sabato 19 marzo 2016

COPPA ITALIA, IL VOLLEY DA' SPETTACOLO


Bergamo aderisce per un'ora al “buio in difesa della Terra”, poi si scatena con Plak e Gennari. Casalmaggiore domina due set,  ma s'arrende malgrado una super Tirozzi, Oggi le finali: in A1 Foppapedretti – Nordmeccanica, in A2 Forlì - Soverato
La partita è finita, esplode la gioia della Foppapedretti (Foto Rubin/LVF)

@LucianoMurgia

POMI' CASALMAGGIORE – FOPPAPEDRETTI BERGAMO 2-3

CASALMAGGIORE: Bacchi ne, Lloyd 5, Sirressi (L), Cecchetto ne, Ferrara ne, Gibbemeyer 11, Cambi ne, Piccinini 14, Olivotto ne, Kozuch 17, Stevanovic 15, Tirozzi 20, Rossi Matuszkova. All. Barbolini.

BERGAMO: Mori ne, Plak 18, Frigo, Gennari 17, Cardullo (L), Aelbrecht 6, Paggi 3, Barun 12, Lo Bianco 2, Durisic 3, Mambelli, Sylla 7. All. Lavarini.

ARBITRI: Vittorio Sampaolo e Rossella Piana.

PARZIALI: 25-19; 25-11; 22-25; 22-25; 13-15 in 124 minuti.

STATISTICHE DI SQUADRA

Casalmaggiore: battute 107, vincenti 6, sbagliate 12. Ricezioni 78, errori 1, positiva 95%, perfetta 33%. Attacchi 154, errori 14, muri subiti 10, punti 59, 38%. Muri fatti 17. Errori avversarie 25.
Bergamo: battute 95, vincenti 1, sbagliate 17. Ricezioni 95, errori 6, positiva 82% , perfetta 25%. Attacchi 163, errori 9, muri subiti 17, punti 57, 35%. Muri fatti 10. Errori avversarie 27.

RAVENNA – Che spettacolo! L'aveva detto Matteo Bertini, allenatore della myCicero Volley Pesaro, in tribuna con i due presidenti Rossi e Sorbini, ma anche con Diletta Sestini e Giulia Gennari, arrivate da Pesaro da grandi innamorate del loro sport e tornate a casa – crediamo – ancor più convinte che nessun'altra disciplina sportiva coniugata al femminile vale la pallavolo.
Pensate: Casalmaggiore conduceva 2 set a 0 e anziché chiudere la semifinale, conquistando il diritto a disputare l'epilogo, alle ore 17,45 di oggi, domenica 20 marzo, torna a casa sotto choc. Le immagini finali, con le giocatrici rosa ammutolite mentre salutano parenti, amici e tifosi e fanno stretching, sono la fotografia della gioia e del dolore, della crudeltà dello sport che ti manda ora sulla luna, ora all'inferno. Bergamo, che aveva commesso 13 errori nei primi due set, ne produce 12 nei restanti 3. Casalmaggiore, che dopo i primi due parziali – vinti facilmente (il secondo a 11, signori a 11 punti concessi) – aveva messo in archivio 9 errori, nel terzo ne commette 8 e nei successivi due va a 10. Insomma, finisce che la fuoriserie, che andava a senso unico, fa un'inversione a U.
Bergamo ringrazia e merita la vittoria, l'accesso alla finale, malgrado un'ora di buio che coincide, più o meno dalle 20,30 alle 21,30, con l'ora dedicata alla difesa della Terra. Earth Hour anche al Pala De Andrè. Solo che a spegnere le luci sono le ragazze di Lavarini, che sono brave a fare trascorrere l'ora di buio senza che la partita vada in archivio, soprattutto pronte a riaccendere le luci quando termina l'ora di buio.
Ed è una festa, un trionfo della pallavolo femminile, perché pure fra tanti errori (52 il totale) le due squadre regalano spettacolo, con giocate pazzesche in difesa e in attacco, dove eccellono ora Celeste Plak, ora Alessia Gennari; ma anche le centrali Pomì, Stevanovic (8/13 e 62%) e Gibbemeyer (9/20 e 45%), che finiscono per essere trascurate da una Lloyd che inizia in maniera travolgente, ma chiude con tante amnesie, per niente aiutata da Kozuch e Piccinini, le due attaccanti più esperte, che quando la lotta si fa dura lasciano sola un'immensa Valentina Tirozzi, che non scoppia in lacrime davanti ai suoi familiari, ma non si dà pace, e ha ragione, perché una sconfitta così fa male. A chi perde, ovvio, perché vincitrici e spettatori neutrali possono solo esultare.

