Con il dottor Bressan in tribuna due
partite, altrettante vittorie. Sugli spalti vuoti la presidente Barbara Rossi "dispiaciuta solo per per le ragazze
Il dottor Bressan a Campanara fotografato da Corrado Belli |
@LucianoMurgia
Non
c'era un grande pubblico, e ribadiamo il concetto espresso nella
cronaca della partita: Pesaro non è una città del volley, ma c'era,
ancora una volta, il dottor Alfredo Bressan, ritornato – anche se
manca un comunicato ufficiale – a seguire il Volley Pesaro che ha
perso il dottor Vittorio Gemmellaro.
Che
dire? Un ritorno fortunato, se è vero che con Bressan in “tribuna”,
visto che al momento non può andare in panchina, le lille hanno
conquistato due vittorie su due, con Settimo Torinese e Caserta.
Per
quanto riguarda lo scarso pubblico, inferiore a quello della scorsa
stagione in serie B1, non è spiegabile con il mercoledì sera. Resta
la solita risposta: Pesaro non ama il volley, lo segue solo quando
c'è in palio qualcosa d'importante. Accadeva anche negli anni d'oro
dei tre scudetti: pochi intimi nella stagione regolare, grande
affluenza nei playoff per lo scudetto. E' accaduto anche l'anno
scorso, con il PalaCampanara gremito per la sfida promozione con
Cisterna, ma l'entrata era gratuita.
Meglio
mettersi l'anima in pace, come fa la co-presidente Barbara Rossi...
“Dico
la verità, mi dispiace solo per le ragazze, perché sperano in un
sostegno della città e lo meriterebbero. Ho pensato alla possibilità
che venissero a sostenerci tifosi di altre squadre, visto che il
Volley Pesaro rappresenta la più importante realtà sportiva al
femminile, ma a questo punto non so più cosa dire. In passato, me la
prendevo, ma adesso preferisco godermi le partite, l'impegno delle giocatrici la loro voglia di crescere, la pallavolo proposta. Che è bella
da vedersi”.
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