L'ALLENATORE SOTTOLINEA L'IMPORTANZA DI UN SUCCESSO SOFFERTO NEL TERZO SET E LA CRESCITA DI TUTTE LE RAGAZZE
Matteo Bertini (Foto Danilo Billi) |
@LucianoMurgia
E' un bel
pullman quello che porta in trasferta la Lilliput. Un pullman che
ricorda quello “inventato” da Santi Puglisi, allora general
manager, per i viaggi della Scavolini Basket. Un pullman con poltrone
letto, per rendere meno massacranti le lunghe trasferte. La serie A2
di pallavolo femminile è una sorta di “Bus League”, come era
definita una volta la Cba (Continental Basketball Association), un
tempo la seconda lega (semi)professionistica della pallacanestro
statunitense, oggi sostituita dalla D-League. Lunghi viaggi in
pullman, come nella serie A2 di pallavolo femminile, dove – si
potesse – s'andrebbe in pullman anche a... Olbia.
Un bel
pullman per tornare a Settimo Torinese, ma chissà se le ragazze
piemontesi riusciranno a riposare pensando al più 6 (12-18) con cui
conducevano il terzo set, quando hanno subito un break clamoroso
(12-4), prima di cedere ai vantaggi.
Nel giorno in cui la classifica di serie A2 è sconvolta
dai risultati maturati a Trento e Olbia, la myCicero Volley Pesaro ha
conquistato punti preziosi, piegando una mai doma Lilliput, al
termine di una partita che conferma, una volta di più, che bisogna
lottare su ogni palla, per ogni punto, non solo per i 3 punti finali.
“Lo
sappiamo dall'inizio della stagione: per vincere bisogna soffrire, in
tutte le occasioni. E' importante crederci, sempre, anche nelle
situazioni di punteggio più sfavorevoli. Nel terzo set siamo partite
male, però nel frangente più difficile abbiamo tirato fuori
qualcosa che ci ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo. Cosa? Un
po' di coraggio... E' quello che sto chiedendo dall'inizio del
campionato. Oggi è emerso in una partita delicatissima. Perdere con
Settimo Torinese avrebbe significato compromettere tanto della nostra
stagione. Invece l'abbiamo vinta, bene, con un 3 a 0 figlio del
nostro grande carattere...”.
Matteo
Bertini è sicuramente soddisfatto sotto questo aspetto, ma chiede di
più...
“Non c'è
ancora la qualità che possiamo mettere in campo, che vogliamo
mettere in campo, perché ne serve molta di più. Però mi fa piacere
sottolineare che abbiamo visto all'opera alcune giocatrici che erano
state in difficoltà (per i noti guai fisici). Mi riferisco a
Federica Mastrodicasa e a Rita Liliom, che finalmente hanno potuto
mostrare di che pasta sono fatte. Ed Elisa Mezzasoma ha chiuso con il
43 per cento offensivo, disputando una grandissima partita, pure con
qualche errore. Isabella Di Iulio ha saputo aggiustare le situazioni.
Francesca Babbi è stata costante, come sempre; magari nei numeri non
è stata la sua migliore partita, ma la sua presenza in campo, molto
importante per noi, è stata notevole. Diletta Sestini ha fatto un
lavoro enorme, sporco se volete, toccando tantissimi palloni,
soprattutto su una loro centrale che era molto temibile. Sara Zannini
si sta riprendendo. Questa vittoria farà bene a tutte, soprattutto
nell'aspetto psicologico. Avevamo bisogno di respirare aria pura”.
Una
vittoria sofferta, ma proprio per questo accolta con ulteriore
soddisfazione.
“Sono
contento che il successo sia arrivato soffrendo, contro una buona
squadra che noi abbiamo messo in difficoltà. Nell'ultima partita
casalinga (con Soverato; ndr), avevamo difeso poco. Contro la
Lilliput abbiamo difeso tanto, ma alzato male. No, non intendo dire
che ha alzato male Isabella Di Iulio, ma che l'abbiamo fatto male
come squadra, nelle situazioni di contrattacco che dovevamo gestire
meglio. E' per questo che loro sono rimaste a contatto. Ci fosse
stata maggiore qualità nel secondo tocco, s'andava via prima...”.
"Bordignon determinante nel terzo set, conosce il suo ruolo e sa che deve rischiare in battuta"
Le
confesso una mia perplessità su una giocata importante, che ha
confermato – per fortuna – che è giusto che lei faccia
l'allenatore ed io il giornalista: quando, sul 25 pari del terzo
set, ha mandato in campo Martina Bordignon per Rita Liliom, che aveva
appena pareggiato le sorti, ho pensato che potesse essere un azzardo,
visto che Martina entrava a freddo, senza avere toccato palla dal
riscaldamento. Invece è arrivato un ace, seguito da una battuta
insidiosa che ha portato al punto finale di Francesca Babbi. Ora è
vero che Bordignon è una ragazza che gioca senza alcun timore, ma...
“Martina è
così, conosce il suo ruolo e sa che quando entra deve rischiare, per
darci qualcosa in più. Alcune volte riesce a farlo bene, altre meno,
ma questo non cambia il mio pensiero. Oggi è andata benissimo,
servendo due palloni straordinari nel momento decisivo. Se abbiamo
vinto il terzo set è anche per merito suo, grazie a un turno di
battuta fondamentale”.
Nessun commento:
Posta un commento