Magnifici tifosi, ambiente splendido, la spinta per tornare a scrivere
@LucianoMurgia
La lunga "vacanza" è finita, da oggi torno a scrivere di pallavolo, anzi del
Volley Pesaro, che nel frattempo è diventato MyCicero... A
proposito: sento tutti pronunciare “maicicero”, ne sono sorpreso.
Dovrò chiedere lumi, ma se my – mio in inglese - si pronuncia mai,
la dizione esatta dovrebbe essere “maisisero”.
Non è il
problema, ma come diceva quel tale... per la precisione.
L'ultimo
articolo dedicato al Volley Pesaro risale al 26 agosto scorso, quando
scrissi che al PalaSnoopy si faticava sorridendo, soprattutto che i
Balusch avevano salutato le vecchie e le nuove lille e che Francesca
Babbi aveva colpito ancora una volta con il suo humour
anglo-romagnolo.
Gli
impagabili tifosi pesaresi dovrebbero essere presi ad esempio da
tutti gli sport. Lo sottolineo dopo che – è notizia di ieri –
ignoti tifosi dell'Olimpia Milano hanno imbrattato le auto dei
giocatori dell'Armani, colpevoli di avere perso la prima partita di
campionato, ennesima follia di un mondo che non conosce il fondo del
pozzo della vergogna. Per non parlare dell'assalto a colpi di pietra
del pullman della Serbia impegnata a Tirana, in Albania, in una
partita di qualificazione ai prossimi campionati europei di calcio. E
pensare che quasi tre millenni addietro, in occasione dei Giochi
Olimpici venivano sospese le guerre.
Torno a
scrivere di Volley Pesaro perché sono innamorato dell'ambiente e
avere partecipato, giovedì sera, alla cena dei Balusch con le
ragazze e lo staff societario mi ha dato una motivazione in più.
Altre
motivazioni mi erano arrivate dalle ragazze (Francesca, grazie ancora
per i tuoi splendidi messaggi), ma anche dall'invito dei due
presidenti a partecipare alla presentazione della squadra, sabato
scorso. Non ho presenziato, ma resta il gesto, anche se Barbara Rossi
e Giancarlo Sorbini sanno bene che non tutte le loro scelte
organizzative mi hanno convinto.
Va bene,
vedrò di essere meno permaloso.
Lo confesso,
avendo seguito giorno dopo giorno le ultime due stagioni in serie B1,
come prima quelle in A1, mi è mancata anche la quotidianità, che
sembra routine, ma non lo è. Mi sono mancati gli allenamenti, magari
visti interrompendo un giro in mountain bike. Eppure avevo deciso di
cancellare questo piacere, il rapporto con il Volley Pesaro. Ho
pensato sempre, però, che solo gli stolti non cambiano idea.
Ho cambiato
idea, grazie ai Balusch, ai loro continui messaggi di solidarietà e
di affetto, ai messaggi diretti di Francesca Babbi e indiretti di
Sara Zannini, alle belle parole spese nei miei confronti da altre
ragazze.
Metti una sera a cena con i Balusch e le lille e l'umorismo contagioso di Francesca Babbi
La spinta
decisiva me l'ha data la cena di giovedì sera.
Sono stato e
sono innamorato della pallacanestro, resto tifoso della Victoria
Libertas, che è l'unica squadra che mi ha fatto tifare contro il
“mio” FC Barcelona, ma solo negli anni al seguito degli Angels,
la bellissima squadra pesarese di football americano, ho vissuto
analoghe sensazioni, ho condiviso lo stesso affetto che mi regala la
pallavolo pesarese.
Le lille con "chef" e "camerieri" protagonisti della magnifica serata a Villa Fastiggi (Foto di Eleonora Ioele) |
L'altra
sera, alla casa del Popolo di Villa Fastiggi, ho toccato con mano,
per l'ennesima volta, cosa è il piacere di stare in compagnia di
persone uniche. E ho ritrovato l'umorismo contagioso di Francesca
Babbi.
