Due
Papi, due capitani reggenti, Mastrodicasa e Babbi, ma i tifosi
remano in un'unica direzione: l'interesse della squadra. E la
professionalità delle colibrì è una garanzia
Un muro a 2 di Babbi e Mastrodicasa contro l'ex Moreno Pino (Foto Eleonora Ioele) |
@LucianoMurgia
Il
Volley Pesaro come il Vaticano, o – esempio più vicino – la
Repubblica di San Marino. La Città del Vaticano ha due Papi, da non
confondere, tanto meno mischiare, con il Papi di Arcore. Il Volley
Pesaro due capitani. Beh, il capitano è uno solo, Federica
Mastrodicasa, ma in squadra è tornata Francesca Babbi, che fino
alla partita casalinga con Trento ricopriva l'importante compito.
Ci
è capitato raramente in tanti anni di giornalismo sportivo di vivere
una stagione con due capitani, di raccontare un passaggio –
obbligato – di consegne. Accade così nella Repubblica del Titano,
dove i Capitani Reggenti entrano in carica il primo aprile e il primo
ottobre d'ogni anno. Gli attuali sono Lorella Stefanelli e Nicola
Renzi... ma no, un Renzi anche a San Marino, non se ne può più.
Meglio, cento volte meglio, quello di Crozza.
Dunque,
sotto rete come in Vaticano e a San Marino, con l'augurio – ma
conoscendo la professionalità di tutte le colibrì è una certezza –
che non ci siano scorie in squadra, che si lavori per un obiettivo
comune, a prescindere da simpatie o antipatie che in un gruppo non
mancano mai. Chi afferma il contrario dice una menzogna. L'esperienza
mi insegna che spesso i grandi risultati sono nati pure in presenza
di conflitti più o meno latenti. Certo, se si va d'accordo è
meglio, ma di solito sono i risultati a formare il cosiddetto gruppo.
Quando si vince tutto gira per il verso giusto, e non c'è bisogno di
spiegare perché.
Possiamo
raccontare, però, che, a prescindere dalle simpatie individuali, la
tifoseria è unita in un'unica direzione: il Volley Pesaro. Il
messaggio alle colibrì, sempre stimate, sempre incoraggiate, anche
nei momenti difficili, soprattutto dopo le sconfitte, sempre amate, è
evidente: “Siamo sempre con voi!”.
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