@LucianoMurgia
PESARO –
Tredici vittorie in altrettante partite del girone d'andata, migliore
squadra della serie B1. Non è l'opinione di chi scrive, lo attestano
i numeri.
Girone A:
prima in classifica Eurospin Ford Sara Pinerolo (Torino), punti 37;
13 vinte, nessuna persa; set vinti 39, persi 9; quoziente set
4,3333; punti fatti 1.151, punti subiti 944 (differenza più 207);
quoziente set 1,2193.
Girone B:
prima in classifica Emilbronzo 2000 Castelnuovo Rangone (Modena),
punti 30; 10 vinte, 3 perse; set vinti 34, persi 15; quoziente set
2,2667; punti fatti 1.136, punti subiti 1.019 (differenza più 117);
quoziente set 1,1148.
Girone C:
Volley Pesaro, punti 38; 13 vinte, nessuna persa; set vinti
39, persi 6; quoziente set 6,5; punti fatti
1.090, punti subiti 826 (differenza più 264); quoziente punti
1,3196.
Girone D:
prima in classifica Golem Software Palmi (Reggio Calabria), punti 29;
10 vinte 2 perse; set vinti 33, persi 12; quoziente set 2,75; punti
fatti 1052, punti subiti 908 (differenza più 944); quoziente punti
1,1586.
In neretto
il risultato migliore. Il Volley Pesaro è primo
in tutte le voci; solo Pinerolo è pari nel numero di vittorie e set conquistati.
Volley Pesaro, magnifica capolista del Girone C di serie B1 |
Un bilancio
degno di una trimestrale di cassa di... Apple. Noi l'abbiamo fatto
in compagnia dei due presidenti, Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini, anzi Sorbini & Rossi, che sa tanto della nota multinazionale di bevande. E ci verrebbe da scrivere "No Sorbini (& Rossi) No Volley Pesaro"
Un
bilancio molto positivo, per risultati sportivi e in campo sociale
(vedi il calendario Orgogliosamente Donna). Sognare non è vietato,
ma avreste immaginato di allestire una squadra capace di così grandi
numeri?
Barbara:
“Onestamente, non ho pensato mai all'eventualità di vincere tutte
le partite del girone d'andata. La felicità per questo risultato è
grande. Allo stesso tempo, pensando al ritorno, mi dico che la
strada è ancora lunga e non sarà semplice proporre nella seconda
parte della stagione quanto fatto nella prima. E sono conscia che una
squadra può avere momenti di calo, sia fisico sia psicologico”.
Giancarlo:
“Il mio pensiero viaggia in parallelo con quello di Barbara. Lei
è presa dall'aspetto tecnico, avendo partecipato alla costruzione
della squadra. E' ovvio che i risultati servano a mantenere una certa
sostenibilità, ma la visibilità del Volley Pesaro va oltre le
vittorie. Dietro c'è l'atteggiamento positivo e soprattutto tanto
lavoro, della prima squadra e di tutta la società. Da una parte sono
molto contento di tutto questo perché mette a nostra disposizione un
importante biglietto da visita. Dall'altra sono meno contento perché,
avendo dimostrato di saperci fare, mi aspetterei che altri facessero
il loro. Sono deluso e non riesco a godere fino in fondo delle nostre
vittorie... Meglio, le godo al 90 per cento, perché per l'altro 10
per cento – detto alla pesarese – ho un po' di rogna”.
Ho
sottolineato altre volte questo aspetto: avete allestito una squadra
bellissima, in campo e fuori, come è dimostrato anche dal calendario
“Orgogliosamente Donna”, tra l'altro presentato molto bene da
Diletta Sestini durante le diretta su Rai Sport della partita tra
Urbino e Novara. Eppure c'è scarsa attenzione nei vostri riguardi.
Di chi è la colpa? Fuori i nomi, se volete.
Sorbini & Rossi con Gaia Concetti e Isabella Di Iulio |
Giancarlo:
“Non si tratta di fare nomi. Attribuisco la colpa alla scarsa
cultura sportiva di Pesaro. Lo dico a voce alta, perché non riguarda
solo la pallavolo, altrimenti farei del puro campanilismo. Domenica,
mentre passeggiavo con la nostra Maggie (splendida Golden Retriever;
ndr), ho incontrato un docente universitario che conosco da anni e
segue il basket per passione. Mi ha detto che per ottenere una
corretta visibilità alle proprie competenze, è dovuto andare a
Milano. Anche per noi, a Pesaro, ci sarebbe bisogno di tanta
competenza sportiva. Credetemi, non c'è acredine nei confronti
d'altre realtà e della bravura dei loro dirigenti. Ritengo, però,
che la realtà sportiva pesarese dovrebbe essere valorizzata meglio.
Facile poi vantarsi che Pesaro è bella e ha v tante eccellenze.
Sembra incredibile, ma – ritornando al volley – le maggiori
considerazioni sul nostro lavoro arrivano dall'esterno, dagli inviti
a partecipare a diverse manifestazioni. Inviti che ci fanno piacere,
che testimoniano il nostro impegno. E' vero, poi, che le vittorie
aiutano, ma non ci sono solo i successi della prima squadra. Anche
domenica si è svolto un torneo di mini volley in collaborazione con
Cattolica e altre società. Appuntamenti che facciamo a prescindere
dalla serie B. Il nostro movimento andrebbe visto in maniera diversa.
