L'Italia a Pesaro, casa del dottor Piero Bonelli
L'Italia che ha giocato in Australia (Foto Fivb) |
A
casa, finalmente! Dopo un lungo volo da Adelaide a Roma. A casa, in
famiglia. A casa perché l'Italia gioca in casa e lui – che nella
casa che ospiterà la terza partita della World League 2015 è di
casa da quando è stata inaugurata, diciannove anni fa – potrà
spiegare agli azzurri, dai tecnici ai giocatori, dai dirigenti allo
staff medico, cosa significa giocare nell'Adriatic Arena. Dove il
dottor Piero Benelli, sportivo vero, prima ancora che medico
sportivo, è di casa con la Victoria Libertas Pesaro, ieri Scavolini,
oggi Consultinvest.
Il
dottor Piero Benelli è da anni medico della Nazionale italiana di
pallavolo, con cui ha partecipato a due Olimpiadi, Pechino e Londra,
e ora sogna la terza, Rio de Janeiro 2016. Insomma, non è più il
“baskettaro”, come lo chiamavano Mastrangelo e compagni, prestato
alla pallavolo. E' un pallavolista vero, che però, entrando
all'Adriatic Arena proverà emozioni uniche.
“Non
solo emozioni, anche strane sensazioni. Ci pensavo anche durante la
trasferta in Australia. Ci alleneremo e giocheremo nel palazzo dello
sport dove mi sono seduto in panchina, con la squadra di basket,
centinaia di volte. Venerdì lo farò, per la prima volta, in una
veste diversa. Al momento non so spiegare cosa proverò esattamente.
Di sicuro sarà strano, sicuramente anche molto bello. Sono molto
contento di accingermi a fare quest'esperienza. Dopo averla vissuta,
saprò spiegarvela meglio”.
A
proposito di esperienze: credo sia stato molto bello, per lei e per
gli altri componenti la comitiva azzurra, sentire il coro “Italia,
Italia” dei nostri connazionali emigrati in Australia. Era
emozionante sentirlo in tv. Immaginiamo cosa si può privare dal
campo.
“E'
vero. Erano presenti in tanti. E sono stati anche molto carini quando
ci hanno invitato al Consolato di Adelaide. Abbiamo trascorso un bel
pomeriggio con i nostri connazionali che erano molto felici della
nostra presenza. L'italianità è un sentimento molto forte per chi
vive così lontano”.
Il
viaggio di ritorno è stato lungo: siete ancora fusi dal fuso orario?
“No,
stiamo abbastanza bene”.
Presumo
che durante la trasferta si sia parlato della partita di Pesaro,
contro la Serbia.
“Sì,
anche perché la partita di Pesaro rappresenta la prima tappa
italiana della nuova nazionale e proprio per questo ha un preciso
significato. E' vero che abbiamo esordito già, in Australia, ma
giocare in casa ha un sapore diverso. C'è grande attesa anche in
seno alla Nazionale per il debutto casalingo della nuova stagione
agonistica. Inoltre, dal punto di vista personale, è molto bello che
questo debutto avvenga a Pesaro”.
Il
raduno è martedì.
“Sì,
nel pomeriggio arriveranno i giocatori che hanno saltato la trasferta
in Australia. In serata, entro le 23, dovranno presentarsi gli altri.
L'appuntamento è all'hotel Cruiser. Da mercoledì mattina si
comincerà a lavorare”.
Le
hanno chiesto informazioni particolari su Pesaro?
“In
particolare se ci sarà un grande pubblico. Io spero proprio di sì,
soprattutto dopo avere saputo che per le prossime tappe, a Bologna,
ancora con la Serbia, e in Veneto, a Jesolo e Verona, con
l'Australia, dovrebbe esserci il tutto esaurito. Sarebbe bello fosse
così anche a Pesaro, che sarà importante riferimento per gli
appassionati delle Marche e della Romagna. Ovviamente i ragazzi mi
hanno chiesto cosa si prova a giocare nell'Adriatic Arena, come sono
i tifosi pesaresi. Informazioni che hanno importante significato per
gli atleti”.
Lei
avrà detto loro che vuole fare bella figura...
“E'
scontato, non c'è bisogno di dirlo. L'Italia vuole esordire bene
davanti ai propri tifosi. Non si dimentichi, però, che è una
squadra nuova, che dei 14 atleti che hanno partecipato alla trasferta
australiana, addirittura 6 erano esordienti in azzurro”.
L'abbiamo
scritto, citando le dichiarazioni dell'allenatore Mauro Berruto. E se
vale il nostro parere, sembra una squadra interessante, a iniziare da
Simone Giannelli, il nuovo gioiello della pallavolo italiana. E delle
partite australiane ci sono piaciuti Simone Anzani e Luigi Randazzo.
“L'Australia
non è una delle squadre più forti, ma i ragazzi si sono presi le
loro responsabilità, vincendo in maniera abbastanza autoritaria
entrambe le partite, malgrado i problemi dovuti alla differenza di
fuso orario. Si vede che sono giovani che cercano la loro
autorevolezza a livello internazionale. Simone Giannelli ha 18 anni e
il prossimo 18 giugno saluterà - momentaneamente – la comitiva
perché impegnato negli esami di maturità. Lui si è presentato con
grande decisione, senza accusare alcun problema. Da lui e da altri
arrivano segnali confortanti”.
Mauro
Berruto è di casa a Pesaro, dove ha partecipato, con grande
successo, a “Campioni di vita” una serata organizzata, nel
novembre 2012, da Barbara Rossi, presidente del Volley Pesaro. E
proprio per la recente promozione del Volley Pesaro in serie A2 c'è
grande entusiasmo. Insomma, sembrano esserci tutti gli ingredienti
per vivere giorni piacevoli in compagnia della pallavolo e della
Nazionale.
“So
che ci sarà anche una serata organizzata dal Panathlon, ma noi non
parteciperemo – credo - perché il giorno prima della partita le
regole del ct Berruto sono rigorose per quanto riguarda orari e
impegni. Regole che valgono per tutti, dallo staff ai giocatori”.
Questi i convocati: Randazzo, Massari, Antonov, Lanza (schiacciatori); Anzani, Alletti Mengozzi, Birarelli (centrali); Sabbi, Vettori, Zaytsev (opposti);Travica, Giannelli (palleggiatori); Giovi, Colaci, Rossini (liberi).
Questi i convocati: Randazzo, Massari, Antonov, Lanza (schiacciatori); Anzani, Alletti Mengozzi, Birarelli (centrali); Sabbi, Vettori, Zaytsev (opposti);Travica, Giannelli (palleggiatori); Giovi, Colaci, Rossini (liberi).
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