Bergamo
aderisce per un'ora al “buio in difesa della Terra”, poi si
scatena con Plak e Gennari. Casalmaggiore domina due set, ma s'arrende malgrado una super Tirozzi, Oggi le finali: in A1
Foppapedretti – Nordmeccanica, in A2 Forlì - Soverato
La partita è finita, esplode la gioia della Foppapedretti (Foto Rubin/LVF) |
@LucianoMurgia
POMI'
CASALMAGGIORE – FOPPAPEDRETTI BERGAMO 2-3
CASALMAGGIORE:
Bacchi ne, Lloyd 5, Sirressi (L), Cecchetto ne, Ferrara ne,
Gibbemeyer 11, Cambi ne, Piccinini 14, Olivotto ne, Kozuch 17,
Stevanovic 15, Tirozzi 20, Rossi Matuszkova. All. Barbolini.
BERGAMO:
Mori ne, Plak 18, Frigo, Gennari 17, Cardullo (L), Aelbrecht 6, Paggi
3, Barun 12, Lo Bianco 2, Durisic 3, Mambelli, Sylla 7. All.
Lavarini.
ARBITRI:
Vittorio Sampaolo e Rossella Piana.
PARZIALI:
25-19; 25-11; 22-25; 22-25; 13-15 in 124 minuti.
STATISTICHE
DI SQUADRA
Casalmaggiore:
battute 107, vincenti 6, sbagliate 12. Ricezioni 78, errori 1,
positiva 95%, perfetta 33%. Attacchi 154, errori 14, muri subiti 10,
punti 59, 38%. Muri fatti 17. Errori avversarie 25.
Bergamo:
battute 95, vincenti 1, sbagliate 17. Ricezioni 95, errori 6,
positiva 82% , perfetta 25%. Attacchi 163, errori 9, muri subiti 17,
punti 57, 35%. Muri fatti 10. Errori avversarie 27.
RAVENNA
– Che spettacolo! L'aveva detto Matteo Bertini, allenatore della
myCicero Volley Pesaro, in tribuna con i due presidenti Rossi e
Sorbini, ma anche con Diletta Sestini e Giulia Gennari, arrivate da
Pesaro da grandi innamorate del loro sport e tornate a casa –
crediamo – ancor più convinte che nessun'altra disciplina sportiva
coniugata al femminile vale la pallavolo.
Pensate:
Casalmaggiore conduceva 2 set a 0 e anziché chiudere la semifinale,
conquistando il diritto a disputare l'epilogo, alle ore 17,45 di
oggi, domenica 20 marzo, torna a casa sotto choc. Le immagini finali,
con le giocatrici rosa ammutolite mentre salutano parenti, amici e
tifosi e fanno stretching, sono la fotografia della gioia e del
dolore, della crudeltà dello sport che ti manda ora sulla luna, ora
all'inferno. Bergamo, che aveva commesso 13 errori nei primi due set,
ne produce 12 nei restanti 3. Casalmaggiore, che dopo i primi due
parziali – vinti facilmente (il secondo a 11, signori a 11 punti
concessi) – aveva messo in archivio 9 errori, nel terzo ne commette
8 e nei successivi due va a 10. Insomma, finisce che la fuoriserie,
che andava a senso unico, fa un'inversione a U.
Bergamo
ringrazia e merita la vittoria, l'accesso alla finale, malgrado
un'ora di buio che coincide, più o meno dalle 20,30 alle 21,30, con
l'ora dedicata alla difesa della Terra. Earth Hour anche al Pala De
Andrè. Solo che a spegnere le luci sono le ragazze di Lavarini, che
sono brave a fare trascorrere l'ora di buio senza che la partita vada
in archivio, soprattutto pronte a riaccendere le luci quando termina
l'ora di buio.
