Giovanissime
e veterane spingono la pallavolo italiana e diventano un esempio per
le bambine che hanno scelto questo bellissimo sport
L'Italvolley rosa festeggia dopo il successo sulla Turchia (Foto Cev) |
@LucianoMurgia
Chissà
cosa hanno pensato le migliaia di bambine che giocano a pallavolo
vedendo la palla cadere a terra con il muro di Alessia Orro, 17 anni
compiuti lo scorso luglio, sarda di Oristano, o imparando che la
migliore realizzatrice della partita con 23 punti è stata Paola
Egonu, che i 17 anni li ha festeggiati meno di un mese fa, essendo
nata a Cittadella, in provincia di Padova, il 18 dicembre? E che
l'Italia che si è qualificata per l'ultimo preolimpico, in programma
a maggio in Giappone, in palio tre posti per le Olimpiadi di Rio
(5-21 agosto 2016) ha schierato anche la bresciana Anna Danesi, che è
ancora 19enne e ha la stessa età di Sara Bonifacio, piemontese di
Alba.
Prese
per mano da due colibrì, Antonella Del Core, 35 anni, e Martina
Guiggi, che di anni ne ha 31, le ragazzine terribili hanno trascinato
l'Italvolley rosa a un successo incredibile, a una vittoria che
sembrava impossibile, in casa di una Turchia che aveva organizzato il
preolimpico di Ankara con il chiaro intento di strappare un pass per
il Giappone.
Davanti
a un pubblico caldissimo, le azzurre non hanno tremato, sempre avanti
nel conto set, ma obbligate a giocarsi la qualificazione in un
tie-break che avrebbe dovuto favorire le più esperte avversarie,
giocatrici che hanno vinto trofei internazionali, a incominciare
dalla Coppa dei Campioni. Sì, impossibile negarlo: Naz Aydemir
(VakifBank Istanbul), Gozde Kirdar (VakifBank)e Neslihan Demir
(Eczacibasi Istanbul), ma anche Neriman Oszoy, già protagonista del
campionato italiano con l'Imoco Conegliano, oggi all'Eczacibasi di
Gianni Caprara, erano favorite prima della partita.
Il
campo ha raccontato che non era vero, per merito delle ragazze
italiane, italianissime. Ho letto, questo pomeriggio ma anche nei
giorni precedenti, stupidità incredibili sul colore della pelle di
Paola, Valentina e Sara. Internet è stato una bella invenzione, pure
se nato con scopi meno nobili, ma ha consentito e consente a tanti,
troppi, di esportare la propria imbecillità nascosti dall'anonimato.
I vigliacchi del web sono sempre pronti a colpire. Paola Egonu,
Valentina Diouf e Sara Bonifacio sono italianissime per la nascita e
per il cuore che mettono in campo. Come le compagne di squadra,
elogiate – giustamente – da Marco Bonitta.
“E'
evidente che – ha detto l'allenatore - l'Italia è brava a giocare
i tie-break, avendone vinti 3 su 3 in questo torneo. La mia squadra
ha mostrato un cuore stupefacente, un'anima incredibile. Sono molto
felice di questo. La vittoria appartiene interamente alle ragazze. E'
fantastico vedere un gruppo che cresce insieme pure formato da
ragazze molto giovani e da altre decisamente più esperte”.
Paola
Egonu non nasconde la grande gioia, ma è anche sorpresa: “Lo
confesso: onestamente, sono incredula che siamo qui a parlare della
nostra vittoria. E sono eccitata dall'idea che possiamo giocarci
altre opportunità per andare a Rio. Oggi abbiamo giocato con tutto
il nostro cuore e ognuna di noi ha dato il meglio. Adesso voglio
lavorare ancora duro per continuare a migliorare prima del torneo in
Giappone”.
Antonella
Del Core, il capitano, sottolinea che “pure tra ragazze di
diverse generazioni è nato un giusto mix. Per le giocatrici più
anziane è importante avere sangue giovane per ricevere energia”.
Martina
Guiggi racconta che sta vivendo “sensazioni davvero
incredibili. Prima di mettere giù l'ultimo punto è stato tutto
molto difficile, soprattutto pensando che abbiamo giocato tre
tie-break in cinque giorni. Negli ultimi due set mi sentivo una
zombie, ma c'era un lavoro da finire. Siamo tutte molto stanche, ma
altrettanto felici e stasera meritiamo di fare almeno una piccola
festa per celebrare un piccolo passo verso Rio”. Dove si disputerà
un torneo a 12 squadre. Finora sono qualificate Brasile, paese
organizzatore, Cina, Serbia e Russia. Otto i posti ancora a
disposizione.
Ecco,
pure ricordando che ci sono altri importanti passi da fare, il
successo sulla Turchia è importante per tutto il movimento,
sicuramente avvilito per i recenti mancati successi, ed è una spinta
in più perché tante bambini e ragazzine che giocano o stanno
iniziando a giocare a pallavolo pensino che stasera è la festa di
Alessia, Paola e Anna, come pure di Monica, Martina, dell'altra
Alessia, Nadia, Francesca, Cristina, Antonella, Lucia, Valentina,
Sara e Stefania, ma domani potrebbe essere la loro festa. Grazie
ancora, e sayonara, arrivederci. E soprattutto provateci, perché
l'Olimpiade è quanto di più bello può esserci per uno sportivo, ma
anche per un appassionato o un giornalista. Ho ancora negli occhi e
nel cuore la gioia di avere assistito alla finale olimpica di Londra,
tra Brasile e StatiUniti, e per avere visto l'Italia maschile
conquistare il bronzo.
Dagli
altri preolimpici arrivano notizie interessanti per l'Argentina, che
oggi ha superato (3-0) la Colombia e domani se la vedrà con il Perù,
in una sfida decisiva fra le due imbattute del torneo che si disputa
a Bariloche, in Argentina.
P.S.: se guardate attentamente la fotografia capite le contraddizioni (eufemismo) dello sport italiano: chi è protagonista, sta dietro, in prima fila i dirigenti federali. Mai un passo indietro, eh?
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