mercoledì 27 gennaio 2016

“RAGAZZE, HO ANCORA I BRIVIDI”



Matteo Bertini racconta le emozioni che gli hanno regalato le colibrì: “precise, ordinate, vogliose, grintose: una squadra fantastica”
La festa delle colibrì sul taraflex del GeoPalace di Olbia

@LucianoMurgia
Il premio partita è una... pizza nel ristorante del GeoVillage, dove si respira un'atmosfera di grande gioia. Se ne fa interprete Matteo Bertini, con le sue parole, con la sua voce che testimonia la felicità del gruppo.
Gli confessiamo che vedere – anche se a sprazzi – le immagini che arrivavano da Olbia, è stata una grande emozione.
Ero emozionato anch'io. Abbiamo fatto una grande partita, forse la migliore della stagione...”.
L'ho scritto in cronaca, senza il forse.
Ho ancora i brividi. Ero lì e mi chiedevo: questa è la mia squadra? Lo è, ed è stata fantastica. Le ragazze sono state precise, ordinate, vogliose, grintose. Mai hanno abbassato la testa...”.
Si commentano le prove delle singole. Gli propongo subito il nome di Claudia Di Marino, che ha giocato come mi raccontava Francesca Rosa, sua compagna a Casette.
E' stata bravissima. Pensi, poi, che a fine partita si lamentava di qualche imprecisione...”.
Non abbiamo parole per Arciprete.
Lo dico positivamente: è imbarazzante vedere come s'esprime pensando che ha 18 anni. Ha attaccato mettendo in mostra tutti i colpi. Semplicemente galattica. E aveva 37 di febbre, non era al meglio. Lo racconto per spiegare che le sfighe non arrivano mai sole. Claudia aveva un problemino a un ginocchio. Isabella ha accusato altrettanto, durante il riscaldamento. Avevamo tanti problemi, magari piccoli, ma c'erano. Solo che quando hai tanta adrenalina in corpo e sei così carico e vuoi superare le difficoltà che hai subito, scavalchi tutti gli ostacoli. Ci ha aiutato anche il fatto di non essere favoriti, che ci ha consentito di giocare più libere mentalmente”.
Ci saranno stati anche questi piccoli vantaggi psicologici, resta una considerazione tecnica: avete obbligato Natalia Brussa, che solitamente attacca con il 50 per cento, a metà della sua abituale efficienza offensiva.
E' un tema fondamentale del nostro successo. Le ragazze sono state brave in battuta, perché abbiamo messo in difficoltà, tanto in difficoltà, la loro ricezione. E quando le altre hanno meno opzioni, riusciamo a essere più precise. La svolta dopo il primo set, perché nel parziale iniziale cadeva tutto nella nostra metà campo. Nei fatti sono state due partite diverse...”.
Per fortuna ci siamo goduti in streaming solo la parte più bella. Le confessiamo che ci siamo esaltanti nella cavalcata finale. Un crescendo rossiniano: suonavate la musica inebriante del Guillaume Tell e la schiacciata finale di Elisa Mezzasoma è stata l'apoteosi, l'autografo di una giocatrice che si era presentata alla serie A2 in punta di piedi, ma ne è diventata grandissima protagonista. Con un'aggiunta che gli altri opposti non hanno: Elisa difende.
Ha attaccato con il 53 per cento, facendo più punti (20 a 16) di Brussa, ma con 18 attacchi in meno”.
Peccato per la formula. Sarebbe stato bellissimo vivere la semifinale all'interno della Final Four, un grande momento di festa della pallavolo femminile.
Vero, ma è così. Io ho vissuto, da vice allenatore, l'atmosfera delle Finali di Champions e di Coppa Italia. Mi sarebbe piaciuto che le nostre ragazze potessero assaporare la bellezza di certi momenti. Ma quest'anno è cambiata anche la formula dei quarti di finale: l'anno scorso erano con gare di andata e ritorno, adesso una sola partita in casa della migliore classificata. Però anche così ci siamo tolte una grandissima soddisfazione. A proposito: siamo l'unica sfavorita che è riuscita a passare il turno. Lo ripeto ancora una volta: le ragazze sono state molto brave”.
