sabato 4 aprile 2015

LA FINALE DI CHAMPIONS E' BUSTO ARSIZIO-ECZACIBASI

@LucianoMurgia
La grande festa delle Farfalle: sono in finale di Champions League (Foto Cev)
L'Unendo Yamamay Busto Arsizio è clamorosamente in finale, dopo avere sconfitto (3-0) la Chemik Police.
Anche le Final Four di Stettino confermano la bontà della legge di Robin Hood applicata al volley. La Chemik Police, squadra di casa allenata da Giuseppe Cuccarini, si era qualificata a... pagamento. La Cev ha ideato da anni una formula che regala le Final Four a chi paga. Peccato che, finora, mai la squadra di casa abbia vinto la Champions League. Ed è giusto così, perché – come Robin Hood che rubava ai ricchi e regalava ai poveri – le Farfalle bustocche, che povere non sono, ma non pagano per giocare una Final Four, hanno cancellato un sogno nato via bonifico, da Police, cittadina del distretto di Szczecin (Stettino), a Lussemburgo, sede della Confederazione Europea. Lo hanno fatto aggiudicandosi la semifinale con un 3-0 che non ammette dubbi su chi meritasse la finale.
Chemik Police – Unendo Yamamay Busto Arsizio 0-3
Chemik: Werblinska 8 (5/24; 1 bv; 2 muri), Zenik (L: ricezioni 16, errori 1, positiva 69%, perfetta 39%), Gajgal ne, Bednarek 1 (0/7; 1 muro), Glinka 15 (15/39), Krzos ne, Rabka ne, Bjelica 8 (7/26; 1 muro), Veljkovic 13 (10/15; 3 muri), Kowalinska 1 (0/8; 1 muro), Mroz ne, Jagielo, Ognienovic 4 (2/4; 1 bv; 1 muro). All. Cuccarini.
Unendo Yamamay: Lyubushkina 9 (5/13; 4 muri), Degradi ne, Rania ne, Michel ne, Leonardi (L: ricezioni 9, positiva 56%, perfetta 44%), Marcon 6 (4/18; 1 bv; 1 muro. Ricezioni 28, errori 1, positiva 54%, perfetta 32%), Perry (0/1), Aelbrecht, Camera, Diouf 19 (16/43; 1 bv; 2 muri), Wolosz 2 (2/2), Havelkova 17 (16/38; 1 bv), Pisani 4 (4/6). All. Parisi.
ARBITRI: Heike Kraft (Germania) e Karin Zahorcova (Repubblica Ceca).
Parziali: 21-25; 25-27; 21-25 in 91 minuti.
Statistiche di squadra: Chemik: battute 69, errori 10, punti 2. Ricezioni 67, errori 3, positiva 55%, perfetta 34%. Attacchi 123, errori 9, muri subiti 7, punti 39, 32%. Muri fatti 9. Unendo Yamamay: battute 75, errori 8, punti 3. Ricezioni 59, errori 2, positiva 54%, perfetta 31%. Attacchi 121, errori 9, muri subiti 9, punti 47, 39%. Muri fatti 7.
La semifinale era iniziata malissimo, con la ricezione lombarda punita dal servizio polacco. Busto recupera, pareggia (da 8-6 a 8-8), va addirittura avanti (14-16), malgrado Diouf e Marcon (presa di mira dalle battute di Police) siano ancora in... hotel. Per fortuna Parisi ha una polacca che gioca per Busto. Wolosz non ci sta, cerca Havelkova e la ceca la ringrazia (17-21). Il 21-15 è lo specchio della differenza di valori in campo. E così il primo set è in cassaforte, malgrado la “latitanza” dei posti 2 e 4.
Il secondo set è l'immagine della semifinale, con le polacche che vanno via (13-7) e Busto che rosicchia punto dopo punto, fino a passare in vantaggio con la russa Lyubushkina che avrà pure un taglio di capelli da Unione Sovietica, ma si fa sentire in fast, dove la difesa polacca è inesistente, preferendo lavorare con il muro a 2 su Marcon. Contente loro, deve avere pensato Parisi... Purtroppo, Busto si ferma, il muro di Veljkovic e un'invasione di Marcon regalano il 24-22 interno. Che le Farfalle – splendide – annullano, perché ora si vede, accidenti se si vede, e si sente, Valentina Diouf. Ma è ancora la fantastica Lyubushkina a dare la svolta alla partita, con il muro e con la fast. Il 25-27 pesa come un macigno sulle spalle delle polacche, smarrite nello sguardo e nelle scelte, troppo scontate.
Il terzo set è una marcia trionfale. Busto s'allontana subito (3-8 e 9-16), resiste al ritorno avversario (19-22) grazie a una schiacciata imperiosa di Diouf e chiude vittoriosa grazie a un servizio lungo delle polacche. Poi è un abbraccio colossale, con l'unica polacca in festa, Joanna Wolosz, travolta dall'affetto delle compagne. Busto sogna, novella Robin Hood. La pallavolo italiana non s'accontenta di avere quattro allenatori alle Final Four, ha portato anche una squadra all'epilogo. Ora attenti a Cenerentola.
La finale sarà una sfida tra Unendo Yamamay ed Eczacibasi, che ha vinto (3-1) il derby di Istanbul.
VakifBank: Orge (L), Sonsirma 10, Karadayi, Akman ne, Kestirengoz, Pasaoglu 1, Toksoy ne, Sheilla 15, Vasileva 7, De Kruijf 8, Rasic 20, Aydemir Akyol 1, Costagrande 7. All. Guidetti.
Eczacibasi: De la Cruz 16, Kuzubasioglu (L), Ercan, Arisan ne, Bagci, Karakoyun 2, Cansu, Larson 25, Ozdemir 2, Furst 5, Yilmaz 5, Demir Guler 5, Poljak 12. All. Caprara.
Arbitri: Aliaksandr Piasetski (Bielorussia) e Susana Maria Rodriguez (Spagna).
Parziali: 22-25; 25-16; 22-25; 22-25 in 113 minuti.
Perso il primo set, la VakifBank ha una reazione superba che la porta a vincere facilmente il secondo parziale. Grande reazione anche nel terzo set, quando l'Eczacibasi si porta sul 18-22. In un attimo, tra ace e muri, arriva la parità, ma Guidetti e le sue ragazze non hanno fatto i conti con l'ex, la grandissima ex: Maja Poljak, che stampa due muri micidiali che chiudono il terzo set. Il quarto set è una parata trionfale per le ragazze di Gianni Caprara, che allungano subito e concedono al massimo recuperi che non cambiano l'esito del parziale e quindi il risultato.

La finale si gioca alle ore 18, preceduta dall'insignificante gara per il terzo posto tra Chemik Police e VakifBank, in programma alle ore 15. Tuto ovviamente in diretta su laola1.tv

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