Matteo
Bertini racconta “una partita dai due volti. Alessia, Joelle e
Martina hanno dato la scossa, ma che grande prova ha fatto
Mastrodicasa”
@LucianoMurgia
Come
il dottor Jekyll e mister Hyde. Visto che in cronaca abbiamo
scomodato Manzoni, in sede di commento con l'allenatore Matteo
Bertini utilizziamo il capolavoro di Robert Louis Stevenson. Forse
solo così' è possibile spiegare l'andamento di Beng Rovigo –
myCicero Volley Pesaro, terminata dopo una lunga altalena di
emozioni, tra euforia e delusione, per fortuna conclusa con il grande
muro di Elisa Mezzasoma.
L'intervista post partita a Matteo Bertini (Foto Eleonora Ioele) |
“Partita
dai due volti – racconta l'allenatore marottese -. Quando siamo
riuscite a spingere in attacco e a giocare concentrate, soprattutto
sul muro-difesa, c'è stata poca storia. Poi sono venute fuori loro,
con gli ingredienti che avevo anticipato: entusiasmo e qualità. Ma
noi abbiamo smesso di metterle in difficoltà in ricezione, come
invece era accaduto nei primi due set. Di conseguenza hanno giocato
con la palla in mano, facendo qualcosa di troppo. Vorrei sottolineare
che i loro meriti sono stati superiori ai nostri demeriti. E' vero
che l'infortunio occorso a Rita non ci ha aiutato, però Martina
Bordignon l'ha sostituita bene. E Alessia Arciprete è stata
grandissima. Se lo meritava, dopo la settimana difficile che ha
appena trascorso (la morte del suo ex presidente al Volleyrò, Andrea
Scozzese; ndr), ma soprattutto la grinta che mette sempre in campo,
in partita e in allenamento. Sono contento di tutte le ragazze che
sono entrate perché hanno dato la scossa...”.
Federica Mastrodicasa, Mvp della partita (Foto Eleonora Ioele) |
Presumo
sarà contento soprattutto della grande prestazione di Federica
Mastrodicasa.
“Finalmente
qualcuno avrà capito il suo valore. Ora sapete perché dicevamo che
poteva fare qualcosa in più; l'abbiamo visto qui a Rovigo. Lei è
fenomenale sotto ogni punto di vista e ha tenuto su la squadra in
maniera ottimale...”.
Veniamo
alle difficoltà, arrivate improvvise, quando tutto sembrava fare
ipotizzare un 3 a 0 per voi.
“Abbiamo
pagato le incertezze di inizio terzo set, quando si è persa la
bussola, ovunque, in ogni aspetto della partita. Mi sono arrabbiato
tanto. Dal terzo set in poi la squadra ha accusato qualche difficoltà
nel muro-difesa e non ha trovato il bandolo della matassa. Il
tie-break sembrava perso, ma a quel punto è emersa la qualità
tecnica e morale delle ragazze, che ci hanno portato a ribaltare le
sorti del set e quindi della gara”.
Forse
nel terzo set avete insistito troppo su Rita Liliom, strepitosa (9 +
5) nei primi due, che era in difficoltà davanti a una difesa che le
aveva preso le misure.
“Non
posso rimproverare niente a Isabella Di Iulio perché non ricevevamo
bene e lei ha avuto problemi a servire le centrali. Purtroppo,
abbiamo dovuto giocare obbligatoriamente così causa il calo della
qualità in ricezione. E' difficile servire Federica senza
precisione, Isabella non poteva fare diversamente. Ribadisco che una
palleggiatrice non può fare bene senza qualità in ricezione, ha
meno soluzioni, e in quel momento si sentiva più sicura con Rita”.
Il giovane trio Alessia, Martina e Joelle, con Di Marino e Sestini (Foto Eleonora Ioele) |
Come
siete riuscite a riprendere il quinto set, giocato da loro con un
entusiasmo incredibile?
“Fai
due punti consecutivi, ti esalti e capisci che se metti più qualità
puoi rientrare in gara e metterle in difficoltà. In quel momento è
stata fondamentale Alessia Arciprete che ha murato Lisandri,
l'opposto che ci stava dando tanto fastidio. Lì è stata fenomenale,
come pure su un contrattacco di palla alta in posto 4, quando ha
cercato benissimo le mani. Piccole grandi cose, soprattutto a livello
di precisione, dei dettagli che poi fanno la differenza, che hanno
funzionato bene. Il muro ha ripreso a funzionare bene, senza subire
il mani fuori, e l'inerzia si è ribaltata. Ecco come abbiamo vinto
il quinto set...”.
Che
giocavate con Alessia, Martina e Joelle. Poi lei è stato bravissimo
a scegliere il momento per riproporre Elisa, che è risultata
determinante, sia servendo molto bene, sia con il murone finale.
“La
battuta è una sua grande qualità. Ha servito bene durante tutta la
partita. L'ho tolta solo perché a un certo punto stava faticando in
attacco e in quel momento avevamo bisogno d'altro. Joelle è entrata
con grande voglia, provando a tirare come piace a me. Purtroppo è
arrivato un errore anche per lei, ma è stata un buon cambio perché
ha dato qualcosa alla squadra e a muro ha lavorato bene, come la
battuta al salto, che stiamo allenando. Le nostre giovani ci hanno
dato qualcosa in più anche a livello d'atteggiamento: sono sempre
solari, spingono sempre e non mollano mai”.
Le
anticipo il derby di venerdì: voi e Filottrano avete giocato allo
specchio: la Lardini perdeva 2 set a 0, ha rimontato, ma ha perso al
tie-break.
“Sappiamo
che l'A2 è un campionato difficile, basta mollare un attimo per
rischiare tanto, come abbiamo fatto noi. Magari loro l'hanno fatto
nel quinto set...”.
Non
mollare mai, mai concedersi confidenze.
“Assolutamente,
perché le partiti non solo mai chiuse, sia se sei avanti, sia se sei
dietro. E' un tema importante che con la Beng abbiamo espresso in due
modi opposti. Nettamente avanti, abbiamo tolto il piede
dall'acceleratore a inizio del terzo set, ma quando eravamo a un
passo dalla sconfitta, abbiamo ripreso a pigiare il piede, a spingere
tanto”.
Ricordiamolo
ancora una volta: con Filottrano si gioca venerdì 18 dicembre, alle
ore 20,30, a Campanara, nell'anticipo dell'11^ giornata in programma
la sera successiva.
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