Campanara, un'area dimenticata dalle istituzioni |
@LucianoMurgia
PESARO –
Venerdì sera. Piove, anzi diluvia. Campanara sarebbe sede perfetta
per una prova del Camel Trophy. Pozzanghere, buio, più zona da
agguati che riservata alle manifestazioni sportive.
Il Comune si
preoccupa di rifare la copertura dell'Adriatic Arena, monumento allo
spreco di denaro pubblico, trionfo delle voglie di politici di
piccolo cabotaggio di passare alla storia come i faraoni. Ma ignora –
il Comune – che ci sono altri centri delegati alla pratica
sportiva, strutture che ospitano squadre che onorano lo sport
pesarese, ma sono ricambiati con – quanto meno – pigra
disattenzione. Quasi che se non ci fossero, ci sarebbe qualche
seccatura in meno.
Non che
l'Adriatic Arena debba essere abbandonata a se stessa, per carità.
Allo spreco iniziale, al peccato originale di un impianto che ancora
oggi risulta difficile quantificare, se ne aggiungerebbe altro.
Però, costa
così tanto occuparsi – almeno occuparsi, o è troppo? - anche di Campanara e dintorni, del piccolo palazzo dello sport sbandierato come l'ennesimo gioiello di
una città che adora lo sport? Non è
vero, anche se ci si riempie la bocca con una
dichiarazione che non trova riscontro nella realtà dei fatti.
Oggi il calcio a 5 è in serie A2 e la
pallavolo in serie B, ma la situazione è
la stessa di quando la Robur giocava in Champions League: totale
mancanza di attenzioni sulle condizioni dell'area in cui è stato
ricavato il PalaCampanara.
Domanda:
costa così tanto eliminare le buche, sistemare l'asfalto, illuminare
la zona?
O nel cuore e nella mente degli amministratori esiste solo l'Adriatic Arena?
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