E' corretto sottolineare che Natalia Brussa era perplessa sul fatto che Olbia fosse favorita contro il Volley Pesaro che l'aveva impressionata positivamente già in campionato.
E' vero. Ammetto che forse Olbia, avendo vinto il primo set con una relativa facilità, ha pensato che anche i set successivi sarebbero stati altrettanto facili, ma noi eravamo lì con la testa e con il cuore. E abbiamo evitato di ripetere i tanti errori commessi nel primo set. Mi riferisco a qualche invasione di troppo, a qualche attacco sbagliato. Errori che ci avevano penalizzato. Nei fatti, abbiamo iniziato come avevamo finito con Trento. In seguito, gli errori sono diminuiti, il gioco è migliorato e tutti i fondamentali sono andati molto bene. Il risultato lo testimonia. Tenere un opposto del valore di Brussa al 26 per cento non accade tutti i giorni. Forse lei, che attacca tantissimi palloni, ha pagato le fatiche di due partite ravvicinate, anche se è vero che noi eravamo reduci da cinque set, da una lunga trasferta sulle spalle e avevamo più scorie di loro”.
Non solo: dovevate fare a meno di due giocatrici, e che giocatrici: due elementi fondamentali del sestetto. Le avete sostituite stupendamente, ma questo è il senno di poi, perché è ovvio che giocare senza Babbi e Sestini è, in partenza, un pesante handicap.
Sul valore delle assenti non si può discutere. Però abbiamo sempre detto che la nostra forza è avere in panchina ragazze che sono pronte a entrare in ogni momento, anche nelle situazioni difficili, e possono dare una svolta alla partita. Con Olbia non c'è stato bisogno di ricorrere a chi non era in sestetto, a parte Sara Zannini, che ha fatto un grande lavoro nei turni dietro al posto di Rita Liliom. Tra l'altro, entrambe molto brave. Chi entra dimostra sempre di avere qualcosa di importante da dare alla squadra. Lo ha dimostrato, in passato, Martina Bordignon, e così Joelle M'Bra, che ha fatto qualcosa di straordinario. Semmai, in questo momento, Joelle ha il problema che la sua pari ruolo, Elisa Mezzasoma, sta esibendo cose incredibili, grazie a una condizione psicofisica, ma anche tecnica, davvero eccezionale. Con lei stiamo facendo una grande lavoro tecnico”.
Avrei un'idea: non è che la presenza di Joelle e le sue belle prestazioni quando è stata chiamata in causa sono state un grande stimolo per Elisa?
Sicuramente. Elisa sa che deve spingere, dare il massimo, perché ha dietro una ragazza di valore. Il problema è mio, e ne sono felice, perché so di avere a disposizione ragazze che s'allenano tanto e bene, provano a migliorare ogni giorno e non sono mai soddisfatte. Come le ho detto, nonostante sia stata protagonista di una bella partita, a fine gara Claudia Di Marino era molto arrabbiata perché su qualche palla poteva fare di più”.
Le possiamo fare un rimprovero? Aveva confidato a Carlo, vostro super tifoso, che avreste vinto 3 a 0.
Ah ah, è vero, ho esagerato, sono stato troppo ottimista, ma avevo buone sensazioni. L'accoppiamento era difficile a livello logistico, ma – tra virgolette - un po' più semplice dal punto di vista tecnico. In realtà è stato così. Potevamo giocarcela, ce la siamo giocata e anche essere sfavoriti ci ha aiutato”. In verità, ad aiutarsi sono state le magnifiche colibrì, che tornano a casa stasera, con arrivo al PalaSnoopy intorno alle 18. Appunti di Sport sarà presente, per raccogliere le testimonianze delle ragazze, per raccontare loro quanto è stata grande l'emozione provata seguendo la partita di Olbia.





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