@LucianoMurgia
Come
avevamo anticipato, anzi, come aveva anticipato la diretta
protagonista, il rinnovo del contratto – vista le reciproca volontà
– era una formalità.
Così
è stato e stamattina il Volley Pesaro ha ufficializzato la firma del
contratto che lega Francesca Babbi al Volley Pesaro anche per la
prossima stagione.
Le
parole rilasciate al nostro blog dalla fortissima giocatrice
romagnola lo scorso 9 giugno non lasciavano dubbi sull'entusiasmo con
cui Francesca tornerà a Pesaro. Intanto, s'accinge a partecipare al
torneo 4 x 4 sulla sabbia.
La
pallavolo tra legalità e senso d'appartenenza
A
proposito: a qualcuno non è piaciuto il nostro articolo sul Master
Group Sport Lega Volley Summer Tour. Non ci sorprende. In questo
paese la legalità, il rispetto delle regole e delle persone, contano meno dello spirito d'appartenenza a una società, a una categoria.
Noi
siamo e saremo sempre per il diritto di chi lavora – alleni o
giochi o porti le squadre in trasferta o fornisca servizi – a
essere pagato secondo quanto previsto nel contratto. Troviamo
scandaloso anche il solo ricorrere alle Camere di conciliazione.
Insomma, tra un dirigente che promette e non mantiene e un'atleta che
viene presa in giro, saremo sempre con l'atleta, o il tecnico o il fisioterapista.
A
chi ha qualcosa da dire a tal proposito, ci permettiamo di chiedere:
come si comporterebbe se il suo datore di lavoro non gli riconoscesse
le spettanze dovute?
E
a chi ama mischiare le carte in tavola, parlando di accuse pesaresi a
Urbino, invitandomi a raccontare le cose belle del Volley Pesaro e
dei suoi successi, rispondo così: l'ho fatto puntualmente, ogni
giorno, pagando anche di tasca mia per seguire le partite, in casa e fuori. Nessuno ha dedicato lo stesso spazio alla società di Barbara
Rossi e Giancarlo Sorbini, alla squadra allenata da Matteo Bertini.
E
non ho alcuna prevenzione verso Urbino, che considero una delle più
belle città al mondo. Immaginiamoci se io, innamorato della
pallavolo femminile, nutro astio nei confronti della Robur Tiboni! Mi
piacerebbe che Pesaro e Urbino fossero ancora in serie A1, per
vivere tanti derby appassionanti.
Detto
questo, pur in attesa che l'inchiesta penale faccia il suo corso,
considero quanto sta accadendo prima di tutto un'offesa alla città
ducale e ai suoi magnifici tifosi, i Fedelissimi, quanto di meglio ci
sia nella pallavolo femminile italiana.
Sono
convinto, da sempre, che se un lettore non capisce il significato di
un articolo, la colpa sia di chi lo ha scritto. In questo caso, no.
Era evidente che il destinatario fossero, e lo sono, la Lega
Pallavolo Femminile Serie A e la Federazione Italiana Pallavolo.
Ora,
la Robur Tiboni può provare anche a chiedere di iscriversi alla serie
A1 o alla serie A2 o alla Champions League. Alle istituzioni preposte
il compito di rispondere che non è più il caso, visti i
comportamenti recenti, attestati da una clamorosa intervista
rilasciata dal presidente Sacchi al sottoscritto, lo scorso 14
dicembre. Candidamente, rispondendo alla domanda sugli assegni
scoperti e le cambiali non onorate, il presidente ducale spiegava che
aveva scelto: tra iscriversi alla serie A1 o pagare aveva scelto l'iscrizione.
Come
qualificare un mondo che consente certe scelte?
A
chi non sa rispondere e neppure leggere, posso dare un consiglio:
perché non contatta i tecnici e le giocatrici che sono passate a
Urbino negli ultimi anni, magari iniziando da Paola Croce? Poi mi
racconti le sue sensazioni. Io preferisco essere ignorante, come mi
ha qualificato un signore che stimavo, ma dalla parte della legalità,
non di chi la calpesta non pagando chi lavora.
Bell'intervento!
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