lunedì 26 gennaio 2015

VOLLEY, LA PASSIONE INFINITA DI GIADA BIAGIOLI, URBINATE INNAMORATA DELLA SQUADRA DI PESARO GRAZIE A MARTINA GUIGGI

appuntidisport.blogspot.it è felice di ospitare l'intervento di Giada Biagioli, sperando che ne seguano tanti altri, perché Giada rappresenta tutto il bello dello sport, non solo della pallavolo, che lei segue con passione e racconta con altrettanta passione. Vi consigliamo di leggere, se ancora non l'avete fatto, l'intervista – bellissima – a Isabella Di Iulio, pubblicata da www.pallavoliamo.it
Monica Lestini e Giada Biagioli appuntidisport.blogspot.it
Giada Biagioli, urbinate con una giocatrice urbinate, Monica Lestini, ma l'amore è il Volley Pesaro

di GIADA BIAGIOLI

Nella mia pur giovanissima carriera di “giornalista” mi sono ritrovata a porgere tante domande. Così a volte capita che io mi immagini dall’altra parte, ovvero che sia io l’intervistata.
Ok, non ho un talento particolare, la mia vita da pallavolista è durata la miseria di due stagioni, però ho una passione, una passione grande.
E’ una passione per la pallavolo, per il mondo della pallavolo, un mondo che accoglie tutti e ritaglia un ruolo a chiunque, non escludendo nessuno.
La pallavolo intesa come sport l’ho sempre amata, ma quando sono riuscita ad entrare a 13 anni in quel magico mondo, dove puoi stare a contatto con le giocatrici più forti del mondo, e se va bene anche crearci un rapporto, beh, lì è stata l’apoteosi.
Penso che nel mio racconto possano ritrovarsi tantissime persone, e spero che tanti altri piccoli appassionati crescano e raccolgano il testimone di una passione così travolgente.
La prima partita di serie A a cui ho avuto il piacere di assistere era un match di Champions League, la Scavolini Pesaro affrontava una squadra francese, manco a dirlo fu un secco 3-0, nella stagione 2008/2009 Pesaro era imbattibile.
E’ da sottolineare il fatto che fino a quel momento io avevo ignorato l’esistenza di una squadra di serie A così vicina a me e così forte.
Quella partita di Champions si giocò ad Urbino, ospiti della società Robur Tiboni Urbino, dove io all’epoca giocavo.
Urbino è la città dove sono nata e cresciuta, ho vissuto lì fino all’età di 14 anni, inoltre ho fatto tutte le scuole e oggi frequento anche l’università nella città del Duca Federico.
Urbino, Urbino, Urbino. E allora perché tifo Pesaro? Perché è stata la prima squadra che ho visto giocare, è stato amore a prima vista.
Non mi sento e non mi sono mai sentita una traditrice o un’incoerente, avrei potuto, ma non l’ho mai fatto. Nemmeno quando Pesaro iniziava a perdere e Urbino vinceva la Cev, nemmeno quando Pesaro ha dovuto lasciare la serie A, e tornare in serie B.
Non l’ho fatto perché non sarebbe stata una cosa sincera. Io mi sono innamorata di Pesaro. E quando ti innamori... non puoi farci nulla.
Tornando a quella partita che mi cambiò la vita, ricordo che i miei occhi si posarono su una giocatrice, l’unica che avevo già visto. Quella giocatrice era Martina Guiggi, e l’avevo già vista sì, ma in tv e con la maglia azzurra.
Martina Guiggi Scavolini Pesaro
Martina Guiggi nella copertina de IL VOLO DELLE COLIBRI' di Giacomo Mariotti
Da quel momento Pesaro non l’ho più lasciata, Pesaro mi ha dato 3 scudetti e tante altre vittorie. Pur non avendo vissuto da tifosa i primi successi, li ho sentiti subito miei, mi sono documentata, informata, per immaginarmeli esattamente com’erano arrivati.
Tutte le ragazze che hanno vestito la maglia biancorossa occupano un posto speciale nel mio cuore, poi ovviamente con alcune ho legato di più, con altre per niente, con altre meno. Però tutte avranno sempre un posto nei miei ricordi più dolci.
Il sogno mancato? C’è... ed è la Champions League, ma c’era sempre la Foppapedretti di mezzo, e quando sembrava la volta buona Destinee Hooker ha pensato bene di lasciare la squadra a due giorni dalle Final-4 ad Istanbul. Oggi è acqua passata. Oggi il sogno è quello di tornare in A.
Un sogno che cresce ogni giorno di più. Un sogno reso possibile da una società seria, di cui parlo sempre con orgoglio infinito.
Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini sono coloro hanno fatto sì che la pallavolo a Pesaro non morisse, sono coloro che hanno resistito quando abbandonare tutto era la cosa più semplice, la cosa che molte società prima di loro erano state costrette a fare.
Hanno stretto i denti e io per questo non smetterò mai di ringraziarli, perché a quel punto il mio ‘sogno’ era solo nelle loro mani.
Volley Pesaro è nato, anzi rinato dalla Snoopy Pallavolo e dalla mia amata Robur.
All’inizio non è stato per nulla facile, io non avevo più il mio amore immenso, la mia serie A, il rosso era sparito dalle maglie delle ragazze. Non era più la mia Robur.
La svolta è arrivata quando mi sono resa conto che indipendentemente dalla serie io senza pallavolo non sapevo starci, la svolta è arrivata quando ho iniziato a vedere Volley Pesaro come la “figlia” del mio grande amore.
La svolta è arrivata quando Barbara e Sorbo non mi hanno “lasciata”. Quando, nonostante tutti i problemi che potevano avere per la testa, non si sono dimenticati di me.
Mi hanno fatta sentire importante, mi hanno fatta sentire parte di un progetto, un progetto che prende il nome di “Volley Pesaro Comunicazione”. Un gruppo formato da me, Francesca Bertozzi l’addetta stampa VP, Fabrizio Bontà, dirigente, e Mauro Filippini, il nostro super grafico.
Il nostro compito è appunto quello di comunicare, far arrivare Volley Pesaro ovunque, social, siti, foto... ovunque, “perché quando torneremo, e se torneremo, potremo guardarci negli occhi e sarà ancora più bello, perché il merito sarà solo nostro”. Come disse in un giorno d’estate la mia presidentessa.
Ogni volta, entrando al PalaBancaMarche, l’obiettivo è lo stesso negli occhi di tutti, dalle guerriere in campo allo staff, alla società, ai tifosi, agli spettatori, agli addetti ai lavori.

E oggi più che mai, noi ci crediamo!

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