"Sono 10!" sembrano urlare le colibrì (Foto Eleonora Ioele) |
Matteo
Bertini incantato dall prestazione della myCicero Volley Pesaro: “Il
nostro muro-difesa è di una bellezza sconvolgente”
@LucianoMurgia
Il
giorno dopo è come la sera prima, parlandone con i protagonisti e
con gli spettatori: la gioia è immensa, i brividi sono a fior di
pelle. La myCicero Volley Pesaro, la società che seppe rinunciare
alla serie A1 perché i conti non tornavano, mentre altre
continuavano a ballare fingendo che il loro Titanic fosse
inaffondabile, ha vissuto – mercoledì – una delle serate più
belle.
Le
ragazze in lacrime, l'emozione di Barbara e Sorbo, Matteo Bertini che
si guardava intorno, quasi incredulo. Tutto vero, Matteo, non per
caso. Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Sacrifici, sacrifici e ancora
sacrifici. Se il risultato è questo... Anzi, se i risultati sono
questi...
Dieci
vittorie consecutive, un girone di ritorno semplicemente da favola.
La matricola-Cenerentola ha indossato gli abiti della festa e
meriterebbe di ballare con la musica sublime composta da Gioachino
Rossini, a prestarle la voce Vesselina Kasarova, splendido
mezzosoprano bulgaro che a Pesaro, nell'edizione 1998 del Rof,
sedusse pubblico e critica. Come le colibrì.
Se
dopo oltre 2 ore di partita, di emozioni, di brividi, di delusioni e
di gioie, davanti a una pizza e a una birra, con tua figlia che vedi
ogni tanto, parli solo di volley, anzi della myCicero Volley Pesaro,
è perché hai assistito a qualcosa di magico.
E
la gioia aumenta, anche se non cancella la delusione provata nel
registrare l'ennesimo deserto nel PalaCampanara. Archivio il
discorso, convinto che prima o poi si dovrà affrontare – non chi
scrive, la società – l'idea di trovare altrove maggiore amicizia,
e magari affetto.
Archivio
il discorso perché oggi, come ieri, deve esserci solo gioia,
soddisfazione, orgoglio...
Una
gioia per sé, un'altra per il campionato. Battere Forlì, regalando
alla serie A2 il pathos che può garantire solo una promozione
assegnata nell'ultimo atto di una stagione, è una gioia per tutto il
movimento. Ottenere la decima vittoria consecutiva, con la
prospettiva di allungare la striscia positiva – scritto con il
massimo rispetto per l'Omia Cisterna, che ha vissuto una stagione
sfortunata – è elevare il livello della felicità che si respira
in seno e attorno alla squadra che venerdì mattina torna al lavoro –
seduta pesi nella palestra del Ledimar – in vista della trasferta
laziale.
Esplode la gioia della myCicero e di Matteo Bertini (Foto Eleonora Ioele) |
Secondo
noi, Ze Roberto, il mito della pallavolo mondiale, vedendo la partita
non può che avere pensato: “Ma che belle squadre! Ma che brave le
ragazze di Matteo Bertini”. Cosa pensa il diretto interessato?
“Brave,
bravissime. Avevamo di fronte una squadra che doveva vincere per
conquistare la promozione in A1. Credo, anzi sono convinto che le
romagnole siano arrivate a Pesaro motivatissime, consapevoli che
quest'anno – tra amichevoli, campionato e Coppa Italia – erano a
4 vittorie in altrettanti incontri”.
Tra l'altro vittorie nette, ma voi avete ribaltato il pronostico...
Tra l'altro vittorie nette, ma voi avete ribaltato il pronostico...
“Sopperendo
con la squadra a quelle che vengono ritenute le nostre lacune, ai
limiti tecnici che ci vengono addebitati...”.
Lo
dice, ma non ne è convinto.
“Si
vince con la tecnica... Siamo state all'altezza, anche nella
fisicità. Le ragazze sono state fantastiche, esibendo un muro-difesa
di una bellezza sconvolgente. Un allenatore rimane incantato davanti
a un'esibizione come quella offerta dalle mie ragazze”.
Sembra
incredibile, ma c'è addirittura il rimpianto per come è finito il
primo set... Eravate sotto, dopo un brutto avvio. Avete reagito da
grande squadre. Voi che non avete un grande rapporto con il punto
diretto con il muro, ne avete fatti 5 nel primo set, fermando una
squadra che attacca abitualmente dall'attico.
Gli applausi di Bertini a Diletta Sestini (Foto Eleonora Ioele) |
“Voglio
fare un monumento alle mie centrali, in particolare a Diletta
Sestini, che sta vivendo una crescita spaziale in questo
fondamentale. Adesso, a muro, è veramente fenomenale. E forse
capisce perché prima mi arrabbiavo tanto con lei... Faceva quasi
tutto bene, non benissimo. Adesso fa tutto benissimo. Cosa potrei
aggiungere? Lei ha un atteggiamento fantastico. Federica Mastrodicasa
ha faticato più del solito in attacco, però è sempre stata
presente, lucida. Ed è stata protagonista di un buon turno in
battuta”.
Matteo
non sta più nella pelle...
“Perché
è bello vederle scendere in campo con la gioia di giocare. E'
fondamentale per le fortune di una squadra”.
Non
solo le titolari, nei giudizi molto lusinghieri dell'allenatore
marottese.
“Vorrei
fare un apprezzamento particolare per Giulia Gennari. Entrata in
campo in momenti delicati della partita, ha fatto la differenza in
qualche circostanza”.
Le
confesso: sul 2 a 1, ricordando come era finito – male – il primo
set, ho pensato (soprattutto sperato) che avreste chiuso la partita.
“Nel
quarto set siamo partite male, pagando – credo – la
stanchezza...”.
Però
ci stava la reazione di una squadra che, oggettivamente, non solo
perché schiera Aguero, sembra di livello superiore.
“Assolutamente
sì. Era evidente che avrebbero dato tutto per evitare la sconfitta
senza guadagnare punti. Le mie, però, erano prosciugate dal derby a
Filottrano. Isabella Di Iulio ha fatto due giorni d'allenamento in
cui non riusciva a muoversi. Non so ancora come abbia fatto a giocare
così contro Forlì. Nel quarto set, l'ho portata in panchina per
consentirle di prendere fiato. Giulia è stata molto brava e sono
contento per lei, che da inizio anno ha avuto poche possibilità
d'entrare in campo. Brava, sta crescendo anche lei”.
E
che dire di Joelle, che evidentemente – come già in Coppa Italia a
Forlì – vuole farsi ammirare da Tai Aguero, suo idolo.
“Joelle...
ah Joelle... Ha dato una bella svolta alla partita. L'ho tolta alla
fine perché stava soffrendo il mani fuori di Aguero. Invece, Elisa
Mezzasoma aveva fatto bene il lavoro al muro. Che devo dirle
ancora...”.
Beh,
che i complimenti che Joelle ha ricevuto da Aguero sono meritati. Lo
ha dimostrato con i fatti. A proposito del mito della pallavolo
femminile: alcuni suoi colpi meritano da soli il prezzo del
biglietto, ma a un certo punto non riusciva a mettere giù una palla.
Merito vostro, non demerito suo.
“E'
vero, devo riprendere con i complimenti... Ah, dimenticavo Arciprete:
incredibile. E' sfacciata, non ha paura di niente, sbaglia un colpo e
quello successivo lo tira ancora più forte, con maggiore decisione.
E' una ragazza strepitosa... Dovrei dire che ha... non lo dico, ma so
che capite cosa intendo dire. Di Ghilardi non dico niente, parla da
sola, con i fatti”.
Il
futuro è nelle vostre mani, dipendete solo da voi.
“E'
nelle nostre mani, ma dobbiamo recuperare un po' d'energie. Siamo
veramente al lumicino. Ho concesso un giorno libero. Vedremo cosa
riusciremo a fare prima di andare a Cisterna”.
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