mercoledì 18 febbraio 2015

VOLLEY PESARO, VALENTINA BELLUCCI RACCONTA FIRENZE E ANTICIPA RIETI: "PARTITA DIFFICILE, MA SIAMO LA CAPOLISTA"

@LucianoMurgia
Tra Firenze e Rieti, a colloquio con Valentina Bellucci, “maestra di pensiero” del Volley Pesaro.
Valentina rappresenta, con i fatti e con le parole, un esempio da seguire per le giovanissime che s'avvicinano a uno sport bellissimo.
Valentina prova un attacco da posto 4
La domanda è scontata: torniamo al 14 febbraio, al giorno del suo onomastico, alla vittoria sofferta, ma proprio per questo ancor più bella, in casa del CS San Michele Firenze. La quindicesima perla di una collana davvero preziosa.
“Io lo sapevo che Firenze sarebbe stato un campo difficile. Da quando è in B1, la mia squadra non aveva vinto mai in casa del CS San Michele. Non dimentico che il primo anno hanno partecipato ai playoff e la scorsa stagione hanno disputato un campionato di media-alta classifica. E adesso sono terze in classifica. Firenze è stata sempre una squadra che sa farsi valere in trasferta, ma soprattutto in casa si esprime al meglio. Partendo da questo presupposto, avevo un grande rispetto per il San Michele...”.
Avete dominato per due set, lasciando le toscane a 17 e 13, spadroneggiando in tutti i fondamentali.
“Siamo state molto brave., è vero. Poi è giusto sottolineare che loro sono salite di tono, mentre noi abbiamo fatto tanti, troppi errori...”.
Le statistiche raccontano che nei primi due parziali Pesaro ha commesso 5 errori in battuta, 1 in ricezione, 3 in attacco: 9 in totale. Nel terzo, 3 servizi sbagliati, 1 errore in ricezione, 7 in attacco. Più tre muri subiti. Se si pensa che Firenze ha attaccato con il 21 per cento (10/47), è evidente che sono stati i vostri errori a regalare il terzo set, pure perso ai vantaggi: 26-24. Peccato, perché il 3-0 era a portata di mano.
“Contro una squadra di valore, che sbaglia poco, non te li puoi permettere. Praticamente, abbiamo regalato mezzo set. Siamo state più fallose, ma anche brave a recuperare lo svantaggio iniziale, perché loro si era portate sul 6-1. Purtroppo, abbiamo sbagliato anche sul 24 pari. Si è fatto peggio nel quarto, quando abbiamo faticato tanto. Poi di nuovo brave nel quinto set, perché a quel punto non era facile ritrovare il ritmo giusto. Invece, siamo state lì con la testa, riprendendo il vantaggio e portando a casa due punti e l'ennesima vittoria. Dispiace per la chiusura, che non è di quella da ricordare...”.
Siete rimaste male per l'epilogo?
“Io ero in copertura su quella palla e l'ho vista dentro il campo. L'ho detto sia alle giocatrici fiorentine sia al loro allenatore, ma anche a tutte le persone che me l'hanno chiesto. Avevo messo le mani in faccia, come a dirmi: caspita, ero lì, non l'ho presa e la palla era buona. Con altrettanta sincerità credo che l'epilogo sarebbe stato lo stesso, che avrebbe vinto il Volley Pesaro. Al momento della contestazione, eravamo avanti di 4 punti. Che sarebbero diventati 3 (10-13) con quell'attacco buono. Ma il momento era comunque positivo per noi, sia nel punteggio sia nel gioco. Eravamo avanti anche psicologicamente. Resta che loro hanno subito un'ingiustizia. Mi dispiace. Capita di sbagliare, vorrei non accadesse, perché preferisco vincere sul campo. Poi sono nate le polemiche, malgrado la nostra sportività...”.
Il vostro comportamento – quello di coach Matteo Bertini e adesso il suo – fa onore allo sport e conferma che la pallavolo è avanti un giro del mondo rispetto ad altre discipline dove si nega anche l'evidenza.
“C'è poco da negare. Io ero lì, Matteo e il secondo arbitro erano davanti a me. Era evidente che il punto fosse di Firenze. Dico, però, che le reazioni esterne sono da condannare, soprattutto se sfociano in insulti. Che colpa abbiamo noi giocatrici? E il nostro allenatore che ha detto subito palla buona per Firenze? Te la prendi con l'arbitro, che ha sbagliato, ma finisce lì. E' stato un brutto epilogo, ma non è dipeso da noi. Siamo state sincere, leali. Me l'avesse chiesto l'arbitro, avrei detto ciò che sto raccontando a lei”.
Per fortuna gioca a pallavolo. Praticasse un'altra disciplina, negherebbe...
“Secondo me, basta un po' di sale in zucca. Siamo persone, dobbiamo ricordarlo. Non numeri buttati lì. La passione è grande, certe cose vengono da dentro...”.
La carica di Valentina (Facebook Volley Pesaro
