giovedì 28 aprile 2016

“VOLEVAMO FARLO PER DILETTA SESTINI”



Matteo Bertini racconta cosa è passato nella mente della myCicero Volley Pesaro dopo l'infortunio della centrale toscana: “Lo volevamo per lei e perché è stata una grande stagione. Ma davanti avevamo una squadra che ha giocato una partita clamorosa”
Matteo Bertini, amareggiato per l'infortunio di Diletta (Foto Eleonora Ioele)

@LucianoMurgia
Il parcheggio di un'area di servizio lungo l'Autostrada del Sole. Buio fuori, buio soprattutto dentro. E' notte, si torna a casa portando nel cuore la domanda delle domande: come sarebbe finita se...? Non avrà risposta. Il cuore del tifoso dice che, sì, si poteva fare. La razionalità del giornalista induce a dubitare. Resta l'unica certezza: la myCicero non è riuscita a concretizzare il suo sogno (anche) perché Diletta non ha potuto dare il suo contributo di classe e grinta, la sua voglia di concorrere a conquistare un grande successo, l'ennesimo di una stagione indimenticabile.
Siamo tutti addolorati, perplessi, anzi sgomenti. Poco prima, in un altro parcheggio, quello antistante il palasport di Monza, Giorgio Fanesi, lo Sponsor (lo scrivo con la S maiuscola perché ieri, andando e tornando da Monza, mi è sembrato di tornare indietro nel tempo, a trent'anni fa, alle trasferte al seguito della Scavolini Basket... ma questa storia merita un suo spazio esclusivo, e già oggi proverò a dedicarglielo), aveva tirato su il morale di tutti, stappando una bottiglia e brindando a Diletta. Un brindisi per augurare tutto il bene del mondo alla centrale che s'accingeva a tornare a Pesaro sdraiata sui sedili in fondo al pullman, accudita da Claudio e Gabriele, i due fisioterapisti, assistita dalle compagne di squadra, dagli allenatori, dai dirigenti.

Papà Stefano, giustamente amareggiato per un post, consola i tifosi. Solo la risonanza magnetica dirà la verità sull'infortunio