Oh, non
dimentico – in passato, nei decenni al seguito della Scavolini
Basket – le raffinate cene da Alceo, ma confesso che il menu
preparato dagli chef-tifosi è stato emotivamente dello stesso
livello eccellente. Ed è vero che, pure abituato a mangiare poco a
cena, ho fatto la scarpetta con gli strozzapreti.
Ah,
Francesca, il nuovo capitano, mi ha fatto ridere di gusto quando
Gianfranco Ioele, mitico speaker del Volley Pesaro, ha chiesto ai
commensali chi sarebbe andato a Camerano, oggi, all'amichevole tra la
Lardini Filottrano e la squadra di Matteo Bertini... La prima ad
alzare la mano è stata... Francesca. Seguita da altre compagne.
Stasera amichevole a Camerino con la Lardini dell'ex Andrea Pistola
Le lille (ho
seguito, divertito, quando hanno spiegato il significato a Rita
Liliom, ungherese che non parla italiano, ma uno splendido inglese)
vanno a Camerano (ore 18) a restituire la visita fatta qualche
settimana fa dalle ragazze di Andrea Pistola. Allora, nell'unica
partita che ho visto, fu un facile successo pesarese. Oggi sarà più
difficile, perché la Lardini è cresciuta e Bertini non avrà al
meglio Diletta Sestini, unica assente, perché indisposta, alla cena
di giovedì. E Joelle M'Bra, della quale mi dicono tutti un gran
bene, non è in buone condizioni fisiche per via di un leggero
infortunio che l'ha esclusa dai recenti allenamenti.
Le lille,
però, devono riaccendere la luce che – mi raccontano – si è
spenta lo scorso fine settimana, a Cesenatico, quando hanno perso sia
con Forlì che con San Giovanni in Marignano, dove hanno brillato, e
ne sono felice, le nostre Ilaria Battistoni e Sofia Spadoni, che non
mancherò di seguire nel campionato di serie B1.
La cena
dell'altra sera è stata organizzata dai Balusch ricordando
l'esperienza della scorsa stagione. Fu una cena propiziatoria,
seguita da una stagione indimenticabile. Ripetersi, come sempre nello
sport, non è facile, ma l'atmosfera respirata a Villa Fastiggi è
stata entusiasmante. Deve essersene resa conto Rita Liliom, l'ultima
arrivata in casa Volley Pesaro, accolta con grande affetto dai
tifosi. Tanti cori e brindisi, ma anche la presentazione come in
partita fatta dal presidente Sorbini, che annunciava il nome di ogni
ragazza mentre i tifosi scandivano il cognome.
Nella
stagione in cui il Volley Pesaro ha deciso di legarsi al nome e alle opere di Rossini, mi
sono permesso di portare alcune bottiglie di Falliero, un Doc Bianco
dei Colli Pesaresi della Cantina Sociale La Morciola. Bianca e
Falliero, un'opera bellissima composta da Gioachino Rossini, fu
proposta, dopo il suo recupero, per la prima volta il 23 agosto 1986, nell'Auditorium
Pedrotti, dove sabato scorso è stata presentata la MyCicero. Se la
memoria non m'inganna, quella sera di 29 anni fa faceva un caldo
incredibile e l'Auditorium Pedrotti era privo di aria
condizionata. A rinfrescare gli spettatori le musiche e le voci
sublimi, soprattutto un quartetto semplicemente meraviglioso.
Il mio
brindisi augurale è per il... sestetto, chiunque sarà in campo, che
schiererà, da domenica 18 ottobre, esordio in campionato a Trento,
l'allenatore Matteo Bertini.
Forza ragazze, non ci importa dell'aria
condizionata, scaldate i nostri cuori con le vostre giocate, il
vostro impegno. E se - come ha detto durante la cena Martina
Bordignon, solita faccia tosta – arriveranno tante vittorie, saremo
più felici.
P.S.:
confido di raccontarvi, stasera, set dopo set, con le statistiche
parziali e finali, l'amichevole tra Lardini e MyCicero. O almeno ci
proverò.
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