Ed
è una festa, un trionfo della pallavolo femminile, perché pure fra
tanti errori (52 il totale) le due squadre regalano spettacolo, con
giocate pazzesche in difesa e in attacco, dove eccellono ora Celeste
Plak, ora Alessia Gennari; ma anche le centrali Pomì, Stevanovic
(8/13 e 62%) e Gibbemeyer (9/20 e 45%), che finiscono per essere
trascurate da una Lloyd che inizia in maniera travolgente, ma chiude
con tante amnesie, per niente aiutata da Kozuch e Piccinini, le due
attaccanti più esperte, che quando la lotta si fa dura lasciano sola
un'immensa Valentina Tirozzi, che non scoppia in lacrime davanti ai
suoi familiari, ma non si dà pace, e ha ragione, perché una
sconfitta così fa male. A chi perde, ovvio, perché vincitrici e
spettatori neutrali possono solo esultare.
PRIMO
SET: grande avvio di
Casalmaggiore, con un eccellente gioco di squadra e Kozuch e Tirozzi
in evidenza. 4 i punti che separano le contendenti (9-5), difesi fino
al time-out tecnico (12-8). Bergamo è una formichina e con Sylla
che mura la grande ex, Francesca Piccinini, un solo punto tra Pomì e
Foppa: 16-15. La reazione delle tricolori è bruciante, per le
orobiche: Gibbemeyer mura Sylla ed è 20-15. L'asse americano –
Lloyd-Gibby – produce il 21-15 (super primo tempo). Ottima anche
l'intesa Usa-Serbia (Lloyd-Stevanovic) per un primo tempo che viene
ripetuto per il 23 e 24 a 17. Un'invasione bergamasca chiuderebbe il
set (25-17), praticamente senza storia, ma il video-check azzera la
chiamata di Rossella Piana. Si va avanti ed è un altri video a
chiudere il parziale: 25-19 in 28 minuti. Fantastica distribuzione
delle responsabilità e degli attacchi da parte di Carli Lloyd: 4
Gibbemeyer e Tirozzi, 3 Piccinini, Kozuch e Stevanovic. Per Bergamo,
che ha avuto un'eccellente distribuzione da Lo Bianco, ma ha subito a
muro (5 a 2), 3 per Sylla e Gennari, 2 per Aelbrecht, Paggi e Barun.
La campionessa croata, detentrice del trofeo vinto con Novara, ha
attaccato male (2/11 con 3 muri subiti) e resta in panchina a inizio
del successivo set.
SECONDO
SET: avvio bruciante
della Pomì: 7-4. Immediata risposta – con l'atteso muro – di
Bergamo: 7-6. Bastano un paio d'errori e Casalmaggiore va di nuovo in
fuga: 12-6. Protagonista positiva Piccini, che non ha brillato nel
precedente set (2/7). Plak ferma a 5 il break negativo. Sampaolo,
primo arbitro, annulla una recupero favoloso di Plak, fischiando
un'infrazione difficile da vedere, che magari avrebbe fatto bene a
ignorare, premiando la fatica (tuffo e rigiocata) della giovane
olandese. La Pomì, che s'allontana senza avere bisogno di regali, va
sul 16-10. Il divario cresce sull'ace di Tirozzi (tra posto 6 e 1):
18-11. Lloyd allunga l'elastico vincendo una contesa con Paggi:
19-11. Non è finita: muro di Piccinini, fast di Stevanovic: 21-11.
Esce Plak, ma il cambio non interrompe la vena di Tirozzi che mette a
terra l'ace del 22-11. La situazione si fa imbarazzante per Bergamo,
che subisce il muro di Lloyd: 23-11. Gli arbitri fischiano fallo di
piede all'ex capitano pesarese, ma il video-check chiamato da
Barbolini fa giustizia. Ed è logico che a chiudere un set a senso
unico sia un muro (Lloyd): 25-11 in 22 minuti. 6 muri a 3 per le
scudettate, che hanno attaccato con il 38%, costringendo le
bergamasche al 12%. E se a tutto questo aggiungete 4 battute
vincenti, a zero, appare evidente che la Foppa ha le spalle al muro.
