domenica 22 novembre 2015

IL VOLLEY PESARO VINCE, MA PERDE UN PUNTO, PERO' E' SESTO

@LucianoMurgia

La myCicero soffre fino al tie-break per avere ragione di una sfortunata Clendy
Le lille esultano dopo un punto importante (Foto Eleonora Ioele)

MYCICERO PESARO - CLENDY AVERSA 3 - 2

PESARO: Mastrodicasa 15 (12/30; battute sbagliate 2; muri 3), Bordignon 1 (1/3; bs 1), Zannini (L: ricezioni 16, errori 1, positiva 81%, perfetta 56%), Sestini 8 (5/12; bs 2; muri 3), Di Iulio 3 (1/3; battute vincenti 2, bs 1), M'Bra ne, Gennari ne, Arciprete, Mezzasoma 16 (15/43; bv 1, bs 3), Liliom 22 (18/39; bv 1, bs 1; muri 3), Di Marino ne, Babbi 18 (16/48; bv 1; muri 1). All. Bertini.
AVERSA: Bresciani (L: ricezioni 32, errori 2, positiva 70%, perfetta 36%), Focosi, Salamone 11 (8/21; bv 1, bs 1; muri 2), Drozina 4 (2/7; bv 1; muri 1), Lukovic 15 (14/58; bs 2; muri 1), Modena (0/4), Astarita 21 (18/53; bs 2; muri 3), Tasca 10 (4/7; bs 2; muri 6), Neriotti 13 (6/16; bv 1, bs 2; muri 6). All. Della Volpe.
ARBITRI: Toni e Merli di Terni.
PARZIALI: 25-15; 20-25; 25-22; 22-25; 15-12 in 123 minuti.

STATISTICHE DI SQUADRA:
VOLLEY PESARO:
Battute 106, errori 10, punti 5. Ricezioni 91, errori 6, positiva 80%, perfetta 40%. Attacchi 178, errori 8, muri subiti 19, punti 68, 38%. Muri fatti 10. Errori avversari 24.
AVERSA:
Battute 100, errori 9, punti 3. Ricezioni 96, errori 11, positiva 63%, perfetta 33%. Attacchi 166, errori 8, muri subiti 10, punti 52, 31%. Muri fatti 19. Errori avversari 25.
NOTE: Osservato un minuto di silenzio in memoria di Adelio Pistelli, giornalista sportivo fra i più appassionati di pallavolo. Due spettatori hanno esposto la bandiera del Mali, a ricordare che tutte le morti di terrorismo sono uguali.

Le campane sono scese in campo con 9 giocatrici e hanno perso (infortunio al ginocchio) l'ottima Tasca

PESARO - Il Volley Pesaro myCicero vince, ma perde 1 punto e soprattutto qualche certezza acquisita mercoledì, quando, superando Caserta, sembrava avere cancellato i dubbi affiorati nella trasferta a Monza.
Al cospetto di una Clendy Aversa presentatasi con sole nove giocatrici, senza – l'avevamo anticipato – Manfredini, ma anche Sofia Devetag, che però, intervistata sabato mattina, niente ci aveva detto dell'infortunio patito il giorno prima. Pensate se si fosse infortunata dopo l'intervista, avrei pensato di portarle sfiga. Invece, non me l'ha detto per “motivi tecnici e tattici”. In decenni di professione non mi era capitato prima di oggi.
Detto questo, evidentemente Aversa vive un periodo sfortunato, perché durante la partita si è fatta male anche Federica Tasca, fino a quel momento (22 a 20 del terzo set) superba protagonista, come raccontano le sue cifre. In particolare i muri che le due centrali campane hanno sbattuto in faccia all'attacco pesarese. A fine gara, Matteo Bertini ha sottolineato i 19 – diciannove – muri eretti da Aversa. Forse la chiave di una partita finita al tie-break che dopo il primo set sembrava avviata verso un possibile 3 a 0. Mai fidarsi dei parziali vinti facilmente, anche se la difesa pesarese aveva ridotto al lumicino la temuta Lukovic.
La partita è cambiata, perché dai 5 muri a 2 del primo set si è passati al 5 muri a 17 finali. Le lille sono sembrate impaurite, davanti alla ritrovata incertezza offensiva, pure in una serata che ha spesso registrato eccellenti percentuali. Il problema è che i muri campani sono arrivati al momento giusto. E la ritrovata fiducia delle ragazze di Bertini è finita in... Tasca alla Clendy.
Il tie-break è sembrato la legittima conclusione di una partita che le ospiti non avrebbero meritato di perdere senza guadagnare almeno un punto e che Babbi e compagne hanno dilapidato nel momento in cui tutto congiurava a loro favore. Strano, ma non troppo, chi doveva subire le conseguenze negative dall'infortunio di Tasca ne ha tratto motivo per crescere e chi poteva trovarne giovamento ha finito per pagare dazio. Buon che ilm tie-break abbia evitato una possibile beffa, anche se lo svolgimento lo ha fatto temere, quando Pesaro ha dilapidato un bel vantaggio. Non ci saranno peccati da espiare, ma una lezione si cui meditare. Questo è davvero un campionato dove non ci sono certezze, salvo quella di Forlì che continua a vincere. Almeno per il momento. Tutte le altre non possono concedersi distrazioni.

PRIMO SET: battute sbagliate (1 a testa) e invasioni (1 a testa), ma anche 2 muri (equamente distribuiti) e salvataggi da applausi, come quello di Isabella Di Iulio su ricezione difficile di una compagna. E battute vincenti, 2, della regista abruzzese, che lanciano la myCicero sul 12 a 5, quando la regola impone il time-out tecnico, dopo che Della Volpe ne ha speso uno sul 10-5. Ne arriva un altro, sul 15-6, ma Pesaro – grazie a due battute vincenti di Di Iulio – ha spaccato il set. E quando alla seconda invasione campana segue il primo errore in attacco, il 17 a 7 è la fotografia di un set a senso unico. Aversa reagisce, grazie a qualche errore di troppo delle lille (battuta sbagliata, attacco impreciso, due invasioni) e si va sul 19-13. Un attimo, con Liliom in battuta, Pesaro chiude agevolmente sul più 10: 25-15 in 24 minuti. Babbi e Sestini 5, Mezzasoma 3, Mastrodicasa e Liliom 2. Salamone 4, Tasca 3, Astarita 2, Lukovic 1. L'opposta serba è la più in difficoltà. La difesa pesarese l'ha obbligata a un 1/12 (8 per cento) che ha conosciuto raramente. 3 ace a 0 per Pesaro, meglio anche al muro (5 a 2). E in attacco (32% contro 23%). Della Volpe ha utilizzato già tutte le 9 giocatrici.

SECONDO SET: la legge dei set vinti facilmente trova immediata applicazione. Avanti 2-1 (Babbi e Mastrodicasa), Pesaro subisce un pesante 1-6 che dà morale alle ospiti, che non mollano più la presa, lavorando bene al muro. La myCicero reagisce, ma non coglie mai l'attimo. Accade soprattutto quando, sotto 12-18, un grande momento di Rita Liliom spinge al meno 2 (17-19), ma la palla del meno uno è vanificata da un'invasione. Contestata. Ma – ricordando quel che diceva il grande Boskov – hanno ragione gli arbitri. La Clendy ringrazia e se ne va, fino al 20-25 in 26 minuti. Grazie a un eccellente lavoro di squadra, come dimostra il tabellino: Astarita 6, Tasca e Neriotti 4, Lukovic 3, Drozina 2. E a un attacco cresciuto tanto (42%, mentre Pesaro ha il 37%). Ma anche al muro, dove aversa ha ribaltato il confronto: 5 a 1 (3 di Tasca). Pesano maledettamente anche i 6 errori a 2 delle pesaresi, dopo che nel set precedente il conto era stato di 2 a 7. Liliom 8 punti, ma 3 muri subiti; 3 Babbi e Mastrodicasa, 2 Mezzasoma, 1 Sestini e Di Iulio.

Il muro di Aversa fa tanto male alle lille
Bertini non crede ai propri occhi: 19 muri subiti

TERZO SET: lo vince Pesaro, che soffre maledettamente fino all'infortunio di Federica Tasca. Attaccando con il 53 per cento (16/30) avrebbe dovuto chiuderlo meglio, se non avesse dovuto fare i conti con un muro avversario capace di mettere in cassa 6 punti (3 Neriotti, 2 Tasca, 1 Astarita) e di ovviare a percentuali inferiori (37%). Al posto della centrale, Della Volpe deve utilizzare il secondo libero. Un problema, al primo impatto. Liliom segna il 23° punto. Aversa ci aggiunge un errore di formazione commesso proprio dalla nuova entrata: 24-21. Lukovic centra una bella pipe e annulla la prima palla set, ma Pesaro non si concede distrazioni e torna in vantaggio 2 set a 1 grazie al 25-22 maturato in 30 minuti. Nel frattempo, soccorsa anche dallo staff medico pesarese, la sfortunata giocatrice bergamasca va nello spogliatoio, dove – lo racconta l'ufficio stampa ospite – sembra accertarsi una forte contusione al ginocchio sinistro patita nel tentativo di contrastare la fast del 22 a 20 messa giù da Mastrodicasa. Liliom e Mastrodicasa 5 punti nel parziale, Babbi e Mezzosoma 4, E 4 sono i punti di Astarita, LukovIc e Neriotti, 3 di Tasca. Il dato esaltante è il 53% offensivo, quello deprimente il 2 a 6 nei muri.

QUARTO SET: Che strano, dovrebbe essere Aversa, che gioca con 2 liberi e ha un buco enorme con Modena in posto 4, ad avere l'angoscia di non farcela, ma alla fine lo sconvolgimento tattico toglie tante certezze alle pesaresi, che vanno sotto nel punteggio e sembrano ghermite dalla paura di sbagliare. Aversa va sul 9-13. Liliom e Babbi accorciano l'elastico con l'aiuto di un'invasione, uno dei temi della serata. La terza invasione ospite, seguita da tre imperiosi attacchi (mani fuori) di Mezzasoma sembrano scacciare la paura: 19-18 dal 13-17. Invade anche Pesaro e Aversa risponde c con uno 0 a 3 che la riporta avanti. Babbi pareggia a 22, poi errori e una sontuosa Astarita (8) impongono il quinto set, quello del giudizio: 22-25.

QUINTO SET: l'avvio è in equilibrio, ma Pesaro ha una Mezzasoma in più. Elisa centra tre punti consecutivi. La sostiene Babbi (2) e il tabellone indica 6 a 3. Aversa ferma il gioco, Pesaro è in confusione e manca il più 4. Così, dal possibile 7 a 3 si passa al 7 pari, quando l'eccellente Drozina è pescata in errore in palleggio. Una serie in battuta di Mezzasoma (ace) mette in difficoltà la rei8cezione avversaria. Mastrodicasa capitalizza di prima intenzione mettendo a terra il 12 a 7. Non è ancora finita. Caserta replica con un parziale che potrebbe essere pericolosissimo, soprattutto quando arriva lo 0 a 4 (12-11) con un bagher di Bresciani, il libero. Da non credere, ma stasera se ne sono viste tante, una in più non cambia la storia. Mastrodicasa e Liliom (2) impediscono che le difficoltà si trasformino di atroce beffa, malgrado un grande mani fuori di Lukovic tenga accese le speranze campane. Finisce 15-12, un sospiro di sollievo, i tifosi pesaresi abbracciamo le lille, le ragazze di Aversa corrono ad abbracciare Federica Tasca. Auguri, di cuore.
In virtus degli altri risultati (in serata articolo sulle singole partite, coni numeri più importanti della settima giornata), la myCicero sesta in classifica, a quota 11, preceduta da Forlì 19, Soverato e Monza 15, Olbia 13, Chieri 12 e seguita da Trento,  Filottrano, Caserta e Aversa 10, Palmi 7, Rovigo 6, Settimo Torinese 5, Anagni 4. Un bel vantaggio sulla zone retrocessione.

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