Invece, abbiamo difficoltà a farci notare da Pesaro. Ora è vero
che viviamo un periodo di crisi economica ed è evidente il momento
che vivono le imprese, ma il Volley Pesaro merita un'attenzione
maggiore. Anche perché – lo metta tra virgolette – la nostra è
una squadra facilmente “sfruttabile”. Ha tecnica, bellezza,
intelligenza, cultura. E la società ha grande attenzione al settore
giovanile che non tutte le società possono vantare; è un aspetto da
valorizzare. Veniamo citati da quotidiani, televisioni, radio e web;
parlano molto di noi anche i social forum: ne siamo orgogliosi, ma è
sempre fuori confine...”.
Barbara:
“Ciò che mi lascia più perplessa – me lo ha detto un signore –
è che per fare parlare di noi non dobbiamo disputare un ottimo
campionato, ma essere straordinarie. Vincere 13 partite consecutive,
fare un percorso perfetto nel girone d'andata, è veramente qualcosa
di straordinario. Già questo la dice lunga sulla scarsa attenzione
che questa città nutre verso il nostro sport. In teoria, lo sport
dovrebbe essere una delle realtà in cui è premiata la bravura,
quindi la vittoria. Nel nostro caso, non è così. Noi siamo stati
coerenti con quanto avevo dichiarato la scorsa estate, e cioè che
avevamo costruito una squadra di un certo livello, in grado di
disputare un campionato d'alta classifica, per provare a riportare
Pesaro dove merita... Però nessuno ha bussato alla nostra porta per
chiedere di affiancarsi a questa squadra, a questa società. Credo
che sarebbe un passo intelligente da parte di un'azienda mettere il
proprio nome sulla nostra maglia, legarsi a una squadra che sta
giocando bene e lottando ogni partita per accedere ai playoff per la
promozione in serie A. Dimentico per un attimo di essere
co-presidente: vista dal punto di vista del marketing, sarebbe una
scelta interessante...”.
Assolutamente
d'accordo, come mi è capitato di scrivere in più occasioni: il
Volley Pesaro rappresenta una delle più belle realtà della
provincia di Pesaro e Urbino, per come va in campo, ma anche per
l'atteggiamento che ha fuori...
Barbara:
“Non solo siamo prime del nostro girone, ma addirittura la migliore
di 52 squadre. Ma anche – come ha scritto lei in passato –
l'unica con Firenze che lotta per la promozione ed è priva di
sponsor. C'è qualcosa che non torna, mi dispiace dirlo, ma è
evidente che Pesaro è una città chiusa, legata ad amori del passato
che, dal mio punto di vista, non hanno più senso, mentre sarebbe il
caso di occuparsi anche di chi lavora pensando al futuro”.
Ribadiamo
che sarebbe giusto prestare attenzione a tutte le realtà, in
particolare a chi lavora con grande impegno, e profitto, nel settore
giovanile, quindi in ambito sociale. Domanda: visto che avete vinto
13 partite su 13 e contate su un discreto vantaggio sulla seconda, ma
anche nei confronti della prima del girone D, con cui –
eventualmente – si giocherebbe il playoff per la promozione
diretta, se queste magnifiche ragazze vi portassero in A2, voi cosa
farete? Potrete partecipare al campionato di categoria superiore?
I tifosi non hanno dubbi... |
Barbara:
“Affronteremo il tema quando sarà il momento. Intanto le rispondo
così: me lo auguro e lo auguro soprattutto alle ragazze. Sono
venute a Pesaro per fare questo passaggio importante e credono
fortemente di centrare l'obiettivo. E' triste, invece, sapere che a
Pesaro ci sono tante persone che non credono in noi e nelle ragazze.
La mia amarezza è più per queste fantastiche giocatrici che per me
e Sorbo, perché noi queste cose le conosciamo già, perché nel
recente passato abbiamo dovuto fare i conti con questo scetticismo.
Mi auguro che l'anno prossimo accada il contrario e chi ha
abbandonato la pallavolo per aiutare altre discipline torni ad
aiutare noi, senza levare niente ad altri. E' innegabile che attenda
un aiuto, una mano”.
Giancarlo:
“Quel che più mi dispiace è che c'è un'attività molto
importante: il settore giovanile. Stiamo organizzando una festa di
carnevale per il mini volley con 170 bambini, ma abbiamo difficoltà
a reperire 5 frittelle e 10 bevande. E non ci occupiamo solo di serie
B1. Abbiamo anche una serie C e una D affrontate con giovanissime
atlete. Entrambe si sono qualificate per i playoff, ma non abbiamo
pretese, lo facciamo per fare crescere queste ragazze, mantenendo gli
impegni presi con i genitori, con le famiglie, ma anche con la città,
con il territorio. Tutto questo mentre ci sono realtà che acquistano
i diritti a disputare la serie C o la serie D per portarle nella
propria città, nel proprio paese. Noi abbiamo la fortuna di averle,
di mantenerle, di portarle avanti, malgrado la scarsa attenzione. E
in questo caso non abbiamo bisogno di uno sponsor da decine di
migliaia di euro, basta una vicinanza. Invece, si pensa che ci sono
io a risolvere i problemi. La verità è che io ho un figlio, non
170. Ho passione, impegnarmi mi piace, ma ogni tanto mi chiedo: chi
me lo fa fare? Ecco, mi piacerebbe notare un minimo di considerazione
in più...”.
Barbara:
“Un'ultima considerazione: a volte mi chiedo se prima o poi
qualcuno s'innamorerà della pallavolo come ci siamo innamorati noi.
Ancora non l'ho trovato, anche se c'è chi ci avvicina per darci una
mano. Speriamo che arrivi qualcuno disposto a fare un investimento
importante, insieme con noi, al nostro fianco”.
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