mercoledì 9 dicembre 2015

MANON FLIER, BELLA FUORI, BELLISSIMA DENTRO



L'ex giocatrice della Scavolini rinuncia alle qualificazioni olimpiche: lei e il marito, l'ex pallavolista Nummerdor, attendono un figlio


@LucianoMurgia
La notizia l'ha anticipata Volleyball: Manon Flier, pallavolista olandese bella e brava, medaglia d'argento con la nazionale allenata da Giovanni Guidetti negli ultimi campionati europei, non parteciperà alle qualificazioni olimpiche in programma ad Ankara,in Turchia, dal 4 al 9 gennaio. E se l'Olanda riuscisse a qualificarsi non andrà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. La motivazione è bellissima: Manon è incinta, attende il primo figlio dal marito Reinder Nummerdor, ex pallavolista per tanti anni nel campionato italiano tra Ravenna, Montichiari, Milano e Ferrara, poi giocatore di beach volley in coppia con Richard Schuil, già protagonista nella Lube Macerata, ma anche marito di Elke Wijnhoven, strepitoso libero della Scavolini Pesaro tre volte campione d'Italia.

Una storia pesarese racconta la grandezza dell'olandese

Manon Flier in maglia Scavolini con il presidente Giancarlo Sorbini (Foto Danilo Billi)
La notizia mi consente di rispolverare un episodio che racconta le straordinarie qualità umane di Manon Flier, bella fuori, bellissima dentro. Era la stagione 2010/11, l'unica che ha visto l'olandese indossare la maglia della Scavolini. Una stagione passata alla storia per merito, anzi per colpa, di Destinee Hooker, che abbandonò la squadra a pochi giorni dalle Final Four di Champions League, in programma a Istanbul. Fu un colpo durissimo per una squadra che aveva praticamente in tasca il quarto scudetto consecutivo e il possibile trionfo europeo. Può prendermi per presuntuoso solo chi non ha visto giocare l'americana. Fatto sta che Destinee Hooker tornò a casa, per sottoporsi a un intervento chirurgico. Fu l'inizio della fine per la Robur sponsorizzata Scavolini.
Un attacco di Manon contro l'Asystel a Novara (Foto Mora/LVF)
Ma torniamo a Manon. Non ricordo esattamente quale, ma in occasione di una partita casalinga, a Campanara, Paolo Tofoli, allora allenatore, diede spazio a tutte le ragazze. L'unica che non scendeva in campo era Natavan Gasimova, palleggiatrice azera, riserva di Francesca Ferretti. Con le altre che entravano, una a una in campo, Gasimova rimase sola, nell'angolo di campo occupato ancora oggi da chi non gioca. Manon Flier, che non era più sul taraflex, ma stava seduta in panchina, s'accorse che la compagna azera era rimasta sola. In un attimo s'alzò e raggiunse Natavan, iniziando a parlare, non so di cosa, intrattenendo la compagna. Un gesto bellissimo, da grande signora. Rimasi colpito dal gesto, dalla grandezza di una giocatrice famosa nel mondo che con grande umiltà era andata a fare la “riserva” per non lasciare sola una compagna.

A distanza di anni, ancora il mio applauso a Manon Flier, insieme alle felicitazioni – a lei e Reinder – per la bella notizia.

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