giovedì 7 aprile 2016

“RAGAZZE, SIETE BRAVISSIME!”

"Sono 10!" sembrano urlare le colibrì (Foto Eleonora Ioele)


Matteo Bertini incantato dall prestazione della myCicero Volley Pesaro: “Il nostro muro-difesa è di una bellezza sconvolgente”

@LucianoMurgia
Il giorno dopo è come la sera prima, parlandone con i protagonisti e con gli spettatori: la gioia è immensa, i brividi sono a fior di pelle. La myCicero Volley Pesaro, la società che seppe rinunciare alla serie A1 perché i conti non tornavano, mentre altre continuavano a ballare fingendo che il loro Titanic fosse inaffondabile, ha vissuto – mercoledì – una delle serate più belle.
Le ragazze in lacrime, l'emozione di Barbara e Sorbo, Matteo Bertini che si guardava intorno, quasi incredulo. Tutto vero, Matteo, non per caso. Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici. Se il risultato è questo... Anzi, se i risultati sono questi...
Dieci vittorie consecutive, un girone di ritorno semplicemente da favola. La matricola-Cenerentola ha indossato gli abiti della festa e meriterebbe di ballare con la musica sublime composta da Gioachino Rossini, a prestarle la voce Vesselina Kasarova, splendido mezzosoprano bulgaro che a Pesaro, nell'edizione 1998 del Rof, sedusse pubblico e critica. Come le colibrì.
Se dopo oltre 2 ore di partita, di emozioni, di brividi, di delusioni e di gioie, davanti a una pizza e a una birra, con tua figlia che vedi ogni tanto, parli solo di volley, anzi della myCicero Volley Pesaro, è perché hai assistito a qualcosa di magico.
E la gioia aumenta, anche se non cancella la delusione provata nel registrare l'ennesimo deserto nel PalaCampanara. Archivio il discorso, convinto che prima o poi si dovrà affrontare – non chi scrive, la società – l'idea di trovare altrove maggiore amicizia, e magari affetto.
Archivio il discorso perché oggi, come ieri, deve esserci solo gioia, soddisfazione, orgoglio...
Una gioia per sé, un'altra per il campionato. Battere Forlì, regalando alla serie A2 il pathos che può garantire solo una promozione assegnata nell'ultimo atto di una stagione, è una gioia per tutto il movimento. Ottenere la decima vittoria consecutiva, con la prospettiva di allungare la striscia positiva – scritto con il massimo rispetto per l'Omia Cisterna, che ha vissuto una stagione sfortunata – è elevare il livello della felicità che si respira in seno e attorno alla squadra che venerdì mattina torna al lavoro – seduta pesi nella palestra del Ledimar – in vista della trasferta laziale.
Esplode la gioia della myCicero e di Matteo Bertini (Foto Eleonora Ioele)
Secondo noi, Ze Roberto, il mito della pallavolo mondiale, vedendo la partita non può che avere pensato: “Ma che belle squadre! Ma che brave le ragazze di Matteo Bertini”. Cosa pensa il diretto interessato?
Brave, bravissime. Avevamo di fronte una squadra che doveva vincere per conquistare la promozione in A1. Credo, anzi sono convinto che le romagnole siano arrivate a Pesaro motivatissime, consapevoli che quest'anno – tra amichevoli, campionato e Coppa Italia – erano a 4 vittorie in altrettanti incontri”.
Tra l'altro vittorie nette, ma voi avete ribaltato il pronostico...
Sopperendo con la squadra a quelle che vengono ritenute le nostre lacune, ai limiti tecnici che ci vengono addebitati...”.
Lo dice, ma non ne è convinto.
Si vince con la tecnica... Siamo state all'altezza, anche nella fisicità. Le ragazze sono state fantastiche, esibendo un muro-difesa di una bellezza sconvolgente. Un allenatore rimane incantato davanti a un'esibizione come quella offerta dalle mie ragazze”.
Sembra incredibile, ma c'è addirittura il rimpianto per come è finito il primo set... Eravate sotto, dopo un brutto avvio. Avete reagito da grande squadre. Voi che non avete un grande rapporto con il punto diretto con il muro, ne avete fatti 5 nel primo set, fermando una squadra che attacca abitualmente dall'attico.
Gli applausi di Bertini a Diletta Sestini (Foto Eleonora Ioele)
Voglio fare un monumento alle mie centrali, in particolare a Diletta Sestini, che sta vivendo una crescita spaziale in questo fondamentale. Adesso, a muro, è veramente fenomenale. E forse capisce perché prima mi arrabbiavo tanto con lei... Faceva quasi tutto bene, non benissimo. Adesso fa tutto benissimo. Cosa potrei aggiungere? Lei ha un atteggiamento fantastico. Federica Mastrodicasa ha faticato più del solito in attacco, però è sempre stata presente, lucida. Ed è stata protagonista di un buon turno in battuta”.
Matteo non sta più nella pelle...
Perché è bello vederle scendere in campo con la gioia di giocare. E' fondamentale per le fortune di una squadra”.
Non solo le titolari, nei giudizi molto lusinghieri dell'allenatore marottese.
Vorrei fare un apprezzamento particolare per Giulia Gennari. Entrata in campo in momenti delicati della partita, ha fatto la differenza in qualche circostanza”.
Le confesso: sul 2 a 1, ricordando come era finito – male – il primo set, ho pensato (soprattutto sperato) che avreste chiuso la partita.
Nel quarto set siamo partite male, pagando – credo – la stanchezza...”.
Però ci stava la reazione di una squadra che, oggettivamente, non solo perché schiera Aguero, sembra di livello superiore.
Assolutamente sì. Era evidente che avrebbero dato tutto per evitare la sconfitta senza guadagnare punti. Le mie, però, erano prosciugate dal derby a Filottrano. Isabella Di Iulio ha fatto due giorni d'allenamento in cui non riusciva a muoversi. Non so ancora come abbia fatto a giocare così contro Forlì. Nel quarto set, l'ho portata in panchina per consentirle di prendere fiato. Giulia è stata molto brava e sono contento per lei, che da inizio anno ha avuto poche possibilità d'entrare in campo. Brava, sta crescendo anche lei”.
E che dire di Joelle, che evidentemente – come già in Coppa Italia a Forlì – vuole farsi ammirare da Tai Aguero, suo idolo.
Joelle... ah Joelle... Ha dato una bella svolta alla partita. L'ho tolta alla fine perché stava soffrendo il mani fuori di Aguero. Invece, Elisa Mezzasoma aveva fatto bene il lavoro al muro. Che devo dirle ancora...”.
Beh, che i complimenti che Joelle ha ricevuto da Aguero sono meritati. Lo ha dimostrato con i fatti. A proposito del mito della pallavolo femminile: alcuni suoi colpi meritano da soli il prezzo del biglietto, ma a un certo punto non riusciva a mettere giù una palla. Merito vostro, non demerito suo.
E' vero, devo riprendere con i complimenti... Ah, dimenticavo Arciprete: incredibile. E' sfacciata, non ha paura di niente, sbaglia un colpo e quello successivo lo tira ancora più forte, con maggiore decisione. E' una ragazza strepitosa... Dovrei dire che ha... non lo dico, ma so che capite cosa intendo dire. Di Ghilardi non dico niente, parla da sola, con i fatti”.
Il futuro è nelle vostre mani, dipendete solo da voi.
E' nelle nostre mani, ma dobbiamo recuperare un po' d'energie. Siamo veramente al lumicino. Ho concesso un giorno libero. Vedremo cosa riusciremo a fare prima di andare a Cisterna”.



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