@LucianoMurgia
Tra Firenze
e Rieti, a colloquio con Valentina Bellucci, “maestra di pensiero” del Volley Pesaro.
Valentina
rappresenta, con i fatti e con le parole, un esempio da seguire per
le giovanissime che s'avvicinano a uno sport bellissimo.
Valentina prova un attacco da posto 4 |
La domanda è
scontata: torniamo al 14 febbraio, al giorno del suo onomastico, alla
vittoria sofferta, ma proprio per questo ancor più bella, in casa
del CS San Michele Firenze. La quindicesima perla di una collana
davvero preziosa.
“Io lo
sapevo che Firenze sarebbe stato un campo difficile. Da quando è in
B1, la mia squadra non aveva vinto mai in casa del CS San Michele.
Non dimentico che il primo anno hanno partecipato ai playoff e la
scorsa stagione hanno disputato un campionato di media-alta
classifica. E adesso sono terze in classifica. Firenze è stata
sempre una squadra che sa farsi valere in trasferta, ma soprattutto
in casa si esprime al meglio. Partendo da questo presupposto, avevo
un grande rispetto per il San Michele...”.
Avete dominato per due
set, lasciando le toscane a 17 e 13, spadroneggiando
in tutti i fondamentali.
“Siamo
state molto brave., è vero. Poi è giusto sottolineare che loro sono
salite di tono, mentre noi abbiamo fatto tanti, troppi errori...”.
Le
statistiche raccontano che nei primi due parziali Pesaro ha commesso
5 errori in battuta, 1 in ricezione, 3 in attacco: 9 in totale. Nel
terzo, 3 servizi sbagliati, 1 errore in ricezione, 7 in attacco. Più
tre muri subiti. Se si pensa che Firenze ha attaccato con il 21 per
cento (10/47), è evidente che sono stati i vostri errori a regalare
il terzo set, pure perso ai vantaggi: 26-24. Peccato, perché il 3-0
era a portata di mano.
“Contro
una squadra di valore, che sbaglia poco, non te li puoi permettere.
Praticamente, abbiamo regalato mezzo set. Siamo state più fallose,
ma anche brave a recuperare lo svantaggio iniziale, perché loro si
era portate sul 6-1. Purtroppo, abbiamo sbagliato anche sul 24 pari.
Si è fatto peggio nel quarto, quando abbiamo faticato tanto. Poi di
nuovo brave nel quinto set, perché a quel punto non era facile
ritrovare il ritmo giusto. Invece, siamo state lì con la testa,
riprendendo il vantaggio e portando a casa due punti e l'ennesima
vittoria. Dispiace per la chiusura, che non è di quella da
ricordare...”.
Siete
rimaste male per l'epilogo?
“Io ero in
copertura su quella palla e l'ho vista dentro il campo. L'ho detto
sia alle giocatrici fiorentine sia al loro allenatore, ma anche a
tutte le persone che me l'hanno chiesto. Avevo messo le mani in
faccia, come a dirmi: caspita, ero lì, non l'ho presa e la palla era
buona. Con altrettanta sincerità credo che l'epilogo sarebbe stato
lo stesso, che avrebbe vinto il Volley Pesaro. Al momento della
contestazione, eravamo avanti di 4 punti. Che sarebbero diventati 3
(10-13) con quell'attacco buono. Ma il momento era comunque positivo
per noi, sia nel punteggio sia nel gioco. Eravamo avanti anche
psicologicamente. Resta che loro hanno subito un'ingiustizia. Mi
dispiace. Capita di sbagliare, vorrei non accadesse, perché
preferisco vincere sul campo. Poi sono nate le polemiche, malgrado la
nostra sportività...”.
Il vostro
comportamento – quello di coach Matteo Bertini e adesso il suo –
fa onore allo sport e conferma che la pallavolo è avanti un giro del
mondo rispetto ad altre discipline dove si nega anche l'evidenza.
“C'è poco
da negare. Io ero lì, Matteo e il secondo arbitro erano davanti a
me. Era evidente che il punto fosse di Firenze. Dico, però, che le
reazioni esterne sono da condannare, soprattutto se sfociano in
insulti. Che colpa abbiamo noi giocatrici? E il nostro allenatore che
ha detto subito palla buona per Firenze? Te la prendi con l'arbitro,
che ha sbagliato, ma finisce lì. E' stato un brutto epilogo, ma non
è dipeso da noi. Siamo state sincere, leali. Me l'avesse chiesto
l'arbitro, avrei detto ciò che sto raccontando a lei”.
Per
fortuna gioca a pallavolo. Praticasse un'altra disciplina,
negherebbe...
“Secondo
me, basta un po' di sale in zucca. Siamo persone, dobbiamo
ricordarlo. Non numeri buttati lì. La passione è grande, certe
cose vengono da dentro...”.