Papà Stefano Sestini, che incontriamo nell'area di servizio, è incredibile. E' lui che prova a consolare i tifosi, i Balusch. Pensa positivo, Stefano, spiegando che è lo sport, che nello sport, purtroppo, accadono anche queste cose. E spiega che forse è il legamento collaterale, sperando non si tratti del crociato. Non ci sono certezze, al momento, solo timori, perché il ginocchio destro di Diletta è gonfio e non rende possibile l'esame della risonanza magnetica, l'unica che darà una risposta vera. L'unica amarezza di Stefano, che invece in Lapo, fidanzato di Federica Mastrodicasa, diventa rabbia, è un post infelice in una pagina di Facebook. Un post che dovrebbe indurre a meditare, a contare non una, ma cento, mille volte prima di scatenarsi alla tastiera.
Si torna a casa che sono quasi le 3, i 300 e più chilometri non hanno lenito il dolore. In pullman non si è parlato d'altro. Come sul taraflex di Monza subito dopo la partita.
Già, come si può giocare, più semplicemente stare in campo, quando una compagna che è stata con te per tanti mesi, che ha convissuto con i tuoi stessi allenamenti, le tue fatiche, i tuoi sacrifici, che ha condiviso le tue emozioni e provato le stesse gioie e le stesse delusioni, è sdraiata in panchina, in lacrime, con il ginocchio bloccato?
E' difficile, molto difficile... Soprattuto perché è Diletta...” commenta Matteo Bertini, che ci sembra stenti a frenare le lacrime...
Volevamo farlo per lei: lo meritava. E perché è stata una grande stagione. Le ragazze ci hanno provato, ma davanti avevamo una squadra che ha disputato una partita che definirei clamorosa. Non abbiamo niente da rimproverarci, brava Monza”.
Ci avevano detto che Valentina Zago soffre le partite senza domani, quelle che non puoi e non devi sbagliare. Alla faccia... é stata incredibile, mettendo a terra 10 punti in quel maledetto primo set che ha dato una svolta alla partita. E con lei anche a Giorgia De Stefani, decisiva nella rimonta del secondo set.
Eh sì – sottolinea l'allenatore marottese -: lei ha cambiato la storia del secondo set trovando soluzioni offensive importanti in attacco, visto che Bezarevic faceva fatica a fare punti e soffriva in ricezione. Probabilmente ha cambiato la partita, mentre noi siamo state imprecise in alcune situazioni, pagando troppa frenesia. Però – lo ribadisco – davanti avevamo una squadra che ha dimostrato sul campo perché punta alla promozione in serie A1...”.
Detto questo, il film della stagione è straordinario.
Se ad agosto qualcuno mi avesse detto che a fine aprile si sarebbe giocata gara 3 per andare in finale, affrontando la Saugella, gli avrei detto che era pazzo. Ovvio che, arrivati a questo punto, dispiace uscire così. Avevo visto le ragazze motivate, cariche, belle, anche nell'allenamento della mattina, a poche ore dalla partita . Mi è dispiaciuto soprattutto perdere 3 a 0. Forse se il secondo set fosse finito nostro favore... Lo stavamo giocando bene ed eravamo avanti 20-17. Ci hanno ripreso, guadagnando coraggio. Da lì in poi Monza non ha sbagliato più. Brava. Ma bravissime anche le mie ragazze”.
Una domanda, con una premessa: Claudia Di Marino, entrata a freddo, ogni volta che è stata chiamata in campo ha dato tanto alla squadra. Basti pensare alla partita di Coppa Italia vinta a Olbia. Però, giocando meno, i suoi sincronismi nel muro-difesa non possono essere gli stessi che propone Diletta. De Stefani è stata brava ad “accarezzare” le dita del vostro muro, trovando punti che la “prepotenza” di Bezarevic stentava a conquistare.
E' vero, però non mi sento di dire che sia stato questo il nostro problema. Claudia ha dato sempre il massimo. A Olbia andò bene e vincemmo un quarto di finale di Coppa Italia. A Monza ci ha provato, ma è evidente che entrare dalla panchina, a freddo,in una semifinale playoff, avendo giocato poco in stagione, non è facile, anche se ci si è allenati per tutto l'anno con grande passione, con impegno, come ha fatto Claudia. Lei ci ha provato, ma davanti aveva un'avversaria più forte, che ha messo in difficoltà tutte noi, non solo lei. Nessun rimprovero...”.
Per carità, come si può addebitare qualcosa a una squadra che ha regalato una stagione bellissima. Meritate solo applausi.
Ci è stato riconosciuto da tanti, non solo a Pesaro. Ci fa molto piacere. Anche per essere riusciti a portare 1.700 persone a vedere una nostra partita, malgrado la concomitanza con un grande appuntamento di basket. Che si può aggiungere per queste ragazze... lo scriva lei...”.

Il voto dell'allenatore: “10 a tutti"
La myCicero a Monza: purtroppo è l'ultima partita di una stagione favolosa (Foto Eleonora Ioele)

Ho esaurito gli aggettivi e anche facendo ricorso al dizionario dei sinonimi, avrei difficoltà...
Io mi limito a dare 10 a tutte le ragazze, al gruppo, all'impegno, ma anche alla società, agli sponsor, ai tifosi, al mio staff che ha lavorato giorno e notte per mettere la squadra nelle migliori condizioni per fare il massimo possibile...”.
Avete fatto innamorare Giorgio Fanesi, il vostro sponsor, diventato un tifoso appassionato, un vero Balusch.
E' un'altra vittoria della nostra squadra. Fare innamorare così tanto uno sponsor ci riempie d'orgoglio, della squadra, della società, ma anche di chi – come voi - ci segue con passione, venendo a vederci in allenamento. Il vostro lavoro è fondamentale perché ci date tanta visibilità, soprattutto la sensazione di essere importanti...”.
Per Appunti di Sport, lo siete sempre stati.
Abbiamo vissuto insieme una bellissima stagione... Sono emozionato...”.

Bertini allenatore dell'anno: lo sarà anche del prossimo? “Lo spero, fra noi c'è tanta complicità e vogliamo ridare a Pesaro ciò che le è stato tolto”

Torniamo razionali: Appunti di Sport sostiene da tempo che lei è l'allenatore dell'anno, non abbiamo dubbi, non è un'opinione, parlano i fatti. Domanda: sarà anche l'allenatore dell'anno prossimo?
Lo spero. Il mio contratto scade alla fine di questa stagione, però tra me e la società c'è tanta complicità; così tra me e lo sponsor, ma anche con i tifosi. C'è voglia di andare avanti con un progetto che punta a ridare a Pesaro ciò che le è stato tolto qualche stagione addietro, non per demeriti della società e della squadra. Ci proveremo con tutte le nostre forze, con tutti i nostri mezzi”.



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