Matteo Bertini e una partita diventata difficile dopo l'infortunio a Tasca: "Ha influito sull'atteggiamento, noi siamo calate, loro sono cresciute"
Consigli tecnici di Matteo Bertini a Rita Liliom (Foto Eleonora Ioele) |
@LucianoMurgia
L'augurio
è che il punto perso stasera non pesi nel futuro del Volley Pesaro.
“Spero
di no – commenta Matteo Bertini, allenatore di una squadra che -
scritto con il massimo rispetto per la Clendy Aversa, che
oggettivamente non avrebbe meritato di cedere l'intera posta – ha
perso un punto -. Abbiamo avuto paura di vincere. Accade quando
incontri squadre che non stanno bene fisicamente, che accusano tanti
infortuni e scendono in campo rimaneggiate. Se la partita va punto a
punto, emerge la paura di non farcela. Si è visto in attacco, in
battuta, al muro. Abbiamo avuto il timore di prendere il mani fuori e
siamo andate meno aggressive. E' accaduto anche nel tie-break, che
conducevamo di 5 punti e sembrava avessimo riannodato il filo del
discorso. Invece si sono subiti 4 punti uno peggio dell'altro,
addirittura con un bagher. Cose strane... Era la terza partita in
sette giorni, non solo per noi ovvio, e l'abbiamo patita a livello di
qualità. Dovevamo essere più ciniche e cercare di conquistar i tre
punti. Non ci siamo riuscite, ma abbiamo vinto, guadagnando due
punti, ed è importante per proseguire la serie positiva in casa. Ci
sarà tempo per rivedere cosa è accaduto e cercare di migliorare”.
Paradossalmente,
l'infortunio di Tasca ha influito più negativamente sulla sua
squadra che sulle avversarie.
“Ha
influito sull'atteggiamento, sul nostro e sul loro. Noi siamo calate,
loro sono cresciute perché non siamo riuscite a metterle sotto. E'
il peccato più grosso che abbiamo commesso, pagandolo con un
punto”.
Avete
la famosa legge che quando si vince il primo set facilmente, poi
diventa tutto più difficile. La partita di stasera ci ha ricordato
quella di poco meno di due anni fa con Loreto, che perse il primo
set, poi vinse la partita. Questa volta, Pesaro ha salvato il
risultato.
“Sarebbe
meglio accadesse i contrario. Nel senso che quando si vince facile
il primo set, bisognerebbe vincere bene tutti i tre set. Oggi è
successo che siamo sparite dal campo nel secondo parziale. Tra
l'altro ricevendo molto bene. Ed è strano. Di solito soffriamo in
ricezione e fatichiamo ad uscire dai cambi palla. Il lavoro
settimanale sta pagando, ma dobbiamo fare meglio in attacco...”.
Paradossale,
ma avete attaccato un set con più del 50 per cento.
“Buone
percentuali, pochi errori, però abbiamo preso 19 muri, tanti,
troppi, molti anche stupidi. Troppi alti e bassi, forse anche per
colpa della stanchezza, che c'era anche per loro, soprattutto per
loro, che hanno meno giocatrici di noi”.
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