TERZO
SET: Bergamo prova a
partire meglio, con Barun, soprattutto sostenuta dai soliti
fantastici tifosi, che incoraggiano le proprie beniamine con analoga
passione, siano sopra o sotto di 20 punti. Foppapedretti a più 2
(4-6), ripresa immediatamente con un muro di Lloyd e sorpassata con
un errore di Aelbrecht (7-6). Plak inventa una parallela vincente,
Lloyd non trova l'intesa al centro ed è 8-10. Time-out di Barbolini
ed nuovo sorpasso (magia di Tirozzi che sfiora in controtempo). Con
un 4 a 0, la Pomì è avanti 12-10 alla pausa tecnica. Due punti
difesi stupendamente, con Kozuch che capitalizza il grande impegno
delle compagne (17-14), obbligando Lavarini a fermare il set. La
risposta delle sue ragazze lo premia con un parziale di 4 a 1 che
restituisce la parità a 18. Piccinini vive un momento no, prima non
chiude, poi sbaglia ed è sorpasso Foppa: 18-19. Un punto su cui
Bergamo prova a ricostruire la sua partita. Plak è potente e
precisa, il muro non la contiene e il tabellone racconta 19-21.
Bergamo va sul più 3 (20-23), ma Barbolini chiede il video, che gli
dà torto. La sosta disorienta Plak, che serve in... rete. Barbolini
s'affida a Matuszkova, che non chiude la pipe, punita da Plak: 21-24.
Tirozzi, impossibilitata ad attaccare, inventa una diagonale
strettissima che mette in imbarazzo Lo Bianco e compagne: 22-24.
Time-out di Lavarini per mettere pressione su Tirozzi che va alla
battuta. Casalmaggiore ha la possibilità d'accorciare, ma Piccinini
attacca fuori banda: 22-25 in . Partita riaperta, anche perché la
Pomì non ha più il suo gioco arioso e ha attaccato peggio: 14/42 e
33% contro 15/35 e 43%. Così, la superiorità a muro (3 a 1) non è
un fattore decisivo. A niente serve la gran prova di Tirozzi (7 con
6/13 e 1 muro), se Kozuch ha 2/12 (17%) e Gibby e Piccinini 2/7 a
testa. La chiave è la crescita di Plak (9 con 9/14). Bene anche
Gennari (4/8), mentre Barun non è in serata (2/10). Che non stia
bene?
Plak s'oppone a Francesca Piccinini (Foto Rubin/LVF) |
QUARTO
SET: “Non mollare
mai”, cantano i tifosi bergamaschi. La Foppa inizia bene (1-3), ma
Casalmaggiore recupera: 6-5. Lavarini gioca la carta Durisic, ma è
sempre Plak (muro su Piccinini) a incidere più di tutte: 7-8. Sembra
d'assistere a un'altra partita, grazie a Durisic che colpisce dal
centro (8-11) sostenuta da Gennari. Al time-out tecnico, Foppa ancora
a più 3: 9-12. Durante la pausa, Sylla s'inventa fisioterapista per
massaggiare il polpaccio di Celeste Plak. Kozuch da posto 2 con una
bella diagonale, ma Barun risponde – finalmente, per Bergamo – da
Barun: 10-13. Lo Bianco è magica con un tocco da posto 3 che
annichilisce Stevanovic: 11-14. Piccinini accorcia, Barun allunga,
Gibbemeyer accorcia, Durisic allunga. Un elastico infinito con
Bergamo che gioca con testa e cuore, mentre Casalmaggiore s'affida
anche all'errore altrui. Quello di Plak porta il meno 1, la parallela
da Premio Oscar di Tirozzi da posto 4 la parità. L'errore
(pallonetto fuori) della Foppa il sorpasso: 17-16. Un 4 a 0 che
impone a Lavarini di fermare il gioco. La risposta è una schiacciata
prepotente di Plak, immarcabile. In qualche maniera, va a terra un
primo tempo approssimativo della Pomì. Il muro ferma Barun: 19-17.
Nessuno ferma Tirozzi: 20-17. Il break è di 7 a 1, con 4 punti (3
attacchi e 1 muro) di Super Valentina. Time-out Bergamo. Si riprende
con Plak a terra, forse vittima di crampi. Ma Bergamo rientra
(Gennari per il 20-19 prima e il 20 pari poi). Time-out di Barbolini.
Si riprende con il servizio di Durisic. La Foppa difende e Barun
sorpassa: 20-21. Gennari mura Kozuch (20-22), che lascia il posto a
Matuszkova. Chi accorcia? Ovvio, lei, Valentina Tirozzi. Attacca la
Pomì, la mura Aelbrecht: 21-23. Ancora Tirozzi, ma il video-check dà
ragione a Bergamo, la palla è fuori: 21-24. Barbolini chiede il
video per un tocco a muro, non c'è. Serve Barun: fast Pomì. 22-24.
Chiude da posto 2 una ritrovata Barun: 22-25 in 29 minuti.
QUINTO
SET: l'apre un primo
tempo di Gibbemeyer, ma Bergamo è sfortunata a doverlo giocare senza
Plak. Pomì sul 2 a 0. Poi accorcia, ma Durisic serve in... tribuna.
Imitata da Kozuch. Le campionesse ricevono male, 2, ma Tirozzi
sistema tutto: 4-2. Bergamo accorcia, ma si rivede una giocata –
parallela da posto 4 – degna di Piccinini. Gennari pareggia a 5.
Pipe vincente di Kozuch. Muro fuori su Piccinini. Si va al cambio di
campo sull'8-5 (Piccinini). E' tornata Plak: gran muro fuori: 8-6.
Barun mette a terra una diagonale fantastica: 8-7. Time-out Pomì. Si
riprende con un brutto attacco di Casalmaggiore, Barun ringrazia e
schiaccia la parità. Piccinini è salita in cattedra: 9-8. Plak non
ha esperienza, ma una grande potenza: 9 pari. Tirozzi da posto 4,
diagonale imperiale: 10-9. Gibbemeyer spreca con una battuta
sbagliata: 10 pari. Fa altrettanto Durisic, e non è la prima volta:
11-10. Kozuch getta al vento il più 2, ma era un attacco difficile.
Non spreca Gennari: 11-12. Barbolini ferma il gioco. Barun manda in
rete il servizio: 12 pari. Ora è Lavarini a fermare il gioco. Pomì
con la palla del vantaggio, Kozuch sbaglia tutto e regala il
contrattacco a Gennari, che mette il 12-13. Ora è Bergamo a giocare
il più 2, ma è murata da Stevanovic: 13-13. Muro anche su Piccinini
(13-14), palla match per Bergamo, serve Paggi, attacca Piccinini che
manda lungo. La Foppapedretti corona la rimonta, Barbolini chiede il
video-check che dà ragione alla bergamasche: 13-15. Applausi,
applausi, applausi, applausi e ancora applausi. Tanti applausi per
ogni set. Con un augurio, che la finale, anzi le finali in programma
oggi, domenica 2'0 marzo, al Pala De Andrè che ha offerto un grande
colpo d'occhio, pur non presentando l'annunciato tutto esaurito,
concedano il bis di quando si è visto in semifinale. Ci sono tutti
gli ingredienti per crederci. La Coppa Italia di A2 se la giocano –
ore 14,45 – Forlì e Soverato, le due capoliste; quella di A1 –
ore 17,45 (diretta Rai Sport 1) – due squadre che – con Piacenza
favorita anche per le ore di riposo in più – hanno dimostrato una
maggiori qualità, l'altra un cuore immenso.
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