Luca
Paniconi, allenatore della Lardini Filottrano, ha vinto quelli della
scorsa stagione
Luca Paniconi (Foto Rubin/Lvf) |
@LucianoMurgia
A
tre giorni da gara 1 dei playoff per la promozione in serie A2, tra
Volley Pesaro e Omia Volley 88 Cisterna, la squadra pesarese lavora
con impegno in un clima di serenità. Tutto procede nel migliore dei
modi, ma è chiaro che sotto la cenere cova la brace della passione,
della voglia di giocare, che porterebbe ascendere in campo anche
stanotte. Bisogna attendere, almeno fino alle ore 18 di sabato, al
PalaCampanara. In attesa abbiamo voluto ascoltare Luca Paniconi,
allenatore della Lardini Filottrano che la scorsa stagione fu
protagonista di una grande impresa. Vinta la stagione regolare, la
squadra marchigiana conquistò la promozione ai danni di Marsala,
prima del girone D. Che quest’anno la Lardini sia retrocessa non
cambia il valore di quell’impresa, ribadita anche dopo una stagione
sfortunata che ha portato le ragazze di Paniconi a espugnare il campo
di Soverato che pure era impegnata nella lotta per non retrocedere.
Ennesima conferma delle qualità morali della sua squadra, vero
coach?
“Quelle
sì, non sono mancate mai: abbiamo lottato fino in fondo”.
Adesso?
Apparentemente sembra tutto fermo, ma si ipotizzano tante cose: una
di queste è un possibile ripescaggio di una società seria qual è
Filottrano.
“E’
ancora tutto da decidere, non ci sono certezze, ma credo che da parte
dei nostri dirigenti ci sia questa volontà. Poi, il concretizzarsi o
meno dell’idea dipende da alcuni fattori...”.
Lo
sponsor, che è un signor sponsor, visto che la Lardini è un’azienda
di grande qualità nel settore dell’abbigliamento, ha confermato il
rapporto?
“La
Lardini è un’azienda seria che offre tutte le garanzie.
Soprattutto in un momento come questo è una presenza fondamentale
per la Pallavolo Filottrano”.
Una
domanda cattivella, se ci permette: dalla A2 alla B1 sono retrocesse
tre neopromosse, due provenienti dal girone C – Filottrano e Olbia
-, una dal D, Caserta. E’ vero che erano squadre costruite
diversamente, ma alla base deve pure esserci qualcosa.
“Aggiungo
una considerazione: la prima che si è salvata senza fare i playout è
Piacenza, che era un’altra neopromossa...”.
Trento,
altra matricola, ha fatto bene, disputando i playoff per la
promozione. Resta però una fatto in discutibile: sono retrocesso tre
neopromosse.
“La
nostra retrocessione potrebbe essere valutata anche in relazione al
salto di qualità. Mi spiego meglio: noi abbiamo scelto di fondare la
squadra sul nucleo che l’aveva portata in serie A2, vincendo la
stagione regolare e conquistando la promozione nel playoff a
promozione diretta. Abbiamo puntato su ragazze che venivano da
categorie inferiori, non dalla serie A. In alcune situazioni, questo
salto si è avvertito, anche se è mancato poco per conquistare i
successi che avrebbero garantito di colmare il divario e garantirci
la salvezza. E’ diversa la valutazione che attribuirei alla
retrocessione di Olbia e Caserta, due società che si erano
attrezzate per essere quanto meno competitive. Olbia si è battuta
fino all’ultima palla prima di retrocedere. Lo ha fatto grazie alla
scelta di giocatrici straniere di indubbio valore per la categoria.
Ha avuto la fortuna, la bravura, di scegliere benissimo l’opposto,
Eleni Kiosi, greca, che è stata fenomenale per tutta la stagione.
Non c’è un fattore comune dietro le tre retrocessioni di
altrettante neopromosse. Anzi, sono convinto che una squadra che fa
molto bene in B1 può avere i requisiti per costruire qualcosa di
buono anche in A2. Ovvio che abbia bisogno di aggiustamenti
fondamentali. Sembra che io lo dica con il senno di poi, ma è così”.
“Pesaro
ha la giusta esperienza per fare bene”
Durante
la stagione regolare, ho raccolto molti pareri, quasi tutti unanimi,
sul Volley Pesaro: una squadra già di A2.
“Ho
avuto la fortuna di vedere giocare una sola volta la squadra
pesarese: al torneo precampionato di Serravalle. Conosco buona parte
della rosa e ho un’idea della sua evoluzione durante la stagione. I
risultati che ha fatto parlano da soli: raccontano di una squadra
cresciuta tantissimo. Il mio giudizio è che il Volley Pesaro ha
l’esperienza che le ha consentito di fare molto bene, ma non sono
nella condizione di giudicare come potrebbe comportarsi nel
campionato superiore. Mi permetto di affermare che tra la B1 e l’A2
c’è differenza, anzi ce ne è abbastanza. Aggiungo, però, che una
squadra che vince bene la B1 si porta dietro qualcosa di importante
su cui costruire il futuro nella serie A2. Valutare quali possono
essere gli aggiustamenti necessari, i dovuti rinforzi, è compito che
spetta solo a chi ha vissuto da vicino la situazione”.
Questa
non è un’intervista sui consigli da dare a Matteo Bertini, che sa
bene ciò che è necessario fare nei playoff. E’ un contributo di
grande, grandissima esperienza, perché coach Paniconi ha vinto il
precedente playoff tra le prime dei gironi C e D. Dopo avere vinto la
stagione regolare, la Lardini Filottrano superò Marsala, che pure
aveva allestito una bella squadra e puntava alla promozione. Cosa
succede nei playoff? Partiamo da una considerazione: il Volley Pesaro
ha vinto 24 partite su 26, perdendo due gare quando la testa era già
al momento decisivo. Luca Paniconi ha una convinzione...
“La
formula non mi convince: chi stravince la stagione regolare
meriterebbe la promozione diretta”
“La
formula non mi convince completamente, trovo sia un meccanismo
controverso. Chi ha stravinto la stagione regolare meriterebbe di
accedere direttamente alla serie superiore”.
Questa
è la formula, queste sono le regole, magari ingiuste, ma ci sono e
bisogna rispettarle. Alla luce della sua esperienza, cosa succede tra
la stagione regolare e i playoff?
“Veniamo
da due situazioni diverse. Noi disputammo un buon girone d’andata,
ma condito da momenti di difficoltà. Il ritorno fu ottimo, dandoci
consapevolezza nei nostri mezzi. Pesaro ha dominato il campionato,
dall’inizio alla fine, e ha stravinto la stagione regolare. Per noi
fu fondamentale arrivare in continua crescita all’epilogo, con la
consapevolezza maturata giornata dopo giornata. Poi i playoff sono
una storia diversa, momenti in cui, dopo la prima partita, bisogna
azzerare quel che è accaduto, indipendentemente dal risultato, e
ricominciare da capo la gara successiva. Credo che, disputando un
campionato così importante, uno maturi alcune certezze. Ed è su
queste che costruisce le partite che non hanno appello”.
“Quando
si ha una squadra esperta, il tifo avverso diventa una spinta, non un
ostacolo”
Il
presidente dell’Omia Volley 88 Cisterna ha lanciato – giustamente
– un appello ai tifosi: “Sono convinto che il nostro grande
pubblico saprà sostenerci in queste due sfide. Mi aspetto una grande
partecipazione – ha dichiarato Alessandro Droghei – perché in
ballo c’è un risultato storico”. Voi vinceste a Marsala, dove il
pubblico era caldissimo...
“Dissi
alle ragazze che, per la prima volta nella stagione, si sarebbero
trovate ad affrontare una situazione ostica. Nel corso dell’anno,
avevamo avuto sempre, anche in trasferta, il sostegno del nostro
pubblico. Nel girone C, mai avevamo trovato un tifo così caldo. A
Marsala fu la prima volta. Nell’impatto iniziale avvertimmo la
differenza, ma quando si ha una squadra esperta, il tifo avverso
diventa una spinta, non un ostacolo. Credo che Pesaro, giocando gara
1 in casa, davanti ai propri tifosi, avrà un’ulteriore spinta a
fare bene”.
Ci
sono differenze tecniche tra il girone C e il D.
“Lo
scorso anno, ero convinto che il girone C fosse molto competitivo,
che le 5-6 squadre che si giocavano i playoff avessero, pure in
maniera diversa, valori importanti. Quest’anno non sono molto
informato sul girone D, anche se ho letto di qualche squadra, ad
esempio Palmi, che disputava amichevoli con club di A2. E ho notato
la presenza di giocatrici di valore. La sensazione è che la
differenza tra i due giorni sia relativa”.
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