Si può anche cadere, ma quello che conta è rialzarsi subito (Foto Eleonora Ioele) |
di Alessandro Di Domenico
Dopo tanto “silenzio stampa” vorrei esprimere il mio parere sulla stagione, fin qui trascorsa, della pallavolo femminile e della nostra magnifica squadra del Volley Pesaro, perchè le nostre ragazze sono davvero magnifiche.
Il dibattito sul rendimento altalenante della nostra squadra “nostrana” è al massimo della discussione, da sostenitore, e osservatore esterno, vorrei porre sul piatto alcune considerazioni.
HA PIU’ VALORE IL PUNTO PRESO CON FILOTTRANO O I 2 PUNTI CONQUISTATI A ROVIGO? La risposta per me è pleonastica, ovvio, il punto con Filottrano, ma il ragionamento parte dalla trasferta di Olbia, dove abbiamo perso!!!
Ma attenzione: la riflessione più “arguta” parte dal turno interno con Palmi, liquidato con un secco 3 a 0 dalle nostre ragazze. Riorganizziamo le idee.
Non vi nascondo che i “toni quasi trionfalistici” dopo la vittoria con Palmi, erano secondo me un po’ fuori luogo, ma tant’è che non ho voluto “dire la mia” per non rompere l’idillio mediatico che si era creato, ma la verità è che con Palmi l’imperativo era vincere per risollevarci dalla sconfitta di Olbia e per mettere le basi per la trasferta di Rovigo, ma diciamocelo, Palmi è stata nettamente inferiore a noi e giustamente abbiamo vinto.
Arriva poi la trasferta di Rovigo, ed anche in questo caso altri “toni quasi trionfalistici” per una vittoria in trasferta che cancellava un lungo “digiuno” ma che in verità abbiamo rischiato di perdere e soprattutto con un’altra squadra modesta, di bassa classifica, ma che al quinto set ha dimostrato la capacità di reazione delle nostre ragazze, soprattutto dopo l’infortunio di Rita, con l’innesto di tre non titolari.
Ma è evidente l’imbarazzo di un risultato che sembrava in tasca dopo i primi due set dominati, e senza nessun accenno di reazione del Rovigo, di fatto, sciupato e sprecato dalla nostra squadra già dal terzo set.
Quindi l’approccio alla sfida con Filottrano, in questa ottica, era drammatico. Una squadra ben organizzata, di pari classifica, con forti individualità e un allenatore con esperienza di A1 (Scavolini Volley, scusate se è poco), poi con l’infortunio della Liliom, il 3 a 0 era quasi scontato e da “tavolino”, almeno per me.
Ma, ma c’è un ma, e qui tiro in ballo Olbia. Nella terra Sarda , con una squadra forte abbiamo perso, 3 a 1 mi pare, e, a parte i soliti redimenti altalenanti, che in questa pallavolo ci stanno, nonostante l’assenza del nostro Capitano, che nessuno mette in dubbio per bravura e rendimento complessivo, abbiamo lottato punto a punto, set per set, e forse un punticino ce lo meritavamo. Io interpretai quella partita definendola “la sconfitta della svolta”, non compresa dai più, perché mai come prima era emersa la forza della squadra e la capacità di fare quadrato per compensare la mancanza o la carenza di qualcuno; quindi il segreto era nel trovare la “regia” giusta per fare rendere tutte insieme le nostre ragazze proprio quando più serve, cioè nelle difficoltà.
E’ evidente che dalle partite con Palmi e soprattutto con Rovigo ci si poteva aspettare di più, ma è chiaro che non tutto si può decidere a “tavolino” e Rovigo insegna, per di più con la perdita per infortunio della nostra “martellatrice”.
Arrivando alla partita di ieri, alla luce di questa analisi, sapendo benissimo che l’infortunio della Liliom avrebbe influenzato psicologicamente sia le nostre ragazze ma anche le nostre avversarie, il risultato ci conferma che la Volley Pesaro ha un collettivo di alto spessore e che si può battere alla pari con chiunque; le ragazze hanno affrontato un primo set a testa alta con orgoglio e onore, capitolando nel secondo nel peggiore dei modi, e nei presupposti della vigilia, hanno tirato fuori le unghie e hanno dato il meglio di loro nel terzo con la forza e la volontà di dimostrare che “noi ci siamo”, “noi siamo Pesaro” e l’hanno conquistato con caparbietà e fermezza; il quarto set poteva essere il suggello di questa “rimonta”, ci siamo persi, è vero, ma non è stata la prima volta, e quanto avevano speso le nostre ragazze, in termini fisici, nervosi e mentali, per cercare di chiuderla?.... vi ricordo, il tutto con l’assenza di Rita Liliom.
Il quinto set è andata come è andata ma alla fine abbiamo ritrovato una grande Francesca Babbi, una Elisa Mezzasoma indomita, una Isabella Di Iulio sempre all’altezza, la Sara Zannini che sempre più ci ricorda la Elke e la Momi Di Gennaro, una imperiosa Federica Mastrodicasa che con Diletta Sestini hanno provato in tutti i modi ad arginare le attaccanti avversarie, Martina Bordignon che mai come questa volta ha sentito “il peso” di essere titolare ma anche sostituta di un pezzo da “90” come Rita, e le altre ragazze che Matteo ha cercato di far girare per far prendere fiato alle nostre guerriere… ebbene… cosa potevamo fare di più? Certo! Chiuderla al quarto set, non andare in “apnea” come spesso ci accade, non perdere la testa, ecc. ecc., ma ricordiamocelo che dall’altra parte c’è un avversario che non lascia scampo, quell’avversario che anche noi sappiamo esserlo e che spesso ci ha visto spietati “sicari” di altri sestetti, quindi onore e merito alle nostre ragazze, che spero abbiano definitivamente compreso che possono e devono giocarsela sempre e ovunque e con chiunque, perché questa squadra, il Volley Pesaro, sarà la vera sopresa del 2016….. un grande in bocca al lupo e come sempre : forza ragazze siamo sempre con voi.
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