d'attacco,
giro per giro, e il nostro contrattacco ha funzionato bene”.
Un attacco di Edina Begic contro il muro pesarese (Foto Belli) |
Lei
ci aveva presentato con belle parole Edina Begic, una novità per la
pallavolo italiana. Sul campo, la giovane bosniaca ha fatto
addirittura meglio, chiudendo – tabellino corretto – con 21
punti, in virtù di un notevole 18/32 offensivo, più 2 muri e 1
battuta vincente.
“Edina
attacca molto alta. Trovandosi davanti a un muro che non aveva
tantissimi centimetri, ha potuto utilizzare sia il colpo forte sia il
pallonetto. Edina è andata bene, anche se deve abituarsi al nostro
campionato, come si è visto nel secondo e nel terzo set quando ha
sofferto un poco”.
Già,
Soverato ha cercato molto di attaccare in parallela o in pallonetto
quando c'era il muro di Di Iulio.
“Loro
hanno fatto una scelta, a mio parere giusta, di murare lungo la
rincorsa o la diagonale, soprattutto su Begic, perché è il suo
colpo preferito. Però quando gliene lasci tanto, lei arriva talmente
su che ha potuto sfruttare questi colpi. Ci è andata bene”.
In
settimana, ci aveva detto di non sapere che pallavolo avrebbe giocato
la sua squadra. Sul campo, Soverato è piaciuta molto.
“Ringrazio
tantissimo, questo è per me un bellissimo complimento, considerando
che la squadra è nuova per 10 dodicesimi e sono tante le cose da
perfezionare; anzi, su molte non abbiamo ancora lavorato. Credo che
il potenziale di crescita sia alto. Ora si tratta di continuare a
fare gruppo, perché non siamo la squadra tecnicamente più
attrezzata e neppure quella con maggiore esperienza. Se il gruppo
continuerà a sopperire alle carenze, ci divertiremo”.
Intanto
è terminata la diretta da Istanbul. Casalmaggiore conduceva 2 set a
0 e nel quarto ha avuto due palle match (22-24), ma è stata portata
al quinto set dalle turche, che però si sono arrese alle tricolori
che hanno esordito vittoriosamente nella massima competizione
continentale. Per la cronaca, l'ultimo punto è di Valentina Tirozzi.
Ma della Champions League e dei ricordi che rievoca scriveremo a
parte.
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