mercoledì 4 febbraio 2015

VOLLEY PESARO, STRAORDINARI RISULTATI, POCHE ATTENZIONI: SORBINI & ROSSI: "PESARO NON HA CULTURA SPORTIVA"

@LucianoMurgia
PESARO – Tredici vittorie in altrettante partite del girone d'andata, migliore squadra della serie B1. Non è l'opinione di chi scrive, lo attestano i numeri.
Girone A: prima in classifica Eurospin Ford Sara Pinerolo (Torino), punti 37; 13 vinte, nessuna persa; set vinti 39, persi 9; quoziente set 4,3333; punti fatti 1.151, punti subiti 944 (differenza più 207); quoziente set 1,2193.
Girone B: prima in classifica Emilbronzo 2000 Castelnuovo Rangone (Modena), punti 30; 10 vinte, 3 perse; set vinti 34, persi 15; quoziente set 2,2667; punti fatti 1.136, punti subiti 1.019 (differenza più 117); quoziente set 1,1148.
Girone C: Volley Pesaro, punti 38; 13 vinte, nessuna persa; set vinti 39, persi 6; quoziente set 6,5; punti fatti 1.090, punti subiti 826 (differenza più 264); quoziente punti 1,3196.
Girone D: prima in classifica Golem Software Palmi (Reggio Calabria), punti 29; 10 vinte 2 perse; set vinti 33, persi 12; quoziente set 2,75; punti fatti 1052, punti subiti 908 (differenza più 944); quoziente punti 1,1586.
In neretto il risultato migliore. Il Volley Pesaro è primo in tutte le voci; solo Pinerolo è pari nel numero di vittorie e set conquistati.
Volley Pesaro, magnifica capolista del Girone C di serie B1

Un bilancio degno di una trimestrale di cassa di... Apple. Noi l'abbiamo fatto in compagnia dei due presidenti, Barbara Rossi e Giancarlo Sorbini, anzi Sorbini & Rossi, che sa tanto della nota multinazionale di bevande. E ci verrebbe da scrivere "No Sorbini (& Rossi) No Volley Pesaro" 
Un bilancio molto positivo, per risultati sportivi e in campo sociale (vedi il calendario Orgogliosamente Donna). Sognare non è vietato, ma avreste immaginato di allestire una squadra capace di così grandi numeri?
Barbara: “Onestamente, non ho pensato mai all'eventualità di vincere tutte le partite del girone d'andata. La felicità per questo risultato è grande. Allo stesso tempo, pensando al ritorno, mi dico che la strada è ancora lunga e non sarà semplice proporre nella seconda parte della stagione quanto fatto nella prima. E sono conscia che una squadra può avere momenti di calo, sia fisico sia psicologico”.
Giancarlo: “Il mio pensiero viaggia in parallelo con quello di Barbara. Lei è presa dall'aspetto tecnico, avendo partecipato alla costruzione della squadra. E' ovvio che i risultati servano a mantenere una certa sostenibilità, ma la visibilità del Volley Pesaro va oltre le vittorie. Dietro c'è l'atteggiamento positivo e soprattutto tanto lavoro, della prima squadra e di tutta la società. Da una parte sono molto contento di tutto questo perché mette a nostra disposizione un importante biglietto da visita. Dall'altra sono meno contento perché, avendo dimostrato di saperci fare, mi aspetterei che altri facessero il loro. Sono deluso e non riesco a godere fino in fondo delle nostre vittorie... Meglio, le godo al 90 per cento, perché per l'altro 10 per cento – detto alla pesarese – ho un po' di rogna”.
Sorbini & Rossi con Gaia Concetti e Isabella Di Iulio
Ho sottolineato altre volte questo aspetto: avete allestito una squadra bellissima, in campo e fuori, come è dimostrato anche dal calendario “Orgogliosamente Donna”, tra l'altro presentato molto bene da Diletta Sestini durante le diretta su Rai Sport della partita tra Urbino e Novara. Eppure c'è scarsa attenzione nei vostri riguardi. Di chi è la colpa? Fuori i nomi, se volete.
Giancarlo: “Non si tratta di fare nomi. Attribuisco la colpa alla scarsa cultura sportiva di Pesaro. Lo dico a voce alta, perché non riguarda solo la pallavolo, altrimenti farei del puro campanilismo. Domenica, mentre passeggiavo con la nostra Maggie (splendida Golden Retriever; ndr), ho incontrato un docente universitario che conosco da anni e segue il basket per passione. Mi ha detto che per ottenere una corretta visibilità alle proprie competenze, è dovuto andare a Milano. Anche per noi, a Pesaro, ci sarebbe bisogno di tanta competenza sportiva. Credetemi, non c'è acredine nei confronti d'altre realtà e della bravura dei loro dirigenti. Ritengo, però, che la realtà sportiva pesarese dovrebbe essere valorizzata meglio. Facile poi vantarsi che Pesaro è bella e ha v tante eccellenze. Sembra incredibile, ma – ritornando al volley – le maggiori considerazioni sul nostro lavoro arrivano dall'esterno, dagli inviti a partecipare a diverse manifestazioni. Inviti che ci fanno piacere, che testimoniano il nostro impegno. E' vero, poi, che le vittorie aiutano, ma non ci sono solo i successi della prima squadra. Anche domenica si è svolto un torneo di mini volley in collaborazione con Cattolica e altre società. Appuntamenti che facciamo a prescindere dalla serie B. Il nostro movimento andrebbe visto in maniera diversa. Invece, abbiamo difficoltà a farci notare da Pesaro. Ora è vero che viviamo un periodo di crisi economica ed è evidente il momento che vivono le imprese, ma il Volley Pesaro merita un'attenzione maggiore. Anche perché – lo metta tra virgolette – la nostra è una squadra facilmente “sfruttabile”. Ha tecnica, bellezza, intelligenza, cultura. E la società ha grande attenzione al settore giovanile che non tutte le società possono vantare; è un aspetto da valorizzare. Veniamo citati da quotidiani, televisioni, radio e web; parlano molto di noi anche i social forum: ne siamo orgogliosi, ma è sempre fuori confine...”.
Barbara: “Ciò che mi lascia più perplessa – me lo ha detto un signore – è che per fare parlare di noi non dobbiamo disputare un ottimo campionato, ma essere straordinarie. Vincere 13 partite consecutive, fare un percorso perfetto nel girone d'andata, è veramente qualcosa di straordinario. Già questo la dice lunga sulla scarsa attenzione che questa città nutre verso il nostro sport. In teoria, lo sport dovrebbe essere una delle realtà in cui è premiata la bravura, quindi la vittoria. Nel nostro caso, non è così. Noi siamo stati coerenti con quanto avevo dichiarato la scorsa estate, e cioè che avevamo costruito una squadra di un certo livello, in grado di disputare un campionato d'alta classifica, per provare a riportare Pesaro dove merita... Però nessuno ha bussato alla nostra porta per chiedere di affiancarsi a questa squadra, a questa società. Credo che sarebbe un passo intelligente da parte di un'azienda mettere il proprio nome sulla nostra maglia, legarsi a una squadra che sta giocando bene e lottando ogni partita per accedere ai playoff per la promozione in serie A. Dimentico per un attimo di essere co-presidente: vista dal punto di vista del marketing, sarebbe una scelta interessante...”.
Assolutamente d'accordo, come mi è capitato di scrivere in più occasioni: il Volley Pesaro rappresenta una delle più belle realtà della provincia di Pesaro e Urbino, per come va in campo, ma anche per l'atteggiamento che ha fuori...
Barbara: “Non solo siamo prime del nostro girone, ma addirittura la migliore di 52 squadre. Ma anche – come ha scritto lei in passato – l'unica con Firenze che lotta per la promozione ed è priva di sponsor. C'è qualcosa che non torna, mi dispiace dirlo, ma è evidente che Pesaro è una città chiusa, legata ad amori del passato che, dal mio punto di vista, non hanno più senso, mentre sarebbe il caso di occuparsi anche di chi lavora pensando al futuro”.
Ribadiamo che sarebbe giusto prestare attenzione a tutte le realtà, in particolare a chi lavora con grande impegno, e profitto, nel settore giovanile, quindi in ambito sociale. Domanda: visto che avete vinto 13 partite su 13 e contate su un discreto vantaggio sulla seconda, ma anche nei confronti della prima del girone D, con cui – eventualmente – si giocherebbe il playoff per la promozione diretta, se queste magnifiche ragazze vi portassero in A2, voi cosa farete? Potrete partecipare al campionato di categoria superiore?
I tifosi non hanno dubbi...

Barbara: “Affronteremo il tema quando sarà il momento. Intanto le rispondo così: me lo auguro e lo auguro soprattutto alle ragazze. Sono venute a Pesaro per fare questo passaggio importante e credono fortemente di centrare l'obiettivo. E' triste, invece, sapere che a Pesaro ci sono tante persone che non credono in noi e nelle ragazze. La mia amarezza è più per queste fantastiche giocatrici che per me e Sorbo, perché noi queste cose le conosciamo già, perché nel recente passato abbiamo dovuto fare i conti con questo scetticismo. Mi auguro che l'anno prossimo accada il contrario e chi ha abbandonato la pallavolo per aiutare altre discipline torni ad aiutare noi, senza levare niente ad altri. E' innegabile che attenda un aiuto, una mano”.
Giancarlo: “Quel che più mi dispiace è che c'è un'attività molto importante: il settore giovanile. Stiamo organizzando una festa di carnevale per il mini volley con 170 bambini, ma abbiamo difficoltà a reperire 5 frittelle e 10 bevande. E non ci occupiamo solo di serie B1. Abbiamo anche una serie C e una D affrontate con giovanissime atlete. Entrambe si sono qualificate per i playoff, ma non abbiamo pretese, lo facciamo per fare crescere queste ragazze, mantenendo gli impegni presi con i genitori, con le famiglie, ma anche con la città, con il territorio. Tutto questo mentre ci sono realtà che acquistano i diritti a disputare la serie C o la serie D per portarle nella propria città, nel proprio paese. Noi abbiamo la fortuna di averle, di mantenerle, di portarle avanti, malgrado la scarsa attenzione. E in questo caso non abbiamo bisogno di uno sponsor da decine di migliaia di euro, basta una vicinanza. Invece, si pensa che ci sono io a risolvere i problemi. La verità è che io ho un figlio, non 170. Ho passione, impegnarmi mi piace, ma ogni tanto mi chiedo: chi me lo fa fare? Ecco, mi piacerebbe notare un minimo di considerazione in più...”.

Barbara: “Un'ultima considerazione: a volte mi chiedo se prima o poi qualcuno s'innamorerà della pallavolo come ci siamo innamorati noi. Ancora non l'ho trovato, anche se c'è chi ci avvicina per darci una mano. Speriamo che arrivi qualcuno disposto a fare un investimento importante, insieme con noi, al nostro fianco”.

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