La carica di Valentina (Facebook Volley Pesaro |
Passiamo
a un aspetto più gioioso: nella giornata in cui, per la seconda
volta nella stagione, avete lasciato un punto alle avversarie, è
arrivata la notizia che il vantaggio sulla quarta in classifica, la
prima esclusa dai playoff, è salito a 14 punti. Non so se lei è
scaramantica, ma a questo punto...
“Partiamo
da un presupposto: il nostro primo obiettivo era, ed è, avere il
maggiore vantaggio possibile sulla quarta in classifica.
Indipendentemente dalla posizione: primo, secondo o terzo posto. Per
raggiungere un grande traguardo, bisogna passare attraverso i
piccoli. Il primo è, appunto, questo. Oggettivamente è andata molto
bene ed è per questo che i due punti conquistati a Firenze valgono
tantissimo. Come quelli che arrivano dalle altre vittorie. Non ci
sono punti e vittorie che valgono meno. Magari conquistavamo tre
punti a Firenze, ma ne perdevamo qualcuno con Roma... Così il
successo in Toscana era vanificato. Ogni partita mette in palio tre
punti, a prescindere dall'avversario. Conquistarne due in un campo
ostico, contro una squadra che non s'arrende mai, e il giorno dopo
avere la fortuna di vedere San Giustino che ferma Orvieto,
consentendoti di incrementare il vantaggio, è sicuramente positivo.
Siamo alla seconda giornata di ritorno, ma abbiamo affrontato già
avversarie d'alta classifica, la terza e la sesta. Dopo la prossima
partita a Rieti, ospiteremo Orvieto e punteremo a incrementare il
vantaggio per gestire le energie successivamente, in vista dello
sprint finale. Dico da sempre che febbraio e marzo sono i mesi
cruciali nel campionato di B1, soprattutto quando si lotta per le
prime posizioni”.
A
proposito: siete attese da una trasferta che qualche settimana fa
sarebbe stata considerata agevole, perché Rieti era ultima in
classifica. Nelle ultime tre giornate, però, la Fortitudo ha vinto
sempre, guadagnando sei punti. I nuovi innesti – Casoli e Padua,
D'Agostino e Galeotti - si sono dimostrati perfetti per le sabine.
“Tranne
quella già giocata a Firenze, il girone di ritorno propone trasferte
in casa di squadre che lottano per non retrocedere. Saranno partite
difficilissime, contro avversarie che avranno niente da perdere e
tanto da guadagnare; che daranno tutto e qualcosa di più per
fermarci, per toglierci l'imbattibilità e guadagnare punti che
potrebbero risultare fondamentali per la salvezza. Conosco Casoli,
che ho affrontato tante volte: è un'ottima giocatrice e ha tanta
esperienza. Ho giocato anche contro Padua. Grazie a loro, due bande
molto forti, Rieti ha trovato il giusto assetto ed è squadra
completamente diversa da quella incontrata in casa nel girone
d'andata. Le laziali sono in un buon momento, ma in verità anche
noi, non dimenticando che siamo la prima in classifica e dobbiamo
comportarci, sempre, come tale, altrimenti non ci sarebbe questa
disparità di punteggio”. Già, perché Pesaro ha 43 punti e Rieti
11.
Valentina,
lasciamo la pallavolo, parliamo del suo impegno all'Università. Ha
completato la tesi e programmato la laurea?
“Sto
facendo la tesi e vedo il traguardo della laurea. E' un periodo molto
intenso, ma altrettanto emozionante. Al di là delle bellissime gioie
che mi dà la pallavolo, c'è questa – tutta mia - che inseguo da
tanto tempo. Tra allenamenti e studio, la stanchezza non manca, ma
ad aiutarmi c'è tanta adrenalina”.
E la
politica, come va?
“Oggettivamente,
bene, anche se la fatica è grande, perché l'impegno nel Volley
Pesaro richiede tanto tempo. Però porto avanti il mio incarico con
entusiasmo, soprattutto con la tranquillità di potere dare il mio
contributo, pur se è una goccia nel mare. Fondamentalmente, a
prescindere dalle difficoltà del momento che stiamo vivendo, mi
piace molto e la porterò avanti finché mi sorreggerà questo
entusiasmo”.
Consiglieri
regionali sotto inchiesta per l'utilizzo dei fondi dei gruppi.
Lasciamo che l'inchiesta della magistratura faccia il suo corso, ma
oggettivamente non è bello sapere che privilegiati non
s'accontentano del loro ricco stipendio. Lei che idea si è fatta
dell'imminente campagna elettorale per l'elezione del governatore
delle Marche?
“In questo
momento faccio fatica a identificarmi. Intanto, mi auguro maggiore
concretezza. Negli ultimi tempi ho visto solo denigrarsi a vicenda,
nessuna proposta, tanti lamenti. Servono meno parole, più fatti. Le
Marche hanno niente da invidiare ad altre regioni”.
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