PRIMO SET: grande avvio di Casalmaggiore, con un eccellente gioco di squadra e Kozuch e Tirozzi in evidenza. 4 i punti che separano le contendenti (9-5), difesi fino al time-out tecnico (12-8). Bergamo è una formichina e con Sylla che mura la grande ex, Francesca Piccinini, un solo punto tra Pomì e Foppa: 16-15. La reazione delle tricolori è bruciante, per le orobiche: Gibbemeyer mura Sylla ed è 20-15. L'asse americano – Lloyd-Gibby – produce il 21-15 (super primo tempo). Ottima anche l'intesa Usa-Serbia (Lloyd-Stevanovic) per un primo tempo che viene ripetuto per il 23 e 24 a 17. Un'invasione bergamasca chiuderebbe il set (25-17), praticamente senza storia, ma il video-check azzera la chiamata di Rossella Piana. Si va avanti ed è un altri video a chiudere il parziale: 25-19 in 28 minuti. Fantastica distribuzione delle responsabilità e degli attacchi da parte di Carli Lloyd: 4 Gibbemeyer e Tirozzi, 3 Piccinini, Kozuch e Stevanovic. Per Bergamo, che ha avuto un'eccellente distribuzione da Lo Bianco, ma ha subito a muro (5 a 2), 3 per Sylla e Gennari, 2 per Aelbrecht, Paggi e Barun. La campionessa croata, detentrice del trofeo vinto con Novara, ha attaccato male (2/11 con 3 muri subiti) e resta in panchina a inizio del successivo set.

SECONDO SET: avvio bruciante della Pomì: 7-4. Immediata risposta – con l'atteso muro – di Bergamo: 7-6. Bastano un paio d'errori e Casalmaggiore va di nuovo in fuga: 12-6. Protagonista positiva Piccini, che non ha brillato nel precedente set (2/7). Plak ferma a 5 il break negativo. Sampaolo, primo arbitro, annulla una recupero favoloso di Plak, fischiando un'infrazione difficile da vedere, che magari avrebbe fatto bene a ignorare, premiando la fatica (tuffo e rigiocata) della giovane olandese. La Pomì, che s'allontana senza avere bisogno di regali, va sul 16-10. Il divario cresce sull'ace di Tirozzi (tra posto 6 e 1): 18-11. Lloyd allunga l'elastico vincendo una contesa con Paggi: 19-11. Non è finita: muro di Piccinini, fast di Stevanovic: 21-11. Esce Plak, ma il cambio non interrompe la vena di Tirozzi che mette a terra l'ace del 22-11. La situazione si fa imbarazzante per Bergamo, che subisce il muro di Lloyd: 23-11. Gli arbitri fischiano fallo di piede all'ex capitano pesarese, ma il video-check chiamato da Barbolini fa giustizia. Ed è logico che a chiudere un set a senso unico sia un muro (Lloyd): 25-11 in 22 minuti. 6 muri a 3 per le scudettate, che hanno attaccato con il 38%, costringendo le bergamasche al 12%. E se a tutto questo aggiungete 4 battute vincenti, a zero, appare evidente che la Foppa ha le spalle al muro.

TERZO SET: Bergamo prova a partire meglio, con Barun, soprattutto sostenuta dai soliti fantastici tifosi, che incoraggiano le proprie beniamine con analoga passione, siano sopra o sotto di 20 punti. Foppapedretti a più 2 (4-6), ripresa immediatamente con un muro di Lloyd e sorpassata con un errore di Aelbrecht (7-6). Plak inventa una parallela vincente, Lloyd non trova l'intesa al centro ed è 8-10. Time-out di Barbolini ed nuovo sorpasso (magia di Tirozzi che sfiora in controtempo). Con un 4 a 0, la Pomì è avanti 12-10 alla pausa tecnica. Due punti difesi stupendamente, con Kozuch che capitalizza il grande impegno delle compagne (17-14), obbligando Lavarini a fermare il set. La risposta delle sue ragazze lo premia con un parziale di 4 a 1 che restituisce la parità a 18. Piccinini vive un momento no, prima non chiude, poi sbaglia ed è sorpasso Foppa: 18-19. Un punto su cui Bergamo prova a ricostruire la sua partita. Plak è potente e precisa, il muro non la contiene e il tabellone racconta 19-21. Bergamo va sul più 3 (20-23), ma Barbolini chiede il video, che gli dà torto. La sosta disorienta Plak, che serve in... rete. Barbolini s'affida a Matuszkova, che non chiude la pipe, punita da Plak: 21-24. Tirozzi, impossibilitata ad attaccare, inventa una diagonale strettissima che mette in imbarazzo Lo Bianco e compagne: 22-24. Time-out di Lavarini per mettere pressione su Tirozzi che va alla battuta. Casalmaggiore ha la possibilità d'accorciare, ma Piccinini attacca fuori banda: 22-25 in . Partita riaperta, anche perché la Pomì non ha più il suo gioco arioso e ha attaccato peggio: 14/42 e 33% contro 15/35 e 43%. Così, la superiorità a muro (3 a 1) non è un fattore decisivo. A niente serve la gran prova di Tirozzi (7 con 6/13 e 1 muro), se Kozuch ha 2/12 (17%) e Gibby e Piccinini 2/7 a testa. La chiave è la crescita di Plak (9 con 9/14). Bene anche Gennari (4/8), mentre Barun non è in serata (2/10). Che non stia bene?
Plak s'oppone a Francesca Piccinini (Foto Rubin/LVF)

QUARTO SET: “Non mollare mai”, cantano i tifosi bergamaschi. La Foppa inizia bene (1-3), ma Casalmaggiore recupera: 6-5. Lavarini gioca la carta Durisic, ma è sempre Plak (muro su Piccinini) a incidere più di tutte: 7-8. Sembra d'assistere a un'altra partita, grazie a Durisic che colpisce dal centro (8-11) sostenuta da Gennari. Al time-out tecnico, Foppa ancora a più 3: 9-12. Durante la pausa, Sylla s'inventa fisioterapista per massaggiare il polpaccio di Celeste Plak. Kozuch da posto 2 con una bella diagonale, ma Barun risponde – finalmente, per Bergamo – da Barun: 10-13. Lo Bianco è magica con un tocco da posto 3 che annichilisce Stevanovic: 11-14. Piccinini accorcia, Barun allunga, Gibbemeyer accorcia, Durisic allunga. Un elastico infinito con Bergamo che gioca con testa e cuore, mentre Casalmaggiore s'affida anche all'errore altrui. Quello di Plak porta il meno 1, la parallela da Premio Oscar di Tirozzi da posto 4 la parità. L'errore (pallonetto fuori) della Foppa il sorpasso: 17-16. Un 4 a 0 che impone a Lavarini di fermare il gioco. La risposta è una schiacciata prepotente di Plak, immarcabile. In qualche maniera, va a terra un primo tempo approssimativo della Pomì. Il muro ferma Barun: 19-17. Nessuno ferma Tirozzi: 20-17. Il break è di 7 a 1, con 4 punti (3 attacchi e 1 muro) di Super Valentina. Time-out Bergamo. Si riprende con Plak a terra, forse vittima di crampi. Ma Bergamo rientra (Gennari per il 20-19 prima e il 20 pari poi). Time-out di Barbolini. Si riprende con il servizio di Durisic. La Foppa difende e Barun sorpassa: 20-21. Gennari mura Kozuch (20-22), che lascia il posto a Matuszkova. Chi accorcia? Ovvio, lei, Valentina Tirozzi. Attacca la Pomì, la mura Aelbrecht: 21-23. Ancora Tirozzi, ma il video-check dà ragione a Bergamo, la palla è fuori: 21-24. Barbolini chiede il video per un tocco a muro, non c'è. Serve Barun: fast Pomì. 22-24. Chiude da posto 2 una ritrovata Barun: 22-25 in 29 minuti.

QUINTO SET: l'apre un primo tempo di Gibbemeyer, ma Bergamo è sfortunata a doverlo giocare senza Plak. Pomì sul 2 a 0. Poi accorcia, ma Durisic serve in... tribuna. Imitata da Kozuch. Le campionesse ricevono male, 2, ma Tirozzi sistema tutto: 4-2. Bergamo accorcia, ma si rivede una giocata – parallela da posto 4 – degna di Piccinini. Gennari pareggia a 5. Pipe vincente di Kozuch. Muro fuori su Piccinini. Si va al cambio di campo sull'8-5 (Piccinini). E' tornata Plak: gran muro fuori: 8-6. Barun mette a terra una diagonale fantastica: 8-7. Time-out Pomì. Si riprende con un brutto attacco di Casalmaggiore, Barun ringrazia e schiaccia la parità. Piccinini è salita in cattedra: 9-8. Plak non ha esperienza, ma una grande potenza: 9 pari. Tirozzi da posto 4, diagonale imperiale: 10-9. Gibbemeyer spreca con una battuta sbagliata: 10 pari. Fa altrettanto Durisic, e non è la prima volta: 11-10. Kozuch getta al vento il più 2, ma era un attacco difficile. Non spreca Gennari: 11-12. Barbolini ferma il gioco. Barun manda in rete il servizio: 12 pari. Ora è Lavarini a fermare il gioco. Pomì con la palla del vantaggio, Kozuch sbaglia tutto e regala il contrattacco a Gennari, che mette il 12-13. Ora è Bergamo a giocare il più 2, ma è murata da Stevanovic: 13-13. Muro anche su Piccinini (13-14), palla match per Bergamo, serve Paggi, attacca Piccinini che manda lungo. La Foppapedretti corona la rimonta, Barbolini chiede il video-check che dà ragione alla bergamasche: 13-15. Applausi, applausi, applausi, applausi e ancora applausi. Tanti applausi per ogni set. Con un augurio, che la finale, anzi le finali in programma oggi, domenica 2'0 marzo, al Pala De Andrè che ha offerto un grande colpo d'occhio, pur non presentando l'annunciato tutto esaurito, concedano il bis di quando si è visto in semifinale. Ci sono tutti gli ingredienti per crederci. La Coppa Italia di A2 se la giocano – ore 14,45 – Forlì e Soverato, le due capoliste; quella di A1 – ore 17,45 (diretta Rai Sport 1) – due squadre che – con Piacenza favorita anche per le ore di riposo in più – hanno dimostrato una maggiori qualità, l'altra un cuore immenso.


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