Passiamo a un aspetto più gioioso: nella giornata in cui, per la seconda volta nella stagione, avete lasciato un punto alle avversarie, è arrivata la notizia che il vantaggio sulla quarta in classifica, la prima esclusa dai playoff, è salito a 14 punti. Non so se lei è scaramantica, ma a questo punto...
“Partiamo da un presupposto: il nostro primo obiettivo era, ed è, avere il maggiore vantaggio possibile sulla quarta in classifica. Indipendentemente dalla posizione: primo, secondo o terzo posto. Per raggiungere un grande traguardo, bisogna passare attraverso i piccoli. Il primo è, appunto, questo. Oggettivamente è andata molto bene ed è per questo che i due punti conquistati a Firenze valgono tantissimo. Come quelli che arrivano dalle altre vittorie. Non ci sono punti e vittorie che valgono meno. Magari conquistavamo tre punti a Firenze, ma ne perdevamo qualcuno con Roma... Così il successo in Toscana era vanificato. Ogni partita mette in palio tre punti, a prescindere dall'avversario. Conquistarne due in un campo ostico, contro una squadra che non s'arrende mai, e il giorno dopo avere la fortuna di vedere San Giustino che ferma Orvieto, consentendoti di incrementare il vantaggio, è sicuramente positivo. Siamo alla seconda giornata di ritorno, ma abbiamo affrontato già avversarie d'alta classifica, la terza e la sesta. Dopo la prossima partita a Rieti, ospiteremo Orvieto e punteremo a incrementare il vantaggio per gestire le energie successivamente, in vista dello sprint finale. Dico da sempre che febbraio e marzo sono i mesi cruciali nel campionato di B1, soprattutto quando si lotta per le prime posizioni”.
A proposito: siete attese da una trasferta che qualche settimana fa sarebbe stata considerata agevole, perché Rieti era ultima in classifica. Nelle ultime tre giornate, però, la Fortitudo ha vinto sempre, guadagnando sei punti. I nuovi innesti – Casoli e Padua, D'Agostino e Galeotti - si sono dimostrati perfetti per le sabine.
“Tranne quella già giocata a Firenze, il girone di ritorno propone trasferte in casa di squadre che lottano per non retrocedere. Saranno partite difficilissime, contro avversarie che avranno niente da perdere e tanto da guadagnare; che daranno tutto e qualcosa di più per fermarci, per toglierci l'imbattibilità e guadagnare punti che potrebbero risultare fondamentali per la salvezza. Conosco Casoli, che ho affrontato tante volte: è un'ottima giocatrice e ha tanta esperienza. Ho giocato anche contro Padua. Grazie a loro, due bande molto forti, Rieti ha trovato il giusto assetto ed è squadra completamente diversa da quella incontrata in casa nel girone d'andata. Le laziali sono in un buon momento, ma in verità anche noi, non dimenticando che siamo la prima in classifica e dobbiamo comportarci, sempre, come tale, altrimenti non ci sarebbe questa disparità di punteggio”. Già, perché Pesaro ha 43 punti e Rieti 11.
Valentina, lasciamo la pallavolo, parliamo del suo impegno all'Università. Ha completato la tesi e programmato la laurea?
“Sto facendo la tesi e vedo il traguardo della laurea. E' un periodo molto intenso, ma altrettanto emozionante. Al di là delle bellissime gioie che mi dà la pallavolo, c'è questa – tutta mia - che inseguo da tanto tempo. Tra allenamenti e studio, la stanchezza non manca, ma ad aiutarmi c'è tanta adrenalina”.
E la politica, come va?
“Oggettivamente, bene, anche se la fatica è grande, perché l'impegno nel Volley Pesaro richiede tanto tempo. Però porto avanti il mio incarico con entusiasmo, soprattutto con la tranquillità di potere dare il mio contributo, pur se è una goccia nel mare. Fondamentalmente, a prescindere dalle difficoltà del momento che stiamo vivendo, mi piace molto e la porterò avanti finché mi sorreggerà questo entusiasmo”.
Consiglieri regionali sotto inchiesta per l'utilizzo dei fondi dei gruppi. Lasciamo che l'inchiesta della magistratura faccia il suo corso, ma oggettivamente non è bello sapere che privilegiati non s'accontentano del loro ricco stipendio. Lei che idea si è fatta dell'imminente campagna elettorale per l'elezione del governatore delle Marche?

“In questo momento faccio fatica a identificarmi. Intanto, mi auguro maggiore concretezza. Negli ultimi tempi ho visto solo denigrarsi a vicenda, nessuna proposta, tanti lamenti. Servono meno parole, più fatti. Le Marche hanno niente da invidiare ad altre regioni”. 

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