L’ungherese
del Volley Pesaro felice per il ritorno in campo (“ma non sono
ancora al mio livello”) e la presenza di un amico, di un cane che
ha adottato da poche settimane
Rita e il suo bel Maxi (Foto Eleonora Ioele) |
@LucianoMurgia
Un
applauso alla Lube. Anzi un’ovazione in piedi. Ci piace l’inglese,
ma non sopportiamo l’utilizzo di frasi – nel caso la standing
ovation - che spesso sono sconosciute ai più, e in un paese che è
“figlio” del latino, lingua meravigliosa, come il greco antico,
troviamo imbarazzante ascoltare radio-telecronisti che esaltano il
plas mainus, al posto di un semplice e più efficace plus minus.
Dunque,
un applauso alla Lube Civitanova che ha rinunciato a organizzare le
Finali di Champions League, che pure avrebbero riportato a Pesaro la
grande pallavolo di club. La Lube vuole le Finali, ma preferisce
conquistarle sul campo, anziché a pagamento, forse memore che chi le
ha organizzate, sia nel maschile sia nel femminile, non le ha vinte,
mai.
La
lezione della Lube deve essere un monito contro le scorciatoie, in
Italia e in Europa: si vince dando il massimo, non chiedendo il
codice Iban per il bonifico.
A
proposito: c’è chi il massimo lo dà sempre, giocando o
recuperando da un infortunio, confortata dal suo... Maxi.
Rita
Liliom, ungherese di Budapest, capitano della nazionale di pallavolo
femminile, è uno dei punti di forza della myCicero Volley Pesaro. Lo
ha dimostrato anche non giocando, quando la squadra allenata da
Matteo Bertini ha subito due sconfitte. Beh, una, in casa della
capolista Volley 2002 Forlì, sarebbe stata difficilmente evitabile
anche con Rita in campo, ma nello sport è meglio non avere certezze.
Non così nell’altra battuta d’arresto, in casa con le cugine
della Lardini Filottrano, e per questo più bruciante. Eppure,
malgrado i due passi falsi consecutivi, le colibrì hanno chiuso al
quinto posto un girone d’andata vissuto in altalena, tra alti e
bassi. Domenica scorsa, però, la myCicero ha ritrovato la strada
della vittoria, inserito al meglio Alessia Ghilardi e recuperato Rita
Liliom, felicissima, con il suo... Maxi.
Maxi
è davvero un bel cane, congratulazioni.
“Grazie.
L’ho adottato durante le vacanze natalizie. Ha otto mesi e viveva
in Ungheria, con una famiglia che non poteva tenerlo più. Così ho
deciso di aiutare loro e allo stesso tempo di aiutare Maxi...”.
Quindi
è cambiata la sua vita?
“Oh
sì, in meglio”.
Ed
è cambiata anche in campo, perché è tornata a giocare e la
myCicero ha ripreso a vincere. Come lei desiderava.
“Penso
che non avrei potuto desiderare un rientro migliore. E’ stata una
buona partita e una vittoria importante, anche se il mio livello non
è ancora il migliore, ma cercherò di fare il possibile per
recuperare la condizione”.
A
più di un mese di distanza dall’infortunio patito a Rovigo,
quando patì una lesione al polpaccio destro, siamo rimasti
disorientati osservando che è scesa in campo con una fasciatura alla
coscia sinistra...
Un attacco di Rita contro Cisterna (Foto Eleonora Ioele) |
“No,
guardi nessun problema, è tutto a posto. Solo che negli ultimi
giorni, dopo avere ripreso a saltare e ad attaccare ho sentito un
leggero affaticamento alla coscia e l’abbiamo fasciata per
precauzione”.
Lei
appariva un po’ tesa, ma dopo avere messo a terra il primo punto,
tutto è ritornato come prima dell’infortunio.
“Sì,
e adesso mi sento meglio”, anche per la presenza di Maxi, preso
d’assalto da compagne di squadra e tifosi,che osserva l’amica
fare stretching. E’ proprio vero: gli animali trasmettono la
carica, danno serenità.
Nessun commento:
Posta un commento