Nella
vittoria al tie-break di Rovigo la decisiva firma di Mastrodicasa,
una vita da mediano, stile Javier Zanetti
@LucianoMurgia
Lo sguardo intenso di Federica (Foto Ioele) |
A
Rovigo, in uno dei luoghi più cari al meraviglioso rugby italiano,
nella terra dei terzi tempi che scaldano il cuore degli sconfitti ed
esaltano la gioia dei vincitori, Miss Fast è stata protagonista di
una partita da ricordare con il famoso circoletto rosso caro a Rino
Tommasi, giornalista del tennis, e al suo sodale in telecronache,
Gianni Clerici, il poeta dello sport con la racchetta.
La
nostra Miss Fast è Federica Mastrodicasa, centrale della myCicero
Volley Pesaro, che più che terzi tempi ha regalato qualche primo
tempo immarcabile e soprattutto tanti attacchi vincenti con lo stacco
a un piede. Appunto, le fast.
A
Rovigo, non lontano dallo stadio “Battaglini”, dove la palla
ovale ha vissuto l’ultima finale del campionato italiano, tanto
intensa quanto atroce per la squadra di casa (Calvisano si è imposta
11-10), sanno apprezzare chi gioca con la testa e con il cuore. Così,
a ogni colpo di Miss Fast, un tifoso veneto mormorava: “Che brava! Che
voglia di mettere a terra la palla”.
Oh,
per carità, mica stiamo a divinizzarla, anche lei ha i suoi
difetti... Per esempio, è troppo interista. Certo, c’è di peggio nella
vita, ma...
Forse
Federica è interista perché il suo gioco somiglia a quello di
Javier Zanetti, oppure di Lele Oriali, nerazzurri doc, gente da “una
vita da mediano”. A pensarci bene, è il ruolo perfetto per
Federica, anche perché riporta al rugby, dove la vita da mediano,
d’apertura o di mischia, è un mito per praticanti e appassionati.
A
Rovigo, Miss Fast ha giocato da mediano, da trascinatrice
incredibile, come Javier Zanetti e le sue volate a tutto campo...
“Sono
contenta, molto contenta perché potevamo prendere tre punti, come in altre occasioni, e invece ce la siamo vista brutta e invece Pazienza, alla
fine è andata così e io vorrei sottolineare la nostra reazione
finale, una reazione molto importante che ci ha consentito di
riprendere il tie-break che s’era messo veramente male...”.
Federica,
lei ci ha messo tanto di suo per tornare a vincere in trasferta: 7
punti (4 + 3) nei primi due set, quelli vinti; 4, equamente divisi,
nei due persi; 9 dei 19 necessari per recuperare prima e vincere poi
il quinto, quando ha attaccato con il 63,6% (7/11) e ha aggiunto 2
muri vincenti. Tanta roba, complimenti.
“Alla
fine Isabella (Di Iulio, la palleggiatrice; ndr) mi ha dato tanti
palloni. Sono contenta di essere riuscita a metterli giù soprattutto
quando si giocava punto a punto...”.
E
io mi ero permesso di rimproverare Isa, perché nel terzo set lei ha
avuto solo 4 opportunità offensive. Per fortuna vostra faccio il
giornalista non l’allenatore, perché Matteo Bertini mi ha ripreso,
giustamente, spiegandomi che era mancata la ricezione in grado di agevolare il gioco per lei e per Diletta Sestini, le centrali.
“L’attacco
del centrale è sempre difficile, perché dipende da tanti incastri: non solo dalle scelte della palleggiatrice, ma da come arriva la
palla, da come va la ricezione. Così in un set può capitare di
attaccare tanti palloni e in quello successivo addirittura nessuno”.
Dal
2 a 0 da dominatrici assolute, con un fantastico gioco al centro
proposto dai palleggi di Isabella per lei e Diletta, alla parità,
anzi alla paura di perdere. Cosa è successo, cosa ha fatto
spegnere la vostra luce?
“Confesso
che io avevo paura della Beng, una squadra giovane, e non avevo
nascosto i miei timori. Uno guarda la classifica, legge 6 punti, poi
vede che sono tanto giovani e pensa: facile. Tutto il contrario. Le
giovani sono così: fanno un set con tanti errori, poi s’inventano
grandi giocate. Ed è andata come temevo. Più punti facevano, più
aumentava la loro sicurezza e cresceva l’entusiasmo. E’ così che
girano le partite”.
Federica in battuta (Foto Eleonora Ioele) |
E
noi, tranquillamente seduti in tribuna stampa, gente di poca fede,
abbiamo dubitato quando Lisandri, che non è un gallo ma una brava
giocatrice, ha "cantato" più volte.
“Ho
dubitato anch’io”.
Questa
risposta riabilita i nostri dubbi. Poi, sul 13-9 per la Beng, cosa è
successo?
“Ci
siamo gasate dopo un mio primo tempo tirato forte. E' arrivato anche un
muro che ha restituito le nostre certezze. E la ragazze che sono
entrate, a loro volta giovani, da Alessia a Martina e Joelle, hanno
dato un grande contributo...”.
Che
forse sarebbe risultato inutile senza le giocate da “mediano” di
Miss Fast. Il volley, però, è sport di squadra e il circoletto
rosso l’hanno messo in tante, comprese le ragazze che erano in
panchina, addirittura sdraiate sul taraflex, come la sfortunata Rita
Liliom.
Rita
Liliom, confermata l’anticipazione di Appunti di Sport: niente
derby e Forlì
A
proposito di Rita: la myCicero Volley Pesaro ha confermato quanto
anticipato ieri sera da Appunti di Sport, e cioè che la nazionale
ungherese salterà il derby con Filottrano e la trasferta a Forlì.
Il suo ritorno in campo domenica 17 gennaio nella gara casalinga con
l’Omia Anagni di Kenny Moreno Pino.
La
partita con la Lardini è in programma alle ore 20,30 di venerdì 18.
Quella a Forlì martedì 22, alla stessa ora. I Balusch hanno
organizzato un pullman che partirà alle ore 18,30. Il costo del
viaggio è di 20 euro, ma diminuirà se le adesioni aumenteranno.
Prenotazioni entro venerdì 18 al numero 3314686470.
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