FINALE DI SERIE D TRA VOLLEY PESARO DIAMANTE E PUBLIESSE CANDIA
@LucianoMurgia
Pensiamo
tutto il bene possibile del volley, in particolare di quello
femminile. Sosteniamo che è un mondo così lontano da altri sport
che riesce a riconciliare con il piacere di andare al palazzo dello
sport.
Lo
ribadiamo ancora, tornando da Todi dove abbiamo apprezzato la società
umbra che ha accolto con grande ospitalità i tifosi pesaresi e il
Volley Pesaro. Per intenderci, anche un piccolo rinfresco.
"Sacrilegio" al PalaSnoopy, in fiamme anche un cartello dei parcheggi riservati
Tornando
da Todi, però, abbiamo appreso di una sorta di sacrilegio commesso
al PalaSnoopy, dove sabato sera si giocava una partita importante: la
gara di ritorno tra Volley Pesaro Diamante e Publiesse Candia per la
promozione in serie C. Vinta la gara d'andata con un indiscutibile
3-0, forse in casa Publiesse qualcuno – non generalizziamo,
richiamando ognuno alle proprie responsabilità – riteneva che
anche il ritorno sarebbe stato una passeggiata, tanto da preparare i
festeggiamenti. Ci sta, nello sport, dopo pochi secondi dalla
conclusione di una finale, in una moda tipicamente americana,
spuntano cappelli e magliette celebrative.
Al
PalaSnoopy, però, è andata diversamente e il Volley Pesaro Diamante
ha vinto 3-0 (25-14; 25-23; 25-14).
Un
risultato che non è stato digerito, come vorrebbero le leggi dello
sport.
Nel
“tempio” della pallavolo femminile, in una casa dove il primo
comandamento è la lealtà, il rispetto degli avversari, è stato
commesso un sacrilegio. Che racconteremo fra poco.
Prima
una premessa: era stata una partita tranquilla. Tanto che tifosi di
entrambe le squadre hanno raggiunto la vicina pizzeria per mangiare
qualcosa. Il tutto mentre alcuni tecnici di Pesaro e Candia
esaminavano tranquillamente l'andamento della partita, con il secondo
dorico che si complimentava con i colleghi pesaresi per l'approccio
diverso rispetto all'andata, per la capacità di cambiare il corso
della sfida.
Giancarlo Sorbini testimone oculare: un esposto alla Federazione regionale
Qualcuno
s'accorge che qualcosa non va. E' in fiamme l'insegna di un
parcheggio riservato, proprio dove è in sosta l'auto del presidente
pesarese Giancarlo Sorbini. La co-presidente Barbara Rossi è a Todi.
Non
è finita lì. Ci raccontano che il responsabile tecnico di Candia –
visto dai presenti – appende le magliette celebrative preparate per
la promozione in serie C, al momento saltata, le cosparge di liquido
infiammabile e con un accendino le fa bruciare.
Siamo
senza parole. Che insegnamenti possono trarre le ragazze di Candia? E
quelle pesaresi, comprese quelle della prima squadra di ritorno da
Todi nel cuore della notte?
Abbiamo
saputo che la società pesarese presenterà un esposto alla Fipav
regionale.
Deciderà
in fretta, prima dello spareggio di mercoledì 29 aprile in casa
della Publiesse, o consentirà a “Nerone” di continuare ad urlare
“tanto nessuno mi ha visto, mica c'erano le telecamere?”,
ignorando che il presidente Sorbini era lì, sgomento, ad osservare